Advertisement vai al contenuto principale
NIssan

Regno Unito, Nissan ‘pronta’ al target 2030 sulle auto elettriche

La Nissan dice di essere sulla buona strada per soddisfare le ambizioni del Regno Unito in materia di veicoli elettrici, ma avverte che Sunderland potrebbe non far parte dei suoi piani a causa della Brexit

Nissan dice di essere “pronta” a soddisfare l’obiettivo del primo ministro Boris Johnson che ha intenzione di vietare la vendita di auto nuove a benzina e diesel a partire dal 2030, ma ribadisce l’avvertimento che le sue attività nel Regno Unito rischiano di non essere sostenibili nel caso in cui la Brexit finisca per aumentare significativamente i costi.

ACCORDO MASSIMO ENTRO LA PROSSIMA SETTIMANA

Il direttore generale dell’azienda, Ashwani Gupta, secondo quanto riporta Sky News, ha chiarito il suo pensiero dopo il monito Ue delle ultime ore con il quale Bruxelles ha avvertito Londra che un accordo sul libero scambio deve essere raggiunto al massimo entro la prossima settimana se si vuole che venga ratificato in tempo per la fine del periodo di transizione di Brexit

SENZA ACCORDO SI RIENTRA NELL’AMBITO DEI COMMERCI REGOLATI DAL WTO

I contrasti tra i team incaricati dei negoziati rimangono forti su diverse questioni, tra cui i diritti di pesca e gli aiuti di Stato. In uno scenario di non accordo, il commercio del Regno Unito con l’Unione europea dovrebbe avvenire a partire dal 1 gennaio, secondo i termini dell’Organizzazione mondiale del commercio (Wto).

I DUBBI DI NISSAN SULLA BREXIT

Nissan ha a lungo avvisato che la prospettiva di costi aggiuntivi derivanti dalle tariffe e da possibili ritardi alle frontiere può minacciare la redditività del suo stabilimento di Sunderland. Si tratta della più grande fabbrica di automobili del Regno Unito e dà lavoro a 7.000 dipendenti.

La Brexit è stata una delle sfide dell’azienda, poiché l’80% dei veicoli prodotti viene spedito all’estero e i nuovi costi renderebbero le auto meno competitive.

Anche la Nissan – e l’industria automobilistica in generale – hanno dovuto affrontare un crollo della domanda globale di veicoli causata dalla crisi dei coronavirus, in un momento in cui sono stati costretti a investire massicciamente nella tecnologia dei veicoli elettrici e autonomi.

NESSUNA RICHIESTA DI RISARCIMENTO A LONDRA

Sulla prospettiva di un accordo tra il Regno Unito e Bruxelles, Gupta ha dichiarato all’agenzia di stampa Reuters: “Se succede senza che ci sia un business sostenibile, ovviamente non è una questione di Sunderland o non Sunderland, ovviamente il nostro business britannico non sarà sostenibile, questo è tutto”. Gupta ha poi negato le notizie di stampa secondo cui Nissan sarebbe pronta a chiedere un risarcimento al governo britannico nell’eventualità.

L’azienda giapponese, proprio a inizio anno, aveva svelato l’intenzione di portare avanti i piani per la realizzazione della nuova Qashqai proprio a Sunderland, nonostante la continua incertezza della Brexit. Tra gli altri modelli realizzati nella fabbrica britannica c’è la Leaf, la principale auto elettrica del marchio nipponico

Commentando il piano in 10 punti annunciato da Boris Johnson per vietare la vendita di auto e furgoni nuovi a benzina e diesel nel Regno Unito dal 2030 al 2035, il manager della Nissan ha detto: “Questo non è solo il piano di transizione del Regno Unito, ogni paese parla di elettrificazione. Noi siamo pronti”. A queste affermazioni hanoi fatto eco le parole di Stephen Norman, amministratore delegato di Vauxhall. Allo Ian King Live di Sky ha ammesso che il problema principale affrontato dall’industria è stato quello di non riuscire a trasmettere ai consumatori il messaggio verde che i costi di gestione più bassi per i veicoli elettrici compensano l’aumento dei prezzi delle auto stesse.

ISCRIVITI ALLA NOSTRA NEWSLETTER

Abilita JavaScript nel browser per completare questo modulo.

Rispettiamo la tua privacy, non ti invieremo SPAM e non passiamo la tua email a Terzi

Torna su