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Petrolio

Petrolio, la domanda inizia a diminuire?

L’Asia ha iniziato ad importare meno petrolio: fino ad oggi il continente ha trainato la crescita dei consumi

Mentre Arabia Saudita e Russia promettono un aumento di produzione e mentre Venezuela e Libia mandano in allarme il mercato per il calo  di produzione, c’è un altro fattore che potrebbe cambiare definitivamente gli scenari del settore energia. I consumi iniziano a diminuire.

I NUMERI DEL CONTINENTE ASIATICO

I numeri parlano chiaro: l’Asia, che fino ad oggi ha trainato la crescita dei consumi,  sta importando meno (complici, forse, i dazi Usa).  I dati raccolti da Reuters mostrano un calo dell’11% a luglio (su base mensile), a 16,7 milioni di barili al giorno. E ancora:  tra maggio e giugno l’import del continente si è fermato ai livelli del 2016, ovvero a 19,3 mbg in media (il consumo tra maggio e giugno, nel 2017, è stato pari a 20,2 mbg).

PREZZI IN DISCESA?

Il calo dei consumi, senza dubbio, potrebbe presto influenzare presto anche il prezzo al barile, che è già tornato a scendere.  Negli ultimi giorni, infatti, un nuovo Tweet di Trump che chiede di abbassare il prezzo del greggio (questa volta con una velata minaccia ad alcuni Paesi dell’Opec), ha portato il prezzo del petrolio in calo sotto quota 74 dollari. Il Wti del Texas scende di 27 centesimi a 73,87 dollari mentre il Brent ha ceduto lo 0,7% a 77,69 dollari.

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