Il Piano Mattei prevede “un nuovo partenariato tra Italia e Stati del Continente africano, volto a promuovere uno sviluppo comune, sostenibile e duraturo”. Ancora in alto mare, invece, il dl energia
Dl energia ancora in alto mare ma decreto Mattei pronto per il via libera domani in Consiglio dei ministri. Composto da 7 articoli, nella bozza visionata da Energia Oltre, il Piano Mattei prevede, innanzitutto che “la collaborazione dell’Italia con Stati del Continente africano è attuata in conformità a un documento programmatico strategico, denominato ‘Piano strategico Italia-Africa: Piano Mattei’”. Più nel concreto, il Piano “persegue la costruzione di un nuovo partenariato tra Italia e Stati del Continente africano, volto a promuovere uno sviluppo comune, sostenibile e duraturo, nella dimensione politica, economica, sociale, culturale e di sicurezza. Il Piano Mattei favorisce la condivisione e la partecipazione degli Stati africani interessati all’individuazione, alla definizione e all’attuazione degli interventi previsti dal Piano, nonché l’impegno compartecipato alla stabilità e alla sicurezza regionali e globali”.
PRIORITÀ DI INTERVENTO SU COOPERAZIONE ALLO SVILUPPO, PROMOZIONE DELLE ESPORTAZIONI E DEGLI INVESTIMENTI, ISTRUZIONE E FORMAZIONE PROFESSIONALE, RICERCA E INNOVAZIONE, SALUTE, AGRICOLTURA E SICUREZZA ALIMENTARE
Per fare ciò, prosegue la bozza “il Piano Mattei individua ambiti di intervento e priorità di azione, con particolare riferimento ai seguenti settori: cooperazione allo sviluppo, promozione delle esportazioni e degli investimenti, istruzione e formazione professionale, ricerca e innovazione, salute, agricoltura e sicurezza alimentare, approvvigionamento e sfruttamento sostenibile delle risorse naturali, incluse quelle idriche ed energetiche, tutela dell’ambiente e adattamento ai cambiamenti climatici, ammodernamento e potenziamento delle infrastrutture anche digitali, valorizzazione e sviluppo del partenariato energetico anche nell’ambito delle fonti rinnovabili, sostegno all’imprenditoria e in particolare a quella giovanile e femminile, promozione dell’occupazione, prevenzione e contrasto dell’immigrazione irregolare”. Inoltre “prevede strategie territoriali riferite a specifiche aree del Continente africano, anche differenziate a seconda dei settori di azione”.
IL PIANO MATTEI DURA 4 ANNI MA PUO’ ESSERE AGGIORNATO PRIMA DELLA SCADENZA
La bozza di decreto precisa che il Piano ha “durata quadriennale e può essere aggiornato anche prima della scadenza” e che le amministrazioni statali “conformano le attività di programmazione e di attuazione delle politiche pubbliche di propria competenza al Piano Mattei con le modalità previste dagli ordinamenti di settore, nell’ambito delle competenze stabilite dalla normativa vigente”.
ARRIVA UNA CABINA DI REGIA A PALAZZO CHIGI
Il primo elemento di spicco è la creazione di una cabina di regia: “ E’ istituita la Cabina di regia per il Piano Mattei, presieduta dal Presidente del Consiglio dei Ministri e composta dal Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale, con funzioni di vicepresidente, e dagli altri Ministri, dal Presidente della Conferenza delle regioni e delle province autonome, dal direttore dell’Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo, dai presidenti dell’ICE-Agenzia italiana per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane, della società Cassa depositi e prestiti S.p.A. e della società SACE S.p.A. Della cabina di regia fanno altresì parte rappresentanti di imprese a partecipazione pubblica, del sistema dell’università e della ricerca, della società civile e del terzo settore, rappresentanti di enti pubblici o privati, esperti nelle materie trattate, individuati con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri”, si legge ancora nel testo.
Su delega del Presidente, “la Cabina di regia è convocata e presieduta dal vicepresidente” e ha come compiti quelli di coordinare “nel quadro della tutela e promozione degli interessi nazionali, le attività di collaborazione tra Italia e Stati del Continente africano svolte, nell’ambito delle rispettive competenze, dalle amministrazioni pubbliche ad essa partecipanti”; ma anche di finalizzare il Piano Mattei e “i relativi aggiornamenti”, di monitorarne l’attuazione, di approvare la relazione annuale al Parlamento, di promuovere il coordinamento tra i diversi livelli di governo, gli enti pubblici nazionali e territoriali e ogni altro soggetto pubblico e privato interessato e di promuovere anche le iniziative finalizzate all’accesso a risorse messe a disposizione dall’Unione europea e da organizzazioni internazionali; infine di coordinare le iniziative di comunicazione relative all’attuazione del Piano Mattei.
LA RELAZIONE ALLA STRUTTURA DI MISSIONE
“Entro sessanta giorni dall’entrata in vigore” del decreto, i Ministri trasmettono alla struttura di missione “una relazione nella quale sono indicate: a) le iniziative rivolte a Stati del Continente africano programmate o in corso di svolgimento da parte dei rispettivi Ministeri e degli enti vigilati o controllati, con specifica indicazione delle risorse finanziarie destinate e dei tempi previsti di realizzazione; b) proposte per il potenziamento delle iniziative di cui alla lettera a) e per l’avvio di nuove iniziative, anche mediante la riprogrammazione di risorse finanziarie già disponibili a legislazione vigente; c) proposte di linee di azione e di riforma, volte ad incrementare l’efficacia della collaborazione tra Italia e Stati del Continente africano”, si legge nella bozza di decreto.
Mentre, entro novanta giorni “la Cabina di regia, avvalendosi della struttura di missione” “completa la definizione del Piano Mattei e lo trasmette al Consiglio dei ministri per la sua deliberazione”.
Infine sei mesi prima della scadenza del termine del Piano Mattei “e ogniqualvolta se ne presenti la necessità, la Cabina di regia avvia il procedimento per l’aggiornamento del Piano Mattei con le modalità previste dal presente articolo per la sua deliberazione”.
ISTITUITA ANCHE UNA NUOVA STRUTTURA DI MISSIONE
Viene inoltre istituita presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri “una struttura di missione, alla quale è preposto un coordinatore, articolata in due uffici di livello dirigenziale generale, compreso quello del coordinatore, e in due uffici di livello dirigenziale non generale. Il coordinatore è individuato tra gli appartenenti alla carriera diplomatica”, precisa il testo. Per quanto riguarda i compiti la struttura di missione “a) assicura supporto al Presidente del Consiglio dei Ministri per l’esercizio delle funzioni di indirizzo e coordinamento dell’azione strategica del Governo relativamente all’attuazione del Piano Mattei e ai suoi aggiornamenti; b) assicura supporto al presidente e al vicepresidente della Cabina di regia nell’esercizio delle funzioni previste; c) cura il segretariato della Cabina di regia; d) predispone la relazione annuale al Parlamento”.
ENTRO IL 30 GIUGNO DI OGNI ANNO UNA RELAZIONE ALLE CAMERE
Infine, “entro il 30 giugno di ciascun anno, il Governo trasmette alle Camere una relazione sullo stato di attuazione del Piano, previa approvazione da parte della Cabina di regia. La relazione indica altresì le misure volte a migliorare l’attuazione del Piano Mattei e ad accrescere l’efficacia dei relativi interventi rispetto agli obiettivi perseguiti”.
IL DL ENERGIA ANCORA IN ALTO MARE
Secondo quanto scrive Il Foglio oggi “l’obiettivo del ministro Gilberto Pichetto Fratin è approvare quello che ritiene essere uno dei decreti più importanti del suo ministero entro un paio di settimane, ma dentro ci sono due temi spinosi per Bruxelles: l’uscita dal regime di maggior tutela e le concessioni idroelettriche. E’ intorno a questi due punti che il provvedimento si è arenato negli uffici tecnici, impegnati a trovare dei correttivi per non rinunciare a introdurre delle proroghe senza venire meno agli impegni in materia di concorrenza che hanno determinato l’erogazione della terza rata del Pnrr, ricevuta appena un mese fa”. “E siccome l’intenzione di Pichetto Fratin è portare in Cdm un pacchetto organico senza disgregare le misure, al momento è tutto fermo in attesa che si sblocchi il confronto con gli uffici tecnici della Commissione europea. (…)”.