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Se Mosca tradisce, Algeri promette. L’Italia del gas è al sicuro?

Quali prospettive si aprono tra Algeria e Italia dopo la visita di Descalzi e Di Maio ad Algeri. Parla l’ambasciatore Touahria

Giunti nel pieno della seconda settimana del conflitto russo-ucraino, il cui colpevole ha nome e cognome precisi: Vladimir Putin, l’Italia e l’Europa stanno facendo i conti sugli effetti energetici dei ricatti di Mosca.

Le informative del premier Mario Draghi in Parlamento hanno messo i puntini sulle i riguardo la roadmap di Roma su come sganciarsi dalle forniture del Cremlino, dominante verso il Vecchio Continente e in particolare verso noi e Berlino. Ma allo stesso tempo le preoccupazioni su come fare in caso di nuovi scenari del conflitto ucraino hanno avuto chiari segnali durante i primi  giorni di questa settimana.

LA VISITA: DI MAIO E DESCALZI AD ALGERI

Infatti, come raccontato qui su Energia Oltre, il viaggio dell’amministratore delegato di Eni Claudio Descalzi e del ministro degli Esteri Luigi Di Maio ad Algeri ha confermato la ricerca da parte di Roma di solide alternative alle forniture russe. “Oggi ho illustrato alle autorità algerine il rischio per la sicurezza energetica italiana ed europea” dovuta al conflitto in corso tra Ucraina e Russia. “Il governo è impegnato ad aumentare le forniture energetiche in particolare di gas da differenti partner internazionali e tra queste l’Algeria da sempre fornitore affidabile ha un ruolo fondamentale” aveva dichiarato il ministro della Farnesina.

IL RUOLO DELL’ALGERIA

L’Algeria ha un ruolo fondamentale nella diversificazione delle fonti di gas, lo stesso Di Maio ha confermato che “il partenariato con l’Algeria è forte” e ricordando come con il paese nordafricano c’è stato un aumento del 45% degli interscambi commerciali dal 2020. Ogni anno sono circa 76 i miliardi di metri cubi importati in tutto dall’Italia e di questi nell’anno appena passato, 21 soltanto dall’Algeria.

IL LEGAME ENI-SONATRACH

Nella visita ad Algeri si è anche discusso degli aumenti di cooperazione nel settore eolico. Ma in termini di forniture gas, la parola chiave è Sonatrach. Il gasdotto Transmed è un tubo chiave, che può trasportare fino a 32 miliardi di metri cubi all’anno, quattro volte di più del gasdotto Medgaz che rifornisce la Spagna. E lo stesso Ad della società petrolifera aveva detto del  gruppo essere “un fornitore affidabile di gas per il mercato europeo ed è pronto a supportare i suoi partner a lungo termine in situazioni difficili”.

LE CONFERME DALL’AMBASCIATORE TOUAHRIA

“L’Italia potrà contare su forniture aggiuntive di gas algerino allo stesso prezzo” dice l’ambasciatore algerino a Roma, Abdelkrim Touahria. Intervistato dal Sole 24 Ore, l’ambasciatore promette un legame molto stretto tra i due paesi a livello energetico “fino a toccare, e forse superare, i 30 miliardi di metri cubi già nei prossimi mesi”. Dunque, “con un aumento di circa 2 miliardi di metri cubi rispetto ai volumi attuali”. E poi anticipa l’arrivo di un accordo tra Eni e Sonatrach, “del valore di 1,4 miliardi di dollari per esplorazione ed estrazione di gas nel giacimento di Berkine”.

La partnership Roma-Algeri, dunque, è solida indipendentemente dagli eventi in Ucraina e verrà aggiornata nei prossimi mesi da nuovi incontri. Vedremo se per allora i ricatti di Mosca saranno cessati.

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