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Rinnovabili, Free: ecco come l’Italia può soddisfare i target europei

Per Free bisogna cambiare passo e strategia, anche sul fronte dell’efficienza energetica

Oggi una delegazione del Coordinamento FREE, di cui facevano parte il presidente G.B. Zorzoli e il membro del Comitato Direttivo Francesco Ferrante è stata audita dalla Commissione Industria del Senato sulle modalità di sostegno all’attività produttiva mediante sistemi di generazione, accumulo e autoconsumo di energia elettrica.

Il Coordinamento ha illustrato gli obiettivi specifici, in termini di efficienza energetica e di produzione elettrica con fonti rinnovabili, richiesti per realizzare un piano energia-clima che nel 2030 soddisfi i target fissati a livello europeo, nonché le misure da adottare a tal fine.

EFFICIENZA ENERGETICA

Relativamente al punto dell’efficienza energetica, dall’analisi dei risultati conseguiti, il Coordinamento mette in evidenza che, malgrado i significativi investimenti già realizzati, alla positiva crescita del Pil non corrisponde l’altrettanto positiva diminuzione dei consumi energetici, per cui Free suggerisce di agire sull’uso razionale di tutto le risorse, diffondendo nell’industria l’economia circolare.

EOLICO

Poiché per l’eolico occorrerà installare ogni anno circa due volte e mezzo la capacità realizzata nel 2017 e circa dieci volte per il fotovoltaico, al fine di minimizzare l’impatto territoriale il Coordinamento Free ha proposto di installare su coperture civili e industriali 15-20 GW di fotovoltaico, obiettivo realistico se verranno rese permanenti le detrazioni fiscali per l’edilizia civile e i super-ammortamenti per quella industriale e saranno aboliti tutti i vincoli esistenti alla vendita dell’energia così prodotta. Altrettanto importanti saranno le misure per promuovere la costituzione di comunità energetiche locali è l’intervento della Cassa Depositi e Prestiti, in partnership con imprese.

FOTOVOLTAICO

Anche grazie al potenziamento degli incentivi per sostituire le coperture in amianto, reintrodotti nella bozza del decreto sulle rinnovabili, e alla copertura dei bacini idroelettrici con moduli fotovoltaici galleggianti, la capacità fotovoltaica da installare a terra potrebbe essere ridotta a circa un sesto del totale, purché nel realizzarla si adottino tecnologie avanzate – moduli fotovoltaici bifacciali e/o montati su inseguitori della traiettoria solare – la prima in fase di sviluppo in Italia, la seconda già prodotta con know-how proprio nel nostro paese. Anche l’utilizzo esteso di accumuli elettrochimici, necessario per garantire la continuità della fornitura elettrica degli impianti eolici e fotovoltaici e per consentire la diffusione di contratti pluriennali di compravendita dell’energia, darà ossigeno alle imprese italiane che già li stanno producendo.

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