Advertisement Skip to content
Africa

Tutte le difficoltà delle rinnovabili in Africa

Entro il 2030 meno del 10% della generazione elettrica in Africa proverrà da fonti rinnovabili diverse da quella idroelettrica

Uno studio recentemente pubblicato sulla rivista scientifica Nature Energy sostiene che in Africa i combustibili fossili continueranno a dominare i vari mix energetici. Per il 2030 le fonti fossili rappresenteranno ancora circa i due terzi della generazione di elettricità nel continente, che entro quella data conoscerà un raddoppio.

Nonostante il calo della loro quota rispetto ai valori attuali – circa l’80 per cento della generazione, in media –, la crescita della capacità fossile significherà un aumento delle emissioni inquinanti.

L’IMPRONTA DI CARBONIO DELL’AFRICA

Ad oggi l’impronta di carbonio dell’Africa è piccola, se paragonata a quelle dell’Europa, dell’Asia e dell’America del nord. Il consumo elettrico pro capite tra i paesi della regione sub-sahariana è circa un decimo di quello nel Regno Unito.

Ma la situazione potrebbe cambiare, considerata la rapida crescita della popolazione africana e la maggiore industrializzazione delle varie economie.

Secondo lo studio, a meno che non si verifichi “una rapida scossa per la decarbonizzazione”, l’Africa rischia di rimanere bloccata e dipendente dai combustibili fossili, mentre altre regioni del mondo procedono lungo la strada della transizione energetica verso le fonti rinnovabili e sistemi economici a basse emissioni di carbonio.

LE DISPARITÀ

A colpire è innanzitutto la disparità tra i vari paesi africani. Ma è ancora più sorprendente il distacco tra le economie africane e quelle maggiormente avanzate, al di fuori del continente: da solo, il Regno Unito possiede più capacità solare dell’intera Africa, che pure disporrebbe di condizioni metereologiche favorevoli allo sviluppo di questa fonte di energia.

Lo sviluppo delle rinnovabili in Africa è complicato dalla mancanza di infrastrutture e da interessi politici contrari, perché legati alle fonti attualmente dominanti.

Ci sono tuttavia dei movimenti in questa direzione. La Namibia e il Botswana intendono costruire progetti solari per 5000 megawatt. Il Kenya, invece, dispone di un grande potenziale geotermico.

Il Sudafrica ha storicamente fatto affidamento sulle proprie riserve di carbone per la generazione dell’elettricità. Negli ultimi anni era parso che ci fosse la volontà di mettere a punto un programma per lo sviluppo di capacità rinnovabile, afferma Bloomberg; ma il piano è rientrato e il paese si è concentrato sul nucleare.

LE PREVISIONI PER IL 2030

Lo studio uscito su Nature Energy, condotto da ricercatori dell’Università di Oxford, sostiene che entro il 2030 meno del 10 per cento della generazione elettrica in tutta l’Africa proverrà da fonti rinnovabili diverse da quella idroelettrica. Un rapporto del 2019 dell’Agenzia internazionale dell’energia (AIE) sul futuro energetico del continente indicava un valore doppio.

Per ribaltare la situazione a favore delle rinnovabili sarebbe necessario eliminare i sussidi alle fonti fossili, implementare un meccanismo di prezzo del carbonio e anche la volontà delle istituzioni finanziarie africane e internazionali di non concedere più fondi ai progetti sui combustibili fossili.

ISCRIVITI ALLA NOSTRA NEWSLETTER

Abilita JavaScript nel browser per completare questo modulo.

Rispettiamo la tua privacy, non ti invieremo SPAM e non passiamo la tua email a Terzi

Torna su