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Elettriche

Roma pensa a incentivi sul modello francese contro le elettriche cinesi

Roma starebbe pensando di introdurre incentivi sul modello francese per l’acquisto di automobili elettriche. Cosa c’è allo studio del Governo?

Il Governo italiano pensa a nuovi incentivi per l’acquisto di automobili elettriche per ridurre il divario di prezzo con le concorrenti cinesi. Il modello di riferimento è quello francese, che prende in considerazione l’impatto ambientale durante l’intero ciclo di vita delle vetture. Infatti, le misure transalpine sarebbero giudicate “ragionevoli” da Roma, secondo quanto hanno rivelato due fonti a Reuters.

ELETTRICHE, L’ITALIA COPIA IL MODELLO FRANCESE?

L’Italia vorrebbe seguire l’esempio dei cugini francesi per limitare le importazioni di automobili elettriche cinesi, secondo Reuters. Cosa prevede il modello transalpino?

L’amministrazione Macron prevede che a partire da gennaio 2024 verrà introdotto un bonus ecologico che premierà i modelli realizzati in Europa. Il sistema assegna un punteggio sulla base del consumo di energia e delle emissioni di anidride carbonica di ogni unità durante l’intero ciclo di vita, incluse le fasi di produzione e distribuzione.

Un modello che penalizzerà fortemente le importazioni di veicoli dall’Asia, prodotti per la maggiore parte utilizzando energia elettrica prodotta dal carbone.

Inoltre, da settembre le famiglie francesi con reddito più basso potranno beneficiare del leasing sociale. Una misura che permette di disporre di una vettura elettrica con 100 euro al mese.

ELETTRICHE, IL NODO

Il modello francese e (forse) italiano potrebbe penalizzare fortemente le importazioni di veicoli dall’Asia, prodotti per la maggiore parte utilizzando energia elettrica prodotta dal carbone.

Una scelta che ha sollevato dubbi per il fatto che le regole di concorrenza dell’Unione europea non consentono agli Stati membri di favorire i produttori locali. Parigi ha risposto che i criteri adottati sono conformi alle norme dell’OMC perché ammettono deroghe per motivi sanitari e ambientali.

LE RAGIONI DELL’ALZATA DI SCUDI DELL’UE

La ripartenza del mercato della mobilità elettrica in Europa è coincisa con l’aumento delle vendite di vetture prodotte in Cina, spinte dai prezzi molto concorrenziali. Un trend che si accentuerà sempre più secondo le stime, ragion per cui l’Ue e i singoli Stati membri stanno iniziando a prendere contromisure per salvaguardare la filiera dell’automotive occidentale.

I primi effetti del gap di prezzo di vedono già in Germania, dove nella prima metà dell’anno le importazioni di veicoli e componenti dalla Cina sono aumentate del 75% rispetto all’anno scorso, secondo lo studio dell’Istituto Economico Tedesco “Sta iniziando il Derisking?”.

Nella classifica generale delle nuove immatricolazioni di Ev l’Italia fa registrare livelli inferiori alla media europea, ma i numeri delle importazioni cinesi sono in aumento. Per questa ragione, il Governo italiano sta valutando l’introduzione di nuovi incentivi per proteggere la sua industria.

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