Advertisement Skip to content

Pnrr, cosa hanno detto Bardi e Latronico al tavolo di partenariato

Con 848 milioni di euro tra risorse del Pnrr pari ad 803 milioni e del Piano nazionale complementare (PNC) per 45 milioni, in Basilicata affluiranno in totale 1miliardo e 527 milioni di euro. con rilevanti ricadute per l’economia e la società regionale

“Alla Regione è affidato un ruolo importante e specifiche responsabilità in ordine all’attuazione di un numero rilevante di interventi” del Pnrr. “Se consideriamo le grandi opere infrastrutturali (ferroviarie e stradali), ricadenti sul nostro territorio per circa 679, 290 milioni, che vedono in prima linea RFI e ANAS, e gli investimenti che fanno capo principalmente alla Regione Basilicata, Enti sub-regionali e Comuni oltre che altri Enti e i privati, per circa 848 milioni di euro tra risorse del Pnrr pari ad 803 milioni e del Piano nazionale complementare (PNC) per 45 milioni, in Basilicata affluiranno in totale 1miliardo e 527 milioni di euro. con rilevanti ricadute per l’economia e la società regionale. La Regione Basilicata è soggetto attuatore, con responsabilità diretta, per investimenti pari a 309 milioni di euro, in prevalenza destinati alla sanità, alla mobilità sostenibile, alla digitalizzazione ed alla transizione ecologica. Importanti risorse, circa 195,5 milioni, sono state inoltre acquisite, tramite bandi, dalle società partecipate per migliorare il sistema idrico e il ciclo dei rifiuti”. Lo ha detto il presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi, al tavolo di partenariato territoriale, economico e sociale sullo stato dell’arte del Pnrr.

BARDI: INTENSIFICHEREMO I COMPITI DI DIREZIONE POLITICA, DI IMPULSO E DI COORDINAMENTO

“Per parte nostra – ha proseguito – intensificheremo i compiti di direzione politica, di impulso e di coordinamento per la piena attuazione del Pnrr e valorizzare al massimo le opportunità da esso derivanti anche grazie al supporto della Struttura di missione, appositamente istituita, e specificatamente destinata ad agevolare la realizzazione in Basilicata dei traguardi e degli obiettivi stabiliti dal Pnrr con riferimento agli interventi inclusi nei Piani e Programmi regionali. Struttura di missione che ha svolto e svolge un importante opera divulgazione e di assistenza sui bandi anche a beneficio degli enti locali. Un lavoro che vede la fattiva collaborazione delle Direzioni generali degli Assessorati”.

LE CRITICITA’ SECONDO BARDI

“Nel concludere questo breve intervento non posso non rendervi partecipe di alcune criticità, già evidenziate in sede di Conferenza Stato Regioni, dove è stata rimarcata la mancanza di coordinamento istituzionale dovuta ad un’impostazione a struttura verticale in cui i plurimi soggetti attuatori non coinvolgono in maniera adeguata e sistematica le Regioni che, a loro volta, devono svolgere un ruolo di coordinamento e supporto agli enti locali nell’attuazione degli interventi. Sarebbe stato auspicabile prevedere una previa concertazione della Regione sugli interventi a favore degli Enti locali, ai necessari fini di una valutazione di coerenza degli investimenti sul territorio. Inoltre, è da tutti avvertita la necessità di una definizione congiunta delle misure di accelerazione procedurale e finanziaria, di miglioramenti da adottare in tema di rendicontazione mediante il sistema Regis e di misure di sostegno alla capacità amministrativa degli enti coinvolti. Questioni che sono alla attenzione del nuovo governo e che giorno dopo giorno, in verità, fanno registrare positivi avanzamenti”, ha concluso Bardi.

LATRONICO: IL PNRR IN BASILICATA RAPPRESENTA UNA SICURA OPPORTUNITÀ PER AFFRONTARE I TEMI DI COESIONE E DI CONVERGENZA

“Il Pnrr in Basilicata rappresenta una sicura opportunità per affrontare i temi di coesione e di convergenza. La Regione Basilicata è tuttora nell’area della convergenza, ci sono divari storici da colmare nel settore delle infrastrutture, dei servizi sociali e delle reti produttive. La manovra come sappiamo è complessa, ha dei limiti che riguardano la tempestività della realizzazione degli interventi, mi riferisco ai limiti temporali e alla complessità delle procedure amministrative per realizzare i progetti programmati nel ciclo di un triennio”. Lo ha detto l’assessore regionale all’Ambiente, Territorio ed Energia, Cosimo Latronico, al tavolo di partenariato territoriale, economico e sociale sullo stato dell’arte del Pnrr.

LA MISSIONE 2 PORTA IN DOTE 356 MLN PER LA BASILICATA

“La missione due del Pnrr Basilicata ha una dotazione di circa 356 milioni di euro, a fronte di richieste dell’ordine di 652 milioni di euro, e di questi 61 milioni di euro sono in capo alle direzioni competenti per materia, 36 milioni a Comuni e Province e 196 milioni ad enti sub regionali, 11,5 milioni all’ Autorità di Distretto idrografico dell’appennino meridionale”, ha precisato l’assessore.

SI PUNTA MOLTO SULL’ECONOMIA CIRCOLARE

“Tra queste azioni che sono contemplate nella missione due intendo segnalare quella che va nella direzione di costruire un’economia circolare valorizzando i rifiuti e facendone un’occasione di sviluppo attraverso la realizzazione di un’adeguata e distribuita impiantistica – ha proseguito Latronico -. La missione va nella direzione di costruire una impiantistica distribuita su scala territoriale, siamo riusciti a collocarci con successo su alcuni bandi che ci metteranno in condizione di realizzare il trattamento dell’umido proprio qui in regione, superando una situazione controversa che attualmente comporta l’esportazione dei rifiuti in altri siti di altre regioni italiane con oneri non indifferenti a carico dei degli utenti e ricadute ambientali in generale. Non meno importante l’azione finalizzata alla bonifica dei siti inquinati spesso per passate attività industriali e dei cosiddetti siti orfani”.

LE RISORSE IDRICHE

“L’altro dato, altrettanto significativo, riguarda la risorsa idrica. Sia il gestore del servizio idrico integrato, l’Acquedotto Lucano, sia di altri organismi che a vario titolo si occupano della distribuzione dell’acqua, il Consorzio di Bonifica piuttosto che l’Ente Irrigazione, lamentano e patiscono una situazione di vetustà delle reti con perdite idriche che superano il 60% rispetto ai volumi immessi in rete. Si sopportano costi diretti a causa della dispersione della risorsa idrica, che è una risorsa di straordinario valore, a cui si aggiungono costi indiretti che attengono alla gestione di queste reti vetuste, ha aggiunto l’assessore.

IL COSTO OCCULTO DELL’ENERGIA

“C’è un costo occulto potremmo dire che riguarda il costo energetico perché l’orografia della Basilicata comporta oneri di sollevamento quindi costi energetici significativi che in quest’ultimo anno sono diventati insostenibili per l’esplosione dei costi. L’intervento sulle reti avrà non solo l’obiettivo di abbattere la dispersione idrica, ma avrà anche di contenere i costi energetici medesimi. Sono da evidenziare a questo riguardo le preoccupazioni per stare nei tempi definiti dal PNRR e dal REACT EU nel settore dell’ammodernamento delle reti idriche e raggiungere l’obiettivo delle progettazioni esecutive e dell’appalto delle opere”, ha spiegato Latronico che poi rivolgendosi al ministro Fitto ha richiamato la sua attenzione “proprio sull’accordo di programma sull’acqua tra le regioni Puglia e Basilicata, di cui lei fu artefice, perché non si disperda la sua ispirazione originaria di solidarietà tra le Regioni e nel contempo l’acqua diventi un potenziale di accrescimento dello sviluppo e della collaborazione tra Regioni del sud est del paese. Insieme all’attuazione di una nuova governance sull’acqua che valorizzi il potenziale degli invasi e degli schemi idrici attuali secondo una visione unitaria che concentri e qualifichi l’efficacia delle azioni”.

I PROGETTI NELLE RINNOVABILI

“E’ da segnalare il lavoro che la Regione sta facendo per dare attuazione alla realizzazione dei progetti nel campo delle fonti rinnovabili – ha poi evidenziato ancora l’Assessore -. La Basilicata ha un parco progetti significativo, sono più di 200 i progetti presentati da privati che attendono una istruttoria. Colgo l’occasione della presenza del ministro Fitto, che ringrazio, per segnalare che proprio l’attuazione delle azioni del PNRR suggerisce una valutazione sulla capacità amministrativa delle regioni, degli enti locali che va analizzata e supportata. Occorre valutare, come già ho avuto modo di segnalare sia al ministro Fitto che al ministro Pichetto Frattin, l’urgenza di elaborare una strategia di semplificazione amministrativa per consentire una istruttoria in tempi ragionevoli e contestualmente un potenziamento delle competenze adeguate per l’istruttoria di progetti privati e pubblici da mettere a disposizione delle Regioni e dei comuni, competenze adeguate e quindi possibilità di reclutamenti anche straordinari in posizioni di staff temporanei per poter garantire lo smaltimento di questi arretrati in tempi rapidi. Abbiamo un potenziale di investimenti a carico dei privati nel campo dell’energia alternativa che potrebbe essere una vera e propria leva di sviluppo, oltre che contribuire al fabbisogno energetico della regione e della nazione. Su questo tema sarebbe anche utile determinare un quadro legislativo che metta in condizione le Regioni che sono detentrici di questa potenzialità energetica, che in Basilicata si aggiunge al contributo che la Regione già dà nel campo delle estrazioni fossili, di cedere una quota di energia prodotta da rinnovabili a favore dei fabbisogni civili e produttivi dei territori in cui si genera l’energia medesima (Comunità Energetiche). Sarebbe l’anticipo di un sano federalismo, prevedendo che le realtà territoriali, che contribuiscono al fabbisogno energetico della nazione ed alla sua indipendenza, possano godere di una quota di energia prodotta per fronteggiare i propri fabbisogni energetici sia per uso domestico che per finalità produttive”.

LA STRATEGIA DELL’IDROGENO

Una citazione merita la strategia dell’idrogeno. “La Basilicata è tra le regioni bandiera che sono chiamate a sviluppare la produzione di idrogeno verde per il suo impiego nell’industria, nelle p.m.i. e nel trasporto locale. Con la previsione che l’idrogeno venga prodotto da fonti rinnovabili ed utilizzato localmente. Scopo del progetto è la riutilizzazione di zone industriali dismesse e relative aree limitrofe. Sono state già assegnate risorse per 18,5 milioni di euro. A questo riguardo è di imminente emanazione uno specifico bando pilota per selezionare i soggetti pubblici e privati interessati a questa azione. A questa azione si aggiunge quella gestita a livello centrale per le imprese energivore a cui potrebbero orientarsi gruppi industriali significativi della nostra regione (Stellantis, cementerie, siderurgica, etc.). Sarà attuato un tavolo dell’idrogeno per coinvolgere tutti gli stakeholder e capace di cogliere tutte le opportunità regionali e nazionali”, ha concluso Latronico.

ISCRIVITI ALLA NOSTRA NEWSLETTER

Abilita JavaScript nel browser per completare questo modulo.

Rispettiamo la tua privacy, non ti invieremo SPAM e non passiamo la tua email a Terzi

Torna su