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Stellantis

Scontro Urso-sindacati per taglio fondo automotive. Niente discussione su stipendi in Cda Aspi. Anac: no a minor prezzo appalti lavori sopra soglia Ue. Che c’è sui giornali

Sindacati sul piede di guerra per il taglio dell’80% del fondo automotive, Nissan taglia 9.000 posti. Non si parla degli stipendi dei manager nel Cda di Aspi. Anac dice no a minor prezzo per appalti pubblici lavori sopra soglia comunitaria. La rassegna Energia

Il taglio dell’80% del fondo automotive manda su tutte le furie i sindacati, che attaccano il ministro Adolfo Urso, che risponde “L’epoca dei bonus è finita”. Intanto, la crisi dei produttori auto fa un’altra vittima: Nissan annuncia che taglierà 9.000 posti di lavoro nel mondo, il 7% del totale. Ieri si è tenuto un cda di Aspi (Autostrade per l’Italia) ma c’era un grande assente: la componente variabile degli stipendi del management, in scadenza. Cdp starebbe spingendo per un cambio importante ai vertici della società, secondo La Repubblica. L’Autorità Nazionale Anticorruzione dice no al criterio del minor prezzo per appalti pubblici di lavori sopra la soglia comunitaria. L’Autorità sottolinea che il principio si limita a servizi e forniture con caratteristiche standardizzate o condizioni definite dal mercato. La rassegna Energia.

ENERGIA, SCOPPIA LO SCONTRO TRA URSO E SINDACATI

“La lista dei produttori auto che di fronte alla crisi globale del settore tagliano posti di lavoro si allunga. Dopo Volkswagen, Audi, Ford è il turno di Nissan. La casa giapponese annuncia una riduzione di 9 mila addetti a livello mondiale: quasi il 7% della forza lavoro pari a 133 mila persone. E in Italia i sindacati metalmeccanici attaccano il ministro delle Imprese, Adolfo Urso, per il taglio dell’80% del fondo automotive, chiedendo un ripristino delle risorse e un incontro a Palazzo Chigi. Ma Urso risponde: «L’epoca dei bonus è finita ». Il ministro ipotizza un recupero di soldi, forse 500 milioni, «solo per sostenere le imprese della componentistica. L’industria è al collasso, non solo in Italia, ma in Europa». Anche il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, non vuole sentire parlare di incentivi: «Non tagliamo i fondi alle imprese, tagliamo i fondi per le rottamazioni e gli incentivi all’acquisto di auto elettriche prodotte in Cina o altrove». Incentivi che in Spagna, Uk e Francia funzionano. Giorgetti sostiene che la «politica industriale la fanno gli imprenditori ».(…) Gli effetti si sentiranno in Europa dove Nissan, dopo aver chiuso le fabbriche in Spagna e sospeso l’attività a San Pietroburgo con lo scoppio del conflitto Russia-Ucraina, ha ancora la fabbrica di Sunderland in Inghilterra”, si legge su La Repubblica.

“I sindacati metalmeccanici a pochi giorni dal Tavolo Automotive del 14 novembre fanno richieste precise. «Il fondo per l’auto non era da tagliare, ma da aumentare», dice il segretario della Uilm Rocco Palombella. «La transizione va accompagnata », aggiunge. E Samuele Lodi della Fiom insiste: «Ripristinare i soldi e aprire un tavolo a Palazzo Chigi ». Ferdinando Uliano, numero uno Fim-Cisl, chiede «un intervento di Confindustria e la creazione di un fondo europeo». Anche Stellantis, che ha come primo azionista Exor che controlla Repubblica , sarà al ministero: «Pronti a dialogare con tutte le parti interessate», dice Giuseppe Manca, capo risorse umane e relazioni industriali in Italia. (…) Sullo sfondo ora c’è lo studio di Alix Partners: venti misure per rilanciare il comparto e una definizione degli investimenti già fatti da Stellantis in l’Italia. Piano che potrebbe rappresentare un antidoto alla crisi. Stefano Aversa, responsabile del mercato Emea e vicepresidente globale di AlixPartners, sottolinea che «sarebbe meglio abbassare i toni, vista la situazione generale”, continua il giornale.

AUTOSTRADE, RINNOVO VERTICE ASPI

“Ieri si è svolto un cda di Aspi, che aveva all’ordine del giorno una serie di questioni di ordinaria amministrazione, ma non si è parlato della componente variabile degli stipendi del management, che è in scadenza come tutto il cda, con l’approvazione dei risultati 2024.
L’ad dell’Ex Autostrade, Roberto Tomasi, nei giorni scorsi ha chiesto un bonus da 1,7 milioni, che però gli è stato negato dagli azionisti, vale a dire dalla Cdp (51% del capitale) e dai fondi Blackstone e Macquarie (padroni del 24,5% ciascuno). (…) Detto questo, in vista del rinnovo dei vertici in primavera, Cdp parrebbe orientata a una discontinuità al timone. Non a caso girano già le voci sui papabili candidati, che la Cassa potrebbe iniziare a vagliare in via preventiva. (…) Tuttavia dopo la recente acquisizione da 5, 1 miliardi (debiti compresi) delle attività di 2i Rete Gas, che è attualmente al vaglio dell’Antitrust, Gallo sarà verosimilmente chiamato a portare avanti l’integrazione tra le due reti”, si legge su La Repubblica.

“Che peraltro sarà finanziata sul mercato attraverso il lancio di un aumento di capitale da un miliardo di euro, che Cdp (padrona attraverso Cdp Reti del 26% di Italgas) si è impegnata a sottoscrivere pro quota. Si cerca all’esterno o all’interno di Aspi un esperto di reti, ma non è escluso anche un manager con un forte background finanziario (…) Di sicuro il futuro ad di Aspi dovrà anche avere il placet del ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini”, continua il giornale.

ENERGIA, ANAC DICE NO AL MINOR PREZZO SUGLI APPALTI DI LAVORI PUBBLICI

“Pollice verso di Anac al criterio del minor prezzo nelle aggiudicazioni degli appalti pubblici di lavori sopra la soglia comunitaria. «Il Codice degli appalti, al di fuori degli appalti sottosoglia, limita l’utilizzo del criterio del minor prezzo ai servizi e alle forniture con caratteristiche standardizzate o le cui condizioni sono definite dal mercato, fatta eccezione per i servizi ad alta intensità di manodopera», spiega l’Authority che ha appena approvato una delibera, la 454/24. (…) «Secondo il bando di gara, contestato da Ance, l’affidamento andava aggiudicato con il criterio del minor prezzo», spiega l’Authority. Di qui la delibera che, prosegue Anac, «fornisce chiarimenti importanti sull’applicazione del criterio di aggiudicazione del minor prezzo nell’ambito degli appalti soprasoglia, e sugli elementi da valorizzare ai fini della valutazione del miglior rapporto qualità/prezzo negli appalti di lavori caratterizzati da notevole contenuto tecnologico»”, si legge su Il Sole 24 Ore.

“L’appalto in questione infatti riguardava opere super specialistiche e spiega ancora Anac «risultava aggiudicabile esclusivamente secondo il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa (…) valorizzando non solo gli aspetti qualitativi, ma anche quelli ambientali o sociali connessi all’oggetto dell’appalto»”, continua il giornale.

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