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Petrolio

Prezzi del petrolio in lieve calo. Nel mirino Ue ulteriore giro di vite su Rosneft, Transneft e Gazprom Neft

La Russia si avvicina al Qatar. Dagli Emirati allarme del Ceo di Adnoc: Rischio di scarsità approvvigionamenti petrolio

I prezzi del petrolio sono scesi di circa 7 dollari al barile sulla scia delle speranze degli investitori negli sforzi diplomatici tra Ucraina e Russia per porre fine al conflitto, e nonostante l’ondata di casi di Covid-19 che pare aver colpito nuovamente la Cina. In questo quadro il Brent è sceso di poco più di 6 dollari circa il 6%, e si aggira attorno ai 105,8 dollari al barile mentre il Wti è sceso di 7 dollari, più o meno il 6,4%, a 102,3 dollari.

L’UE PENSA A NUOVE SANZIONI CONTRO ROSNEFT, TRANSNEFT E GAZPROM N

L’Unione europea dovrebbe però decidere di adottare nuove sanzioni contro Rosneft, Transneft e Gazprom Neft, anche se continueranno ad acquistare petrolio da loro. A riferirlo è la Reuters citando alcune fonti. Al momento tutte e tre le società sono già oggetto di sanzioni da parte dei paesi occidentali in particolare su prestiti e finanziamenti del debito a cui si dovrebbe aggiungere ora anche un divieto di investimenti e un congelamento dei finanziamenti europei per nuovi progetti di esplorazione e produzione di tutti i combustibili fossili. In sostanza saranno bloccati anche i trasferimenti di tecnologia e qualsiasi servizio finanziario.

LA RUSSIA CERCA UNA SPONDA NEL QATAR

Sul fronte russo intanto è da registrare l’intenzione da parte del ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov di aumentare la cooperazione energetica con il Qatar: “Abbiamo buone prospettive e un interesse comune a continuare il coordinamento sul mercato energetico globale, anche nell’ambito del Forum dei paesi esportatori di gas”, ha affermato Lavrov in una conferenza stampa a Mosca dopo i colloqui con la sua controparte del Qatar, secondo quanto si legge su Sp Global Platts. Oltre al GECF, la cooperazione energetica esistente tra la Russia e il Qatar include la partecipazione del 18,46% della Qatar Investment Authority nel più grande produttore russo di greggio Rosneft.

ALLARME FORNITURE PETROLIFERE SECONDO ADNOC

Dal Medio Oriente arriva invece l’allarme forniture: i mercati dell’energia sono a rischio di “sotto-approvvigionamento” a causa del sotto-investimento a lungo termine negli idrocarburi, ha detto il CEO del gruppo Abu Dhabi National Oil Company in una conferenza sull’energia in Marocco, sempre secondo quanto riferito da Sp Global Platts. “A meno che non vengano iniettati più investimenti nel settore del petrolio e del gas, ci sarà una carenza di fornitura nei prossimi anni, perché le fonti di energia rinnovabili da sole non sono sufficienti a soddisfare la crescita della domanda”, ha detto Sultan Al Jaber, ministro dell’industria e della tecnologia avanzata degli Emirati Arabi Uniti.

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