Advertisement Skip to content
Idroelettrico

Come si spiega la crisi dell’idroelettrico? Spoiler: grande caldo e poche piogge

Fatti, numeri, scenari sulla produzione idroelettrica in Europa tra temperature bollenti, siccità e prezzi da mercato sempre alti

Tutto insieme. Guerra, pandemia, caldo mai sentito, siccità incessante, crisi economica, mercati pazzi, crisi energetica e preoccupazione sociale derivante. Un insieme di fattori che sta facendo traballare l’equilibrio dei paesi europei, ma non solo, da tanti mesi.

Uno degli elementi che si può estrapolare da questo quadro è la crisi della produzione idroelettrica. Che, come rilevato da un’analisi della Global Platts, si spiega proprio con le temperature a dir poco insopportabili e la mancanza di precipitazioni.

IL CASO EDF

Uno dei casi citati è per esempio quello di Edf. Il gruppo transalpino, in procinto di essere rinazionalizzato, ha subito un calo di quasi il 30% rispetto all’anno precedente, con un impatto sugli utili di 1,4 miliardi di euro, nella prima metà di questo 2022.

IL CASO ENEL

Anche l’italiana Enel ha dichiarato ribassi notevoli. Registrando una produzione inferiore di oltre un terzo rispetto al 2021. “La situazione è estremamente secca in Europa”, ha dichiarato il direttore finanziario Alberto De Paoli durante la conferenza stampa di presentazione degli utili della società, aggiungendo che la disponibilità di energia idroelettrica in Italia e Spagna è stata inferiore di circa il 40% rispetto al trend storico.

LA PRODUZIONE IDROELETTRICA NELLA PENISOLA IBERICA

Anche tra Spagna e Portogallo la situazione non è serena. Le riserve idroelettriche del Portogallo sono ai livelli più bassi degli ultimi tempi – con i serbatoi al 29% della capacità al 31 luglio, rispetto alla media del 63% nell’ultimo decennio – a causa di quella che l’operatore di rete REN ha definito la “peggiore siccità degli ultimi 100 anni”, ha rilevato ancora la Platts.

In Spagna, a metà dello scorso mese i tre grandi complessi idroelettrici hanno operato con una produzione limitata.

Chiaramente, con il passare dei mesi, lo sguardo va pian piano all’inverno. Dove si dovranno sperare precipitazioni più frequenti e temperature non scioccanti. L’equilibrio energetico europeo sarà ancora in discussione per un po’.

ISCRIVITI ALLA NOSTRA NEWSLETTER

Abilita JavaScript nel browser per completare questo modulo.

Rispettiamo la tua privacy, non ti invieremo SPAM e non passiamo la tua email a Terzi

Torna su