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Mercato Elettrico

Ripensare mercato elettrico per la decarbonizzazione. Report Althesys

La struttura e i meccanismi degli attuali mercati elettrici porteranno a prezzi troppo bassi per investire nelle rinnovabili, nella capacità flessibile e negli storage. Marangoni a Key Energy: “Mercati, assetti di governance e permitting da ridisegnare profondamente per evitare un tracollo del sistema elettrico”

La trasformazione in atto nel settore elettrico e gli obiettivi di decarbonizzazione al 2030 rischiano di mettere in crisi il funzionamento del mercato elettrico come lo conosciamo oggi. Il mix delle fonti energetiche attuali e di quelle in prospettiva futura, con le fonti rinnovabili non programmabili in forte crescita per raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione, richiede un nuovo e diverso disegno del mercato. Lo ha detto Alessandro Marangoni, ceo di Althesys, nel corso del webinar “Ripensare il mercato elettrico per la transizione energetica. Il market design alla prova della decarbonizzazione” che si è svolto il 6 novembre sulla Piattaforma Digitale Ecomondo Key Energy e alle cui tavole rotonde, moderate da Giulio Meneghello, hanno preso parte Michele Benini di RSE, Carlo Zorzoli di Enel Green Power, Fabrizio Tortora di Falck Renewables, Roberto Venafro di Edison, Luca Bragoli di ERG; la seconda tavola rotonda ha visto la partecipazione di Agostino Re Rebaudengo di Elettricità Futura, Simone Togni di ANEV, Paolo Rocco Viscontini di Italia Solare, Luca Marchisio di Terna, Giuseppe Pastorino di AICEP. Ha concluso i lavori Massimo Ricci di Arera.

LO STUDIO ALTHESYS

La riforma proposta dall’Unione europea – evidenzia lo studio di Althesys – è un passo in avanti, ma non è sufficiente per evitare che i prezzi in discesa del chilowattora verde mettano a rischio gli investimenti nelle rinnovabili e la possibilità di raggiungere il 55% di energia elettrica da rinnovabili entro il 2030, obiettivo previsto dal PNIEC, il Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima voluto dal Governo italiano.

I dati raccolti dagli analisti di Althesys mostrano che l’incertezza sui prezzi futuri delle rinnovabili pesa fortemente sugli investimenti necessari, di durata almeno ventennale nel settore energetico. Le proiezioni condotte con i modelli di forecast elaborati attraverso migliaia di simulazioni sul lungo periodo da NET – New Electricity Trends di Althesys, realizzato in collaborazione con l’Università di Pisa, mostrano dei prezzi elettrici “catturati” da eolico e fotovoltaico incompatibili con i costi prevedibili.

MARANGONI: IN ASSENZA DI UN NUOVO MARKET DESIGN E DI ADEGUATE POLICY PER RINNOVABILI E ACCUMULI, DECARBONIZZAZIONE, SICUREZZA E ADEGUATEZZA DEL SISTEMA ELETTRICO SONO DIFFICILMENTE COMPATIBILI

“I risultati delle nostre analisi – spiega Alessandro Marangoni, ceo di Althesys – evidenziano che, in assenza di un nuovo market design e di adeguate policy per rinnovabili e accumuli, decarbonizzazione, sicurezza e adeguatezza del sistema elettrico sono difficilmente compatibili. I prezzi ottenibili da fotovoltaico ed eolico non sosterrebbero gli investimenti necessari. Oltre a rivedere la configurazione e i meccanismi di funzionamento del mercato, è necessario intervenire in modo deciso sul sistema di governance e sull’intera filiera delle procedure autorizzative.” “I deludenti risultati delle ultime aste FER1 – prosegue l’economista – mostrano chiaramente che esse sono uno dei maggiori freni agli investimenti e quindi alla decarbonizzazione. C’è uno scollamento tra la narrazione politica e la realtà con la quale gli operatori devono fare i conti tutti i giorni”.

ATTUALE DISEGNO POTREBBE PORTARE AL COLLASSO DEL SISTEMA

Il timore è che l’attuale disegno del mercato elettrico, figlio delle liberalizzazioni di fine anni ‘90 e pensato per un mercato centralizzato con grandi impianti programmabili, porti al collasso del sistema, con prezzi sul Mercato del Giorno Prima non più in grado di remunerare le fonti intermittenti, e che il Mercato dei Servizi non sia sufficiente ad assicurare la necessaria capacità flessibile e di backup.

Sarebbe quindi a rischio l’obiettivo per il 2030 del PNIEC, che punta a soddisfare il 55% del fabbisogno elettrico da rinnovabili, con un contributo fondamentale da eolico e, soprattutto, fotovoltaico. Tanto meno il sistema italiano sarebbe in grado di cogliere il nuovo target di decarbonizzazione prospettato recentemente a livello europeo, che richiederebbe di andare al 60-65% di rinnovabili elettriche.

“Ormai – conclude Marangoni – non si tratta più di disegnare una nuova strategia energetica nazionale (dopo SEN e PNIEC), bensì di ripensare completamente il sistema, tanto del market design elettrico che dell’assetto di governance e della catena del permitting del nostro Paese”.

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