Skip to content
Pichetto

Pichetto: No a smantellamento centrali a carbone, ma servono più rinnovabili e contratti di lungo termine

Il ministro Pichetto ha parlato a margine del Forum di Confcommercio: “Il nucleare nei primi 5 anni del prossimo decennio”

Stop alla produzione di carbone ma no, per il momento, allo smantellamento delle centrali. “Il quadro geopolitco è troppo incerto” e potrebbero servire in futuro se il gas dovesse schizzare di nuovo in alto. Ma nel breve e medio periodo la soluzione rimane ancora quella delle rinnovabili, dei contratti long term e di quelli per differenza per mantenere i prezzi dell’energia bassi. La ricetta è del ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin che ha risposto a una serie di domande a margine del Forum di Confcommercio, affrontando anche le questioni relative al nucleare, al Gnl Usa e al gas russo.

STOP ALLA PRODUZIONE DI CARBONE IN ITALIA, MA NO ALLO SMANTELLAMENTO DELLE CENTRALI, POSSONO ANCORA SERVIRE

“Confermo la cessazione della produzione” del carbone “come già verificatosi nel 2024 ma lo smantellamento è un altro discorso – ha detto il ministro -. Io credo che dobbiamo tenere in stand by le nostre centrali a carbone senza produzione perché non c’è convenienza economica, ma il quadro geopolitico è ancora tale che nessuno è in grado di garantirci che il gas non arrivi a 70 euro al MWh o ci sia qualche disfunzione nelle pipeline che ci forniscono e come tale, avendo le centrali a carbone, in questo momento ferme perché in questo momento non conviene produrre, si ha la valvola di riserva”, ha precisato il ministro Pichetto.

NEL BREVE-MEDIO PERIODO OCCORRE AUMENTARE LE RINNOVABILI, CONTRATTI A LUNGO TERMINE E PER DIFFERENZA

Nel breve e medio periodo, invece, ha proseguito “dobbiamo riuscire ad aumentare le rinnovabili per incidere su questo difficile meccanismo di accoppiamento. È chiaro che questo significa aumentare rinnovabili, i contratti a lungo termine, trovare meccanismi di contratti per differenza anche con l’intervento dello Stato tali da garantire che il prezzo riesca a tenersi quanto meno a livello tedesco”.

SUPERARE PREZZI TTF CON CONTRATTI DI LUNGO PERIODO

Per quanto riguarda il gas e la prossima missione della premier Giorgia Meloni negli Usa, “gli Stati Uniti sono in grande esportatore, l’Europa lo scorso anno ha preso praticamente la metà del Gnl dagli Stati Uniti, di conseguenza l’interesse per il Gnl statunitense c’è tutto. Poi naturalmente l’acquisto viene fatto dai compratori, dal sistema delle grandi imprese. C’è da aggiungere la difficoltà poi che il prezzo è unico a livello europeo” e si forma “con il Ttf che è la quotazione media che c’è a livello alla borsa olandese, bisognerebbe riuscire a superare anche quello con contratti di lungo periodo con i fornitori americani, su questo c’è anche l’auspicio”, ha sottolineato il ministro.

NESSUN ACQUISTO DI GAS RUSSO

Sull’acquisto di gas russo, il ministro ha smentito qualsiasi compravendita: “No l’Italia non ha cominciato ad acquistare gas russo, abbiamo finito il 31 dicembre perché c’era il contratto precedente, peraltro nel corso del 2023 e 2024 quel poco di gas russo che arrivava in Italia era poi esportato verso l’Austria e verso altri paesi”.

GREEN DEAL NON IN DISCUSSIONE MA L’OBIETTIVO AMBIENTALE È FONDAMENTALE PER IL MADE IN ITALY

Mentre per quanto concerne il Green deal, Pichetto ha confermato che “non viene messo in discussione l’obiettivo ambientale che deve essere il nostro obiettivo perché è un modo anche per il nostro paese di caratterizzare l’alta qualità” “Quando si dice made in italy significa ‘fatto bene in Italy’ perché noi siamo competitivi non sulle commodity ma sui prodotti migliori degli altri perché non siamo competitivi sui prezzi se non fosse altro per tutte quelle ragioni che riguardano l’energia. È chiaro che anche il quadro geopolitico internazionale, i dazi portano a essere più realistici rispetto ad alcuni obiettivi e a darci dei percorsi che devono stare in piedi”, ha precisato il ministro prendendo ad esempio il settore automotive: “Nel 2025 si dovevano sanzionare le case automobilistiche che erano d’accordo su questa impostazione a suo tempo e adesso tutti dicono che è impossibile rispettare quei target quindi bisogna derogare, togliere o slittare le sanzioni, bisogna essere realistici”.

DISACCOPPIAMENTO DIFFICILE DA FARE, TROPPE INTERCONNESSIONI

“Il disaccoppiamento talché non è possibile pensarlo perché abbiamo troppe interconnessioni. Noi in questo momento stiamo esportando energia verso la Germania e tra un quarto d’ora la compriamo dalla Germania, poi è chiaro che bisogna arrivarci con modalità contrattuali e con una capacità propria di produzione”, ha sottolineato il ministro rispondendo a una domanda. “Sul gas il prezzo è internazionale quello che vende si adatta al prezzo internazionale. Il gas che parte dagli Stati Uniti parte a 10-12 dollari dalla Florida come tocca la costa europea vale il prezzo di quotazione che è di 35-36. Non è una scelta di un singolo paese né di un singolo operatore”, ha evidenziato ancora il ministro.

IL NUCLEARE? NEI PRIMI 5 ANNI DEL PROSSIMO DECENNIO

Infine il nucleare: “Posso dire che i vari esperti della piattaforma sul nucleare sostenibile e tanti con cui ho avuto modo di confrontarmi mi parlano dei primi 5 anni del prossimo decennio”. Su Salvini che ha ipotizzato tra 7 anni la prima centrale a Milano, ha concluso “Non faccio il mago ognuno deve fare il proprio mestiere, Salvini avrà elementi per dire 7 anni. Gli esperti come parlano con me parlano con Salvini né io né lui facciamo gli scienziati nucleari”, ha concluso.

ISCRIVITI ALLA NOSTRA NEWSLETTER

Abilita JavaScript nel browser per completare questo modulo.

Rispettiamo la tua privacy, non ti invieremo SPAM e non passiamo la tua email a Terzi

Torna su