Il ministro a Radio 24 ha anche parlato delle estrazioni di gas nazionale: “Difficile operazione di gas release dopo sentenza su Pitesai, stiamo studiano altri percorsi”
Il nuovo nucleare è necessario per garantire le esigenze di consumo di elettricità italiane nei prossimi 15-20 anni. Lo ha ribadito ancora una volta il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin questa mattina a 24 Mattino su Radio 24. Nel corso della trasmissione il ministro si è soffermato sulla questione dei prezzi del gas, gli interventi del Governo contro il caro bollette, la necessità di allentare i vincoli di stoccaggio e le estrazioni di gas nazionale.
“SENZA NUCLEARE IMPOSSIBILE AUMENTARE CONSUMI ELETTRICITÀ, NESSUN PROBLEMA SU REFERENDUM”
“Noi ad oggi consumiamo 300 mld di KW di energia elettrica, tutte le previsioni e gli analisti prevedono nei prossimi 15-20 anni, più che il raddoppio, ma non raggiungiamo questo obiettivo senza l’immissione di un nuovo nucleare, non grandi centrali ma piccoli reattori. La tempistica sarà un paio di anni per il quadro giuridico, ancora non ci sono gli Small reactor e nel momento in cui ci saranno all’inizio del prossimo decennio si faranno le valutazioni anche sulla convenienza economica” ha detto il ministro. Per quanto riguarda la questione referendum “in Italia sono abrogativi”, ha detto Pichetto “e secondo un’analisi fatto con molti giuristi” i precedenti referendum “non contrastano con il ddl che dice chiaramente che non ci saranno grandi centrali: è come un referendum tra un motociclo degli anni ‘30 e una Ferrari di oggi”.
“ESPLOSIONE PREZZI DOPO CHIUSURA GASDOTTO UCRAINO, MA SIAMO INTERVENUTI SU FASCE DEBOLI E IMPRESE”
“Si è verificato un aumento vertiginoso dei prezzi del gas perché noi purtroppo non avendo nucleare come Francia e Spagna o il grande eolico del Mare del Nord della Germania, che comunque non è messa molto meglio, ci troviamo ad avere prezzi che sono esplosi dopo la chiusura del gasdotto in Ucraina. E questo ci ha dato una necessità di intervento per le famiglie più in difficoltà con un bonus fino a 25 mila euro e un raddoppio dei valori dell’Isee”, ha ricordato il minsitro. “Sulle fasce veramente più deboli secondo le analisi, la bolletta si riduce a pochissimo addirittura si potrebbe andare in negativo”, ha aggiunto il ministro. Per le imprese a cui sono stati assegnati 1,4 mld di risorse, “c’è una restituzione di più della metà” della quota dei crediti di carbonio mentre per le pmi “è previsto uno stanziamento di 800 mln di euro che verrà ribaltato sull’azzeramento degli oneri di sistema”.
“GAS RUSSO NON SERVE, CHIEDEREMO A UE DI ALLENTARE STOCCAGGI. SU ESTRAZIONI NAZIONALI STUDIAMO NUOVO PERCORSO”
“Non ci serve” il gas russo “le condizioni di pace cosi come le condizioni di guerra con la chiusura del gasdotto ci hanno portato a 57 euro se e si raggiunge la pace il prezzo del gas automaticamente scenderà. E verrà meno anche quella tensione a livello internazionale. Noi non abbiamo bisogno del gas russo ci siamo affrancati nel 2024, abbiamo preso 5 mld di gas russo ma è stato quasi completamento girato all’Austria, l’Italia sotto l’aspetto della quantità non ha problemi sotto il profilo del prezzo siamo sottoposti al prezzo internazionale” ha detto Pichetto. Sugli stoccaggi “siamo sopra la media europea, il rischio è che dovendo tutti ricostituirli ci sia una pressione di mercato: vedremo cosa succederà in Germania con la costituzione del nuovo governo ma penso che Italia e Germania, essendo grandi consumatori di gas, debbano chiedere all’Europa di abbassare i livelli di stoccaggio. Significherebbe qualche decina di milioni di metri cubi in meno e prezzi meno sotto pressione”, ha aggiunto il ministro che infine ha concluso sulle estrazioni di gas nazionale: “Sul gas italiano venendo meno a seguito della sentenza il Pitesai è venuto meno anche il provvedimento di deroga da 12 a 9 miglia dalla costa e come tale diventa difficoltoso utilizzare quell’arma per l’operazione di gas release” per questo “stiamo studiando altri percorsi”.