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Rinnovabili, dal MASE 38 milioni alle Regioni per i “progetti esemplari” di autoconsumo

Il decreto definisce le regole per accedere ai fondi, destinati a enti pubblici per promuovere comunità energetiche e buone pratiche. Pichetto: “Sosteniamo modelli di riferimento per la transizione energetica”.

Il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica ha ufficialmente stanziato 38 milioni di euro a favore delle Regioni per promuovere la realizzazione di “progetti esemplari” di produzione di energia da fonti rinnovabili, con un focus specifico sullo sviluppo di tutte le forme di autoconsumo, dalle comunità energetiche ai sistemi individuali. I fondi, destinati a enti pubblici, potranno finanziare impianti anche abbinati a sistemi di accumulo, con un’agevolazione a fondo perduto che potrà arrivare fino all’80%. La notizia arriva direttamente dal MASE, che ha pubblicato oggi il decreto direttoriale n. 16 del 9 giugno 2025. Il provvedimento, firmato dal Direttore Generale Alessandro Noce, dà piena attuazione a quanto previsto dal precedente decreto ministeriale n. 421 del 2024, definendo nel dettaglio i soggetti beneficiari, i progetti ammissibili e le regole per accedere ai fondi.

PICHETTO: “VALORIZZIAMO LE BUONE PRATICHE PER UN’ENERGIA PARTECIPATA”

“Con questo provvedimento sosteniamo le Regioni nella realizzazione di progetti pilota che abbiano un effetto moltiplicatore e possano rappresentare modelli di riferimento per la diffusione delle rinnovabili e dell’autoconsumo”, ha dichiarato il Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto Fratin. “È un passo concreto per accompagnare cittadini, imprese e comunità locali verso un sistema energetico più sostenibile e partecipato, valorizzando non solo la produzione di energia pulita, ma anche la consapevolezza collettiva del ruolo che ciascuno può avere nella transizione energetica”.

I DETTAGLI DEL DECRETO: 38 MILIONI PER GLI ENTI PUBBLICI

Il decreto stanzia 38.032.031 euro, provenienti dai proventi delle aste delle quote di emissione di CO₂, per finanziare progetti considerati “esemplari”. Le risorse saranno ripartite tra le Regioni secondo quanto già stabilito da un precedente decreto.
I soggetti che potranno beneficiare di queste agevolazioni sono esclusivamente gli enti pubblici. La platea include istituti di assistenza (Ipab), consorzi di bonifica, enti di ricerca, enti religiosi, enti del terzo settore e amministrazioni locali.

PROGETTI AMMISSIBILI: RINNOVABILI, ACCUMULI ED ELETTRIFICAZIONE DEI CONSUMI

Per essere ammessi al finanziamento, i progetti dovranno rispettare precise condizioni. Dovranno essere finalizzati alla produzione di energia da fonti rinnovabili in modalità di autoconsumo singolo o collettivo, comprese le comunità energetiche, su aree e superfici di proprietà degli enti pubblici.

Inoltre, gli impianti potranno essere abbinati a:

Sistemi di accumulo dell’energia prodotta.
Interventi di elettrificazione dei consumi termici (es. sostituzione di caldaie con pompe di calore).
Colonnine di ricarica elettrica per veicoli di proprietà dell’ente o associati a servizi pubblici.

I progetti dovranno essere avviati dopo la presentazione della domanda e completati entro 36 mesi dalla concessione dell’agevolazione.

UN’AGEVOLAZIONE IN CONTO CAPITALE FINO ALL’80%

L’incentivo consiste in un’agevolazione in conto capitale che potrà coprire fino all’80% dei costi ammissibili. Tra i costi finanziabili rientrano non solo macchinari e impianti, ma anche opere murarie (fino al 10% del totale) e spese di progettazione e direzione lavori (fino al 20%).

Le agevolazioni concesse dalle Regioni potranno essere cumulate con altri aiuti, a condizione di non superare il costo totale dell’investimento.

IL RUOLO DELLE REGIONI E GLI ACCORDI CON IL MASE

Saranno le Regioni, attraverso avvisi pubblici, a definire le modalità attuative per la realizzazione e l’agevolazione dei progetti. L’assegnazione dei fondi ai beneficiari dovrà avvenire entro dodici mesi dalla sottoscrizione di uno specifico accordo tra il MASE e la singola Regione.

Questo schema di accordo, allegato al decreto, disciplina gli impegni delle parti e le modalità di monitoraggio, trasferimento e rendicontazione delle risorse, garantendo un’attuazione coordinata e trasparente del programma su tutto il territorio nazionale.

dd_9-giugno_2025

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