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Rinnovabili

Rinnovabili, Boccia: Trasformeremo i termini ordinatori in termini perentori

Il ministro: “Intanto trasformiamo tutti i termini ordinatori in perentori, perché le imprese devono avere la certezza di quando arriva la decisione finale, sia essa il sì o il no”

“Penso che nel breve termine abbiamo due momenti in cui il confronto” con le associazioni del mondo dell’energia “può essere costruttivo. Uno nel brevissimo con il decreto semplificazione con un lavoro che stiamo facendo a più livelli. Giovedì abbiamo un incontro conclusivo con Regioni ed enti locali: il primo passaggio è la trasformazione dei termini ordinatori in termini perentori”. Lo ha detto il Ministro per gli Affari regionali e Autonomie Francesco Boccia durante il webinar “Ripartire dopo il lockdown: le Regioni al centro della transizione energetica” organizzato da Elettricità Futura-Anev e trasmesso da ENERGIA OLTRE che si è tenuto per discutere delle sfide e delle azioni contenute nel processo di trasformazione globale dell’energia, con un focus sul ruolo delle Regioni nell’ottica di un concreto sviluppo sostenibile. “Intanto trasformiamo tutti i termini ordinatori in perentori, perché le imprese devono avere la certezza di quando arriva la decisione finale, sia essa il sì o il no. Il termine ordinatorio è stato utile per gettare la palla in tribuna in questi anni per le burocrazie poco illuminate. Noi invece su alcuni temi, le rinnovabili ad esempio, stiamo lavorando a un set di termini perentori”.

“Nel vostro studio ho trovato una serie di domande che sono già sul tavolo nel governo – ha proseguito Boccia -. Nel passaggio sullo ‘Stato veloce’ è scritto che l’armonizzazione delle autorizzazioni tra Stato, Regioni ed enti locali è un punto fermo. Spero giovedì di licenziare una serie di proposte condivise”.

“Penso che lo sforzo fatto in queste settimane ci darà alcune risposte, anche dovesse essere una sola sarà decisa all’unanimità per tutta Italia – ha aggiunto Boccia -. Non sono stato felice di impugnare la legge sull’idroelettrico della Lombardia ma dal confronto agli Stati generali è emersa e ho condiviso la necessità di allungare i tempi di concessione con un ristoro adeguato per il territorio”. “Anche su repowering e revamping stiamo pensando di introdurre semplificazioni normative anche per ridurre l’arbitrarietà delle procedure ma naturalmente si tratta di un passaggio delicato”. “Penso che il passaggio del decreto Semplificazione sia un punto di inizio e non di arrivo – ha concluso il ministro -. Ho proposto personalmente di dare un tempo massimo al Gse magari lungo non oltre i 18 mesi per contestare qualcosa. Non possiamo permetterci più tempi biblici e dare rassicurazioni agli operatori”.

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