Secondo il Sole 24 Ore c’è “la necessità in capo a Saipem di rivedere innanzitutto l’assetto gestionale-operativo che sarebbe il ‘vulnus’ dal quale è partita l’onda d’urto sui conti”. Maire Tecnimont: Nessun progetto di integrazione
Partenza in positivo per Saipem alla Borsa di Milano: il titolo ha visto l’indice progredire dello 0,98% anche se dopo poco è approdato in territorio negativo per poi salire quasi alla parità (+0,04%) e +0,15% all’ora di pranzo. Sempre su Saipem, sono da registrare le prime difficoltà per quanto riguarda la definizione della manovra finanziaria. Secondo quanto emerge dal Sole 24 Ore, nel confronto tra i due soci di riferimento Eni e Cdp Industria è emersa “la necessità in capo a Saipem di rivedere innanzitutto l’assetto gestionale-operativo che sarebbe il ‘vulnus’ dal quale è partita l’onda d’urto sui conti e rispetto al quale i soci starebbero valutando – ma nulla è stato ancora deciso – un’operazione di affiancamento del management”.
Il 23/2 CDA SUL BILANCIO 2021
Ed ecco perché, al di là dell’entità della manovra – tra 1 e 1,5 mld secondo i vari report delle banche d’affari – e dell’assetto definitivo “di un’eventuale rimodulazione del debito, potranno trovare un chiaro atterraggio solo quando la fotografia delle reali condizioni della società guidata da Francesco Caio si sarà cristallizzata. E comunque non prima, come detto, di precise indicazioni sul fronte gestionale-operativo. Ed è chiaro che il segnale su quest’ultimo versante dovrà arrivare prima del 23 febbraio quando in agenda è fissato il cda per l’approvazione del bilancio 2021”.
MAIRE TECNIMONT: NESSUN PROGETTO DI INTEGRAZIONE CON SAIPEM
Intanto Maire Tecnimont ha comunicato con una nota di non essere “parte di alcun progetto di integrazione con Saipem”, dopo le notizie di stampa diffuse ieri secondo cui la situazione in cui versa Saipem avrebbe potuto portare di nuovo in auge un vecchio progetto “preparato dal Tesoro già da anni, per integrare l’ex controllata Eni con Maire Tecnimont e creare, con l’aiuto della Cdp, un polo italiano dell’ingegneria. Un’idea simile a quella resa possibile da Cdp coordinando Salini, Impregilo e Astaldi tra il 2013 e il 2018 per fare Webuild il polo italiano delle costruzioni”. Alcune indiscrezioni raccolte da Energia Oltre il giorno precedente parlavano infatti di ipotesi di acquisizione di asset di attività o di società di scopo da parte di Maire Tecnimont più che di fusioni.