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Revisione PNRR Italia

PNRR, ok definitivo dell’Ue alla revisione: in arrivo l’ottava rata da 12,8 miliardi

Confermato il budget da 194,4 miliardi. Meloni: “Governo credibile”. Entro fine anno la richiesta per la nona tranche, focus su imprese e infrastrutture.

Il Consiglio europeo ha approvato in via definitiva la revisione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) italiano, confermando la dotazione finanziaria complessiva di 194,4 miliardi di euro. La decisione, che allinea il piano di Roma agli indirizzi della Commissione espressi nella comunicazione “NextGenEU: the road to 2026”, certifica la solidità del percorso intrapreso dall’Italia in vista della scadenza finale del 31 agosto 2026. Con il via libera formale alla rimodulazione, si sblocca l’iter per l’erogazione dell’ottava rata, pari a 12,8 miliardi di euro, attesa nei prossimi giorni. Questo versamento porterà il totale delle risorse europee incassate dall’Italia a oltre 153 miliardi. Palazzo Chigi ha inoltre confermato l’obiettivo di presentare la richiesta per la nona e penultima rata entro la fine dell’anno corrente.

LA SODDISFAZIONE DI PALAZZO CHIGI E IL RUOLO DELL’ITALIA

Il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha accolto il placet europeo come una conferma della credibilità dell’Esecutivo e della capacità nazionale di trasformare le ambizioni in risultati tangibili. Secondo il Premier, il mantenimento del budget invariato e l’approvazione delle modifiche rafforzano la posizione dell’Italia in Europa, dimostrando l’impegno a garantire il pieno utilizzo delle risorse a beneficio dell’economia reale e dei cittadini. L’operazione di revisione è stata strutturata per rispondere in modo pragmatico alle mutate esigenze economiche e geopolitiche, garantendo la prosecuzione degli investimenti strategici senza soluzione di continuità.

COMPETITIVITÀ E MEZZOGIORNO: LA STRATEGIA DI RIMODULAZIONE

Tommaso Foti, Ministro per gli Affari europei, il PNRR e le Politiche di coesione, ha sottolineato come la revisione consegni al Paese un Piano più coerente con le necessità nazionali, focalizzato sulla competitività del “sistema-Italia”. Il Ministro ha evidenziato che il primato italiano nell’attuazione del Piano ha innescato un processo di semplificazione amministrativa destinato a generare ricadute strutturali, con una particolare attenzione al rilancio del Mezzogiorno. L’operazione di ricalibratura ha interessato misure per un valore di 13,5 miliardi di euro, con l’obiettivo di rafforzare l’efficacia operativa degli interventi e il loro allineamento ai target comunitari.

LE NUOVE PRIORITÀ: IMPRESE, INFRASTRUTTURE E RICERCA

Nel dettaglio, la revisione introduce e potenzia interventi specifici a sostegno del tessuto produttivo, dell’agricoltura e della filiera agroalimentare. Risorse significative sono state reindirizzate verso la connettività digitale, le infrastrutture idriche e l’economia circolare, consolidando al contempo le politiche attive per il lavoro. Tra le novità più rilevanti figura l’istituzione di nuovi strumenti finanziari, tra cui il finanziamento del comparto nazionale di InvestEU, pensati per produrre effetti positivi anche oltre il termine del 2026.

RIFORMA DELL’UNIVERSITÀ E TRASPORTI

Il pacchetto approvato dall’UE include anche riforme strutturali e investimenti mirati ai servizi pubblici. In ambito accademico, viene introdotta una pianificazione triennale per i finanziamenti alla ricerca universitaria, garantendo maggiore stabilità e prevedibilità al settore. Sul fronte delle infrastrutture e della mobilità sostenibile, la revisione prevede un potenziamento del materiale rotabile destinato al trasporto pubblico locale, confermando la vocazione del PNRR come motore di modernizzazione e innovazione per l’intero Paese.

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