Acea e IIT lanciano il Robotic Joint Lab, un laboratorio congiunto per trasformare la manutenzione e l’ispezione delle reti. “Focus su ispezione, monitoraggio delle infrastrutture e controllo delle operazioni”, spiega Resmini, ad di a.Quantum e Chief Non Regulated Business Officer di Acea a Energia Oltre
Ispezione, monitoraggio, predizione e sicurezza. Sono i quattro elementi cruciali nella gestione delle infrastrutture energetiche che la robotica può rendere più efficienti, resilienti, sicure e sostenibili grazie alla collaborazione tra IA e sensoristica. Sempre più aziende hanno compreso il potenziale dei robot, i nuovi protagonisti del mondo dell’energia. Tuttavia, la ricerca è ancora un oggetto misterioso e, soprattutto, costoso per diverse realtà. Il risultato è che spesso è confinata nei laboratori. Per superare questo ostacolo, gli esperti di a.Quantum (società di Acea che sviluppa soluzioni innovative) e Istituto Italiano di Tecnologia uniranno le forze all’interno del Robotic Joint Lab per sviluppare, testare e portare sul mercato soluzioni per Acea e altri operatori dei servizi elettrico ed idrico. Infatti, i prototipi più promettenti verranno utilizzati da Acea in prima persona, ma anche messe sul mercato per altri operatori. “L’obiettivo è realizzare un nuovo prototipo ogni tot mesi da portare nelle nostre infrastrutture, testare per capire qual è la soluzione migliore. Una volta trovata, il prototipo esce dal laboratorio ed entra nella fase di industrializzazione”, spiega Enrico Resmini, amministratore delegato di a.Quantum e Chief Non Regulated Business Officer di Acea, a margine della presentazione, in risposta alle domande di Energia Oltre.
Su quali soluzioni e settori si concentrerà il lavoro del Robotic Joint Lab?
“La collaborazione con IIT è triennale. I prototipi verranno modellati e testati congiuntamente da tecnici Acea e IIT. Le aree principali su cui si concentrerà il Robotic Joint Lab sono ispezione, monitoraggio delle infrastrutture e controllo delle operazioni. Ci sono già alcuni prototipi che l’IIT ha nei propri laboratori, su questi inizieremo a progetteremo le evoluzioni future. L’IIT creerà un team di tecnici dedicato, lo stesso farà Acea. L’obiettivo è realizzare un nuovo prototipo ogni tot mesi da portare nelle nostre infrastrutture, testare per capire qual è la soluzione migliore. Una volta trovata, il prototipo esce dal laboratorio ed entra nella fase di industrializzazione”, dice Enrico Resmini.
I partner industriali per l’industrializzazione dei prodotti sono già stati individuati?
“Troveremo partner industriali che producano questi sistemi robotici in massa sia per le applicazioni di Acea sia per le applicazioni che venderemo sul mercato. Abbiamo già 20 sperimentazioni in corso, che provengono da 12 fornitori internazionali e nazionali, grandi aziende ma anche startup italiane. Si va dai rover di ispezione subacquea a palline o sistemi di droni a rotolamento per le condutture. All’inizio ci siamo concentrati sull’ispezione, ora stiamo entrando nella parte manutentiva. Stiamo testando sistemi che rilevano la perdita e permettono di fare la riparazione on-site, migliorando l’efficacia complessiva delle infrastrutture. Da una parte ottimizziamo soluzioni a scaffale rendendole su misura per noi. Dall’altra parte bisogna prendere l’innovazione nei laboratori prendendo prototipi per sviluppare nuovi prodotti. Il Robotic Joint Lab nasce in quest’ottica”, aggiunge Enrico Resmini, sottolineando che un esempio positivo di customizzazione di robot sviluppati da altre aziende è il cane robot Teddy.
“Per ora lo abbiamo utilizzato nell’ispezione delle cabine elettriche e ci ha dato molta soddisfazione. Ora amplieremo dalla fase prototipale all’industrializzazione piena. Il software di IA generativo di Acea permette di riconoscere se ci sono danni o apparati fuori uso nelle cabine di distribuzione. Abbiamo iniziato a testarlo nella parte idrica, che permette di operare con più sicurezza, trovare eventuali rotture ed essere più efficaci nel lavoro sulle infrastrutture”, sottolinea l’ad di a.Quantum.
ROBOTICA, IA E SENSORI PER LE INFRASTRUTTURE
Robotica, intelligenza artificiale e sensoristica avanzata per la gestione di infrastrutture strategiche. Sono i pillar su cui si concentrerà il lavoro degli esperti, ha spiegato Giorgio Metta, direttore scientifico dell’Istituto Italiano di Tecnologia di Genova, nel corso della presentazione del laboratorio.
“All’interno del Robotic Joint Lab svilupperemo sistemi robotici, di intelligenza artificiale e di sensoristica avanzata, capaci di supportare la gestione anche in contesti critici e complessi di infrastrutture strategiche, come le reti idriche ed energetiche. La ricerca non deve rimanere nel cassetto ma andare verso le applicazioni industriali. La robotica è uno dei nostri pillar, così come la scienza computazionale. La cosa in cui vorremmo vedere risultati concreti è l’automazione del lavoro manuale, permettendo di controllare robot sofisticatissimi che svolgano operazioni da soli, così da evitare il rischio ed efficientare le operazioni”, ha affermato il direttore dell’IIT.
TUTTO SUL LABORATORIO DI ROBOTICA ENERGETICA
Proprio i laboratori dell’Istituto Italiano di Tecnologia (IIT) – in particolare il Center for Intelligence Systems e il Center for Joint Industrial Research di Genova – saranno il cuore pulsante della progettazione e prototipazione di nuove tecnologie robotiche all’avanguardia. Nell’edificio industriale completamente riqualificato e messo a disposizione da Acea a Roma, nascerà invece uno spazio dedicato alla collaborazione tra scienza e impresa. L’ambiente sarà diviso in due aree operative: una zona di co-design e un’area per il testing e l’ottimizzazione dei prototipi, con l’obiettivo di portarli rapidamente sul mercato. Inoltre, le tecnologie sviluppate potranno essere testate sul campo su infrastrutture e impianti di Acea, garantendo un passaggio diretto dalla ricerca all’applicazione concreta. Un piccolo ma importante passo verso il futuro della robotica made in Italy.