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Ponte Messina

Ponte sullo Stretto, Forza Italia tira la giacchetta a Draghi

Forza Italia torna a chiedere la realizzazione del Ponte sullo Stretto di Messina, opera “strategica” per “rilanciare il Mezzogiorno”

Un appuntamento con la storia, ma anche un ponte verso l’Africa che può rappresentare un importante elemento di forza dal punto di vista geopolitico per il paese. Forza Italia torna a chiedere la realizzazione del Ponte sullo Stretto di Messina, opera “strategica” per “rilanciare il Mezzogiorno”, nel corso di una conferenza stampa alla Camera dei deputati.

“Riteniamo che dubbi non ce ne debbano essere e a questo appuntamento con la storia il paese non debba mancare: o l’opera si realizza oggi con tutte le condizioni finanziarie che ci sono o non si farà più – ha esordito Roberto Occhiuto capogruppo di Forza Italia alla Camera -. Sono convinto che il Ponte sia strettamente collegato anche all’Alta velocità ferroviaria perché consentirebbe di servire una popolazione di 7 milioni di persone”.

“Sul ponte sono state dette molte sciocchezze che non hanno senso, in Italia prevalgono i no sempre – ha proseguito il prof. Enzo Siviero ingegnere e architetto che da tempo si occupa di ponti -. Il collegamento è strategico, dobbiamo pensare a una dimensione mediterranea e quest’opera farebbe fare un salto di qualità all’Italia e non solo – ha precisato -. L’Africa è il futuro e ormai il Mediterraneo è in mano a Turchia, Cina e Russia. La tempistica non è un problema, i tempi possono essere dimezzati se si tagliano le procedure. Bisogna dare risposte tecniche del perché non si faccia e non ideologiche”.

Diego Sozzani, responsabile del dipartimento Infrastrutture di Forza Italia ha aggiunto che sulla vicenda del ponte “ci sono due elementi geopolitici fondamentali: la Sicilia è il futuro dell’Italia, e il Canale di Sicilia che ci collega con l’Africa consente un utilizzo dell’isola anche come sviluppo logistico. In più abbiamo un dibattito voluto da più forze politiche sull’Alta Velocità Salerno Reggio Calabria che non ha senso se non si completa con il Ponte”.

Per l’Ing Giovanni Mollica il Ponte sullo stretto è un’opera “ecosostenibile. L’inquinamento – ha precisato – è maggiore con i traghetti, ne beneficia la fauna marina disorientata dalle 1000-1200 navi che circolano ogni mese sullo Stretto. Ultimo punto la sicurezza: sapete cosa significa stare chiusi in un treno in una pancia di una nave o una cabina uno per tre? Non è soltanto una chiacchiera in tutto il resto del mondo il traghettamento non avviene in questi modi. Mi chiedo gli ambientalisti esteri sono tutti peggio di noi?”.

“Il Ponte è qualcosa di primario per Sicilia e Calabria anche se non ne farei solo una questione campanilistica. È un’opera che consentirebbe di raggiungere una perequazione infrastrutturale agognata da tempo e di garantire maggiore sviluppo”, ha detto Sergio Torromino di Forza Italia.

Stesso discorso per Stefania Prestigiamo, ex ministro dell’Ambiente, che ha chiarito il perché della conferenza di oggi: “Lo scopo è sollecitare il governo a pronunciare una parola chiara sulla questione del ponte che non è solo un sogno di 5 milioni di siciliani ma rappresenta una infrastruttura cantierabile: un panel di 80 esperti di tutto il mondo si è pronunciata considerandolo un progetto avanguardistico. Pensiamo non sia accettabile demandare a commissione tecniche e a tempi e modalità burocratiche del Recovery plan il collegamento stabile tra Sicilia e Calabria dopo un buco di 10 anni: finalmente si è tornato a parlare di necessità di un collegamento stabile comprendendo che il destino del Mezzogiorno è legato a questa opera. Noi sappiamo che l’emergenza del paese è legata ai vaccini e dobbiamo mettere il paese in condizione di ripartire ma abbiamo al dovere di porre le basi della ripresa economica. I fondi messi a disposizione dell’Europa ci mettono in condizione di dire si o no a questa infrastruttura ma naturalmente non ci si può trincerare dietro le tempistiche del Pnrr o a commissioni di studio. Forza Italia e i nostri alleati la ritengono urgente. Da qui alla fine del mese data di scadenza di presentazione del Pnrr non smetteremo di sollecitare il governo a fare chiarezza”.

Parole a cui hanno fatto eco quelle di Matilde Siracusano: “Siamo riusciti in tre anni a superare molte ideologie, la più odioso per noi meridionali e il benaltrismo. Sappiamo con certezza che il ponte consentirebbe di realizzare tutte le altre opere che mancano al sud e in termini di attrattività turistica, Alta velocità, occupazione”.

In chiusura il vice presidente della Regione Siciliana Gaetano Armao ha detto: “È un’opera che si deve fare: domani è in programma la conferenza delle regioni proprio sul Pnrr e daremo del filo da torcere a chi pensa che non serva il Ponte”. L’opera rappresenta una “straordinaria centrale energetica altro che fonte di inquinamento. Sarà un’attrazione turistica per il Mediterraneo il traffico crocieristico verrebbe rivoluzionato. Non si può parlare di Sicilia come porto hub senza il Ponte, che può diventare una porta per l’Europa. Il tema della perequazione infrastrutturale e del gap con il Nord ha proprio nella mobilità uno degli elementi fondamentali. Senza dimenticare i costi dell’insularità che ogni anno costa ai siciliani 6,5 miliardi di euro, il costo del ponte”, ha concluso

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