L’introduzione della concorrenza sta consentendo alle fonti pulite di conoscere costi bassissimi ma anche tanta innovazione.
Il Gruppo Intergovernativo delle Nazioni Unite sui Cambiamenti Climatici (Ipcc) non si è nascosto dietro un dito e ha usato toni parecchio duri: nel suo ultimo rapporto pubblicato nel fine settimana ha parlato di “ultimo appello” per mantenere l’obiettivo di 1,5°C di aumento della temperatura al di sopra dei livelli preindustriali. Se i paesi della Terra non prenderanno provvedimenti per limitare i gas serra, il riscaldamento globale potrebbe superare tale soglia – fissata dall’Accordo di Parigi – fra appena 12 anni, nel 2030. Anche mezzo grado in più potrebbe provocare danni devastanti e peggiorare ulteriormente la situazione innalzando il rischio di siccità, inondazioni, calore fuori controllo. Tutti fattori che provocherebbero una catastrofe, causando povertà per milioni di persone, ha avvertito l’organo Onu.
RINNOVABILI ORMAI COMPETITIVE SOTTO IL PROFILO DEI COSTI RISPETTO AI COMBUSTIBILI FOSSILI IN MOLTE PARTI DEL MONDO
Nel mondo si sta cercando di sviluppare il più possibile tecnologie per abbattere le emissioni. La BERS, la Banca per lo sviluppo e la ricostruzione, per esempio affronta da tempo il problema delle emissioni puntando in primo luogo a raddoppiare il volume di elettricità che il mondo utilizza per decarbonizzare settori altrimenti difficili da tagliare, come i trasporti, il riscaldamento e l’industria. In secondo luogo, propone di produrre oltre il 70 per cento di tale elettricità da fonti rinnovabili a basse emissioni di carbonio, principalmente tramite eolico e solare fotovoltaico. La buona notizia è che questa sfida è diventata finalmente accessibile. Troppo spesso l’opinione diffusa è che sia nei mercati in via di sviluppo sia in quelli sviluppati, l’energia rinnovabile è troppo costosa a causa dei sussidi che riceve. Questo era vero quando il mercato nascente delle energie rinnovabili aveva bisogno di protezione, ma ora non è più così. Anche nei mercati emergenti comincia a farsi largo la concorrenza evidenziando come le rinnovabili siano oggi competitive sotto il profilo dei costi rispetto ai combustibili fossili in molte parti del mondo, anche tenendo conto dei sussidi che continuano a sostenere la produzione di energia convenzionale.
L’ESEMPIO DELLA GIORDANIA
Uno dei migliori esempi di questa tendenza è la Giordania. In soli quattro anni, la concorrenza ha portato ad una riduzione dei prezzi dell’85% facendo raggiungere al paese livelli che rendono le rinnovabili più economiche perfino del gas. Il primo impianto fotovoltaico in Giordania nel 2014, finanziato dalla stessa Bers per esempio, produceva energia al costo di 16,9 centesimi di dollaro a chilowattora. Nel 2016 sempre la Bers ha finanziato un progetto solare ancora più economico con una tariffa di soli 6,1 centesimi di dollari per kWh. A settembre la Giordania ha reso noti i risultati della sua seconda asta e il vincitore offerto sotto i 2,5 centesimi di dollari per kWh. L’Egitto ha ottenuto vantaggi simili con aste che sono arrivate a meno di 3 centesimi di dollari per kW nella recente gara d’appalto solare Kom Ombo da 200 MW. Il Parlamento ucraino sta discutendo gli emendamenti alla legge sull’elettricità per introdurre aste nell’energia rinnovabile con la Bers in appoggio. E iniziative analoghe stanno prendendo il largo dalla Tunisia alla Mongolia, passando per Serbia, Albania, Macedonia, Moldova e altri paesi.
BERS: I PREZZI DEVONO ESSERE FISSATI IN MODO COMPETITIVO
“La Bers è stata fondata sulla premessa che i partecipanti privati in un mercato competitivo offrono i risultati più innovativi ed efficienti – ha ammesso Nandita Parshad direttore generale per l’energia e le risorse naturali della Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo sul Financial Times -. Ciò include la fornitura di beni di prima necessità, di cui l’energia pulita è una delle più importanti. Crediamo che i produttori di energia rinnovabile abbiano bisogno di un impegno a lungo termine da parte dei consumatori per acquistare l’energia elettrica a un prezzo fisso, ma che i prezzi debbano essere fissati in modo competitivo”.
LA CONCORRENZA STIMOLA ANCHE L’INNOVAZIONE
La concorrenza non solo ha prodotto elettricità a basso costo, ma ha anche stimolato l’innovazione tecnica: turbine eoliche più grandi, una migliore gestione operativa, pannelli solari più efficienti, ora anche pannelli che catturano i fotoni riflessi dal terreno e quelli che li colpiscono direttamente. La promessa di un prezzo fisso, competitivo, determinato in modo trasparente e oggettivo, ha anche fatto scendere il costo del capitale. La Bers per esempio è passata dal finanziare impianti da 10 MW di energia rinnovabile, a quelli con una capacità di 250 MW o più. “L’anno scorso in Egitto abbiamo finanziato 750 MW di energia solare in un unico grande sito, collaborando con il Green Climate Fund e altri donatori”, ha sottolineato Parshad.
PER LA BERS RUOLO FONDAMENTALE DEL GAS NATURALE NEI PROSSIMI ANNI
La Bers prevede anche un ruolo fondamentale per il gas naturale nei prossimi anni, sia come sostituzione delle centrali a carbone esistenti, sia come supporto chiave per garantire le forniture in caso di intermittenza delle fonti pulite. Per questo se al momento hanno impegni finanziari già superiori a 6,3 miliardi di euro in finanziamenti diretti e linee di credito a progetti di energie rinnovabili di oltre 10 GW in 38 paesi emergenti, l’obiettivo ha chiarito Parshad “aumentare i finanziamenti per le soluzioni di energia verde sfruttando, ove possibile, le forze di mercato competitive”.