Arabia Saudita e Russia hanno ufficializzato la nascita di Opep+, la nuova associazione dei produttori di petrolio
L’era Opec è finita, ora è tempo di Opep+, nuova organizzazione dei paesi produttori di petrolio nata qualche ora fa, ma che opera dal 2016.
La Russia e l’Arabia Saudita hanno firmato ufficialmente un accordo di cooperazione, Opep+ per l’appunto, che raggruppa i 14 Paesi del cartello Opec e altri 10 non membri. Si formalizza un’intesa già raggiunta qualche mese fa.
LA NASCITA DI OPEP+
In occasione della visita ufficiale a Ryad del presidente russo Vladimir Putin, la prima visita nel Paese dal 2007, il ministro dell’Energia saudita Abdel Aziz ben Salmane ed il ministro dell’energia russo, Alexander Novak, hanno sottoscritto un accordo di collaborazione che porta alla nascita ufficiale di Opep+.
COSA E’ OPEP+
La nuova organizzazione riunisce i paesi che fanno parte di Opec, fondata nel 1960, quali Algeria, Angola, Ecuador, Guinea Equatoriale, Gabon, Iran, Iraq, Kuwait, Libia, Nigeria, Qatar, Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti e Venezuela, e 10 Paesi che non fanno parte del cartello, quali Russia, Azerbaijan, Bahrain, Brunei, Kazakhstan, Malesia, Messico, Oman, Sudan, Sud Sudan.
La cooperazione mira a “rafforzare la cooperazione […] e sostenere ulteriormente la stabilità dei mercati petroliferi”, ha affermato il ministro saudita per l’energia, il principe Abdulaziz bin Salmán.
I membri dell’OPEC controllano il 35% delle forniture globali di petrolio e l’82 percento delle riserve accertate. Con l’aggiunta delle 10 nazioni non OPEC, le quote aumentano rispettivamente al 55% e al 90%, come scrive Forbes. Ciò offre all’Opep+ un livello di influenza sull’economia mondiale mai visto prima.
ACCORDO ANNUNCIATO
Quello siglato è in realtà un accordo già annunciato. A luglio, i 14 membri dell’Organizzazione dei paesi produttori di petrolio (OPEC) e i loro dieci partner hanno approvato nel corso di una riunione a Vienna una “lettera di cooperazione”, impegnandosi ad una collaborazione nel tempo.
UNA COLLABORAZIONE CHE ESISTE DA TEMPO
Nata ufficialmente nel 2019, l’alleanza va avanti dal 2016, con l’obiettivo di stabilizzare i prezzi del greggio. Proprio a luglio 2019 tutti i 24 Paesi hanno optato per una proroga di nove mesi del loro accordo per diminuire la produzione di petrolio di 1,2 milioni di barili al giorno rispetto a ottobre 2018.