Skip to content
Italia rinnovabili

Rinnovabili, i dati confermano che l’Italia è sulla strada giusta

Nonostante gli ottimi risultati che l’eolico e il solare hanno fatto registrare nell’ultimo anno, secondo Matteo Villa, Head of DataLab di ISPI, “ci sono anche dei problemi: mentre la generazione elettrica da solare continua a crescere, quella eolica arranca da troppi anni”

“Negli ultimi 12 mesi, eolico e solare hanno coperto il 20% della domanda elettrica italiana, è un record. Eravamo a meno del 15% quando la Russia invadeva l’Ucraina: l’accelerazione è stata impressionante”. Così scrive su X Matteo Villa, Head of DataLab di ISPI, che aggiunge: “naturalmente, ci sono anche i problemi. Uno tra tutti: mentre la generazione elettrica da solare continua a crescere quella eolica arranca da molti, troppi anni. E le due fonti sono complementari (stagionalmente e giornalmente): senza una, aumenta rischio di cannibalizzazione”.

I DATI DEL GSE SULLE ENERGIE RINNOVABILI NEL MIX ENERGETICO NAZIONALE

A fine giugno il GSE ha comunicato la composizione del mix energetico nazionale dell’energia elettrica immessa in rete nell’ultimo anno, spiegando che “l’energia immessa nel sistema elettrico nazionale prodotta da fonti rinnovabili è passata dai 104,2 TWh del 2023 a 118,4 TWh nel 2024.

Il maggior contributo è giunto dall’energia idroelettrica e da quella fotovoltaica, in crescita rispetto all’anno precedente. Allo stesso tempo, si è registrato un calo nell’energia elettrica immessa in rete da fonti fossili, che è passata dai 120,8 TWh del 2023 ai 110,07 TWh dello scorso anno, dovuto soprattutto al crollo dell’energia elettrica prodotta dalle centrali a carbone”.

RINNOVABILI, GLI OBIETTIVI DELL’ITALIA AL 2030

Ad ogni modo, per il nostro Paese c’è ancora molto da fare: in base al decreto Aree Idonee, entro il 2030 dovremo raggiungere 80.001 MW di nuova potenza, considerando le installazioni realizzate a partire dal 2021. Un obiettivo non semplice, se consideriamo che negli ultimi quattro anni (tra il 2021 e il 2024) sono stati installati 19.297 MW di nuova potenza, pari ad appena il 24,1% dell’obiettivo.

Secondo Legambiente, per tornare in carreggiata l’Italia nei prossimi 5 anni e mezzo dovrà realizzare 60.704 MW: una media di 11.037 MW l’anno e almeno 3.557 MW in più rispetto a quanto fatto nel 2024 (7.480 MW).

GLI EFFETTI DELLE RINNOVABILI SUL PREZZO DELL’ELETTRICITÀ

I ritardi nelle installazioni rallentano i benefici ambientali (ed economici) della transizione energetica: secondo le stime dell’Agenzia Europea dell’Ambiente, per l’Italia raggiungere gli obiettivi sulle rinnovabili al 2030 comporterebbe una riduzione di due terzi del costo all’ingrosso dell’elettricità (PUN), al quale è indicizzato il costo delle bollette.

Le fonti rinnovabili stanno già abbassando il prezzo all’ingrosso dell’elettricità, e l’auspicio è che già dal prossimo anno le zone di mercato con una maggiore presenza di impianti rinnovabili possano avvalersi di questi benefici.

LA RELAZIONE SULLO STATO DELL’UNIONE DELL’ENERGIA 2024

Secondo la “Relazione sullo stato dell’Unione dell’energia 2024”, pubblicata dalla Commissione europea nel settembre scorso, nel 2024 sono stati compiuti progressi significativi in materia di energie rinnovabili. L’energia eolica ha superato il gas per diventare la seconda fonte di energia elettrica dell’Ue dopo il nucleare e, nel primo semestre del 2024, le energie rinnovabili hanno generato il 50 % dell’energia elettrica nell’UE.

Nel 2022 il consumo di energia primaria dell’Unione europea ha ripreso la tendenza al ribasso, diminuendo del 4,1 %. Tuttavia, gli sforzi in materia di efficienza energetica dovranno essere ulteriormente intensificati affinché l’UE raggiunga l’obiettivo di riduzione del consumo finale di energia dell’11,7 % entro il 2030.

Sono necessari ulteriori miglioramenti, non da ultimo per quanto riguarda l’elettrificazione generale degli impianti di riscaldamento e il tasso di ristrutturazione degli edifici. Sono necessari maggiori sforzi per far fronte al rincaro dei prezzi dell’energia. Ciò è fondamentale per migliorare la competitività dell’industria dell’Ue e accelerare gli investimenti nelle reti infrastrutturali integrate europee, che sono essenziali per l’elettrificazione dell’economia europea.

ISCRIVITI ALLA NOSTRA NEWSLETTER

Rispettiamo la tua privacy, non ti invieremo SPAM e non passiamo la tua email a Terzi

Torna su