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Petrolio

Petrolio, prezzi e previsioni in picchiata

Per Moody’s i deboli prezzi del petrolio ridurranno la profittabilità e i ratio di credito delle compagnie di produzione ed estrazione del petrolio

Pesa come un macigno la crisi innescata dal coronavirus a cui si lega anche la guerra dei prezzi tra Arabia Saudita e Russia, innescata dal mancato accordo Opec+. Sulla scia di questa situazione tutte le società di analisi stanno rivedendo le loro stime verso il basso.

MORGAN STANLEY STIMA PREZZI INTORNO AI 35 DOLLARI AL BARILE

Morgan Stanley ha infatti ulteriormente ridotto le sue previsioni sul prezzo del petrolio, aspettandosi ora che il greggio Brent raggiunga una media di 30 dollari al barile nel secondo trimestre, dai 35 dollari al barile precedenti. Reuters ha citato la banca d’investimento dicendo: “Sono possibili, se non probabili, vendite temporanee a livelli ancora più bassi”.

In precedenza – prima della crisi coronavirus e del faccia a faccia russo-saudita – le previsioni di Morgan Stanley vedevano un Brent a quota 55 dollari al barile nel secondo trimestre, in calo rispetto ai precedenti 57,50 dollari, e un WTI scambiato a circa 50 dollari al barile, in calo rispetto ai 52,50 dollari.

PER BARCLAYS BRENT E WTI INTORNO AI 40 DOLLARI AL BARILE

Anche Barclays ha rivisto le sue previsioni sul prezzo del petrolio all’inizio di questo mese. La banca britannica si aspetta ora che il Brent raggiunga una media di 43 dollari al barile nel 2020, con il West Texas Intermediate a 40 dollari. Si tratta di un notevole taglio rispetto alle precedenti previsioni di 59 dollari per il Brent e 54 dollari per il WTI.

GOLDMAN SACHS RIMANE LA PIÙ PESSIMISTA

Per ora, Goldman Sachs rimane la più pessimista. La banca d’investimento ha evidenziato la scorsa settimana che potremmo vedere il Brent scendere fino a 20 dollari al barile se la guerra del prezzo del petrolio tra Russia e Arabia Saudita dovesse protrarsi abbastanza a lungo.

È stata questa guerra, piuttosto che le prospettive di una recessione globale a seguito dell’epidemia di coronavirus, a “cambiare completamente le prospettive dei mercati del petrolio e del gas”, secondo l’analista di Goldman Daniel Courvalin, citato da Business Insider. “La prognosi per il mercato del petrolio è ancora più terribile rispetto al novembre 2014, quando è iniziata l’ultima guerra dei prezzi, in quanto si somma di un crollo significativo della domanda di petrolio a causa del coronavirus”, ha detto Courvalin.

PER RYSTAD ENERGY IL PEGGIO DEVE ANCORA ARRIVARE

Anche le agenzie internazionali stanno rivedendo le loro previsioni, per la domanda di petrolio. L’Eia l’Aie e l’Opec si aspettano tutte che la domanda quest’anno prenda di nuovo il sopravvento, soprattutto a causa del coronavirus. Ma il peggio potrebbe ancora arrivare , almeno secondo Rystad Energy.

“I prezzi del petrolio hanno reagito in modo estremamente negativo e crediamo che non abbiamo ancora toccato il fondo”, ha detto la società di consulenza norvegese citata dalla CNBC. “La potenziale perdita di domanda in marzo-aprile potrebbe vanificare tutto ciò che il mondo ha visto, proprio quando i produttori Opec+ apriranno le porte di una nuova offerta al mercato”.

PER MOODY’S CRISI TESTERÀ PROFITTABILITÀ E LIQUIDITÀ IMPRESE

Secondo gli esperti di Moody’s molte aziende dell’area Emea vedranno la loro profittabilità impattata dalla diffusione del coronavirus con margini in calo e catene di rifornimento in difficoltà. “Circa il 9% delle 920 imprese oggetto di rating nell’area Emea hanno un’alta esposizione agli effetti dell’epidemia di coronavirus, il 54% hanno un’esposizione moderata e il resto ha un’esposizione bassa”. In particolare “i deboli prezzi del petrolio ridurranno la profittabilità e i ratio di credito delle compagnie di produzione ed estrazione del petrolio. Inoltre le compagnie minerarie e quelle metallurgiche, specie quelle che dipendono in larga parte dalla Cina per i loro ricavi, risentiranno degli effetti del crollo dei prezzi sui loro profitti”, conclude il rapporto.

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