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PNRR, il Governo cambia rotta: via libera alla revisione da 14 miliardi

L’obiettivo è rispondere alle nuove sfide e rimodulare le risorse per i progetti non attuabili negli stringenti tempi del Piano, dopo il via libera della Commissione UE.

Il Governo ha dato il via libera alla proposta di revisione del PNRR per un valore complessivo di circa 14 miliardi di euro, poco più del 7% dell’intera dotazione finanziaria del Piano.
La decisione è stata presa oggi a Palazzo Chigi durante la Cabina di regia sul PNRR, presieduta dalla Presidente del Consiglio Giorgia Meloni e convocata dal Ministro per gli Affari europei, Tommaso Foti. Alla riunione hanno partecipato Ministri, Sottosegretari e i rappresentanti di Regioni, Province e Comuni (ANCI, UPI e Conferenza delle Regioni e delle Province autonome).

LA REVISIONE IN DETTAGLIO: 14 MILIARDI SUL TAVOLO

La proposta di revisione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, esaminata oggi dalla Cabina di regia, ha un valore complessivo di circa 14 miliardi di euro, una cifra che rappresenta poco più del 7% dell’intera dotazione finanziaria del Piano, pari a 194,4 miliardi di euro. Il testo passerà ora al vaglio del Parlamento, dove il Ministro Foti proseguirà il confronto la prossima settimana.

GLI OBIETTIVI: PIÙ FLESSIBILITÀ E NUOVI INVESTIMENTI STRATEGICI

La modifica del Piano fa seguito a un’intensa attività di ricognizione e verifica che ha coinvolto le amministrazioni titolari degli interventi e la Commissione europea. La proposta prevede quattro assi principali: il rafforzamento delle misure esistenti, la rimodulazione delle risorse destinate a progetti non realizzabili nei tempi stretti previsti, il ricorso a strumenti finanziari per incentivare gli investimenti strategici e la possibilità di destinare parte delle risorse al programma InvestEU.

IL CONTESTO EUROPEO: RISPONDERE A UN MONDO CAMBIATO

Questa revisione attua la Comunicazione della Commissione europea del 4 giugno scorso, che ha tracciato la rotta finale per il completamento dei Piani nazionali. La possibilità di modifica è prevista dall’articolo 21 del Regolamento europeo 241/2021, che ha sempre assicurato un’adeguata flessibilità allo strumento. Ciò consentirà al Governo di aggiornare, nel rispetto dei vincoli di finanza pubblica, le politiche per rispondere alle nuove esigenze connesse al mutato contesto internazionale, economico e geopolitico.

L’ITER: CONFRONTO, PASSAGGIO PARLAMENTARE E POI BRUXELLES

Parallelamente alla discussione in Cabina di regia, sono proseguiti i tavoli settoriali di confronto con i rappresentanti delle organizzazioni del partenariato sulla proposta di revisione del Piano. Una volta concluso il passaggio parlamentare, la proposta finale sarà trasmessa ufficialmente ai servizi della Commissione europea, che procederanno alla verifica e alla successiva approvazione, come previsto dalla normativa comunitaria.

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