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Shale

BP scommette sullo shale per il ritorno negli Usa

I segnali per l’azienda petrolifera sono molto promettenti a distanza di 8 anni dal disastro della Deepwater Horizon

L’operazione da 10,5 miliardi di dollari di BP che ha portato all’acquisizione del portafoglio di attività petrolifere shale della BHP Billiton non è stata solo la più grande acquisizione degli ultimi 20 anni, ma ha anche segnato il grande ritorno dell’azienda negli Stati Uniti dopo il disastro della Deepwater Horizon del 2010.

L’ACQUISIZIONE DELLE ATTIVITÀ SHALE DI BHP BILLITON SONO UN SEGNO DI DISCONTINUITÀ CON IL PASSATO

La compagnia britannica era così sicura del suo investimento che inizialmente aveva espresso interesse per l’intero portafoglio dell’azienda australiana in Usa comprese le attività in acque profonde nel Golfo del Messico, secondo quanto riferito da fonti vicine al dossier citate dal Financial Times. Anche se l’operazione non è stata realizzata in questi termini, l’ambizione mostrata dai vertici aziendali da sola rappresenta una netta differenza rispetto al cauto approccio di investimento che ha classificato BP dopo l’esplosione del pozzo di Macondo, con costi di risanamento e penalità che finora sono stati di circa 66,5 miliardi di dollari. “Non ricordo da tempo un periodo così buono”, ha detto agli analisti Bob Dudley, amministratore delegato di BP dopo aver riferito i risultati trimestrali di luglio, riferendosi alle opportunità di crescita di BP nel prossimo decennio. Le attività di BHP conferiscono, infatti, alla compagnia britannica una posizione molto più forte nel settore statunitense dello shale, aiutandola a recuperare il ritardo rispetto ai concorrenti che avevano investito massicciamente nel settore.

BP TORNA AD ESSERE UN PLAYER IMPORTANTE NEL SETTORE SHALE

BP possedeva attività nel bacino permiano del Texas e del New Mexico, il cuore dell’ultimo boom dell’industria petrolifera statunitense di shale, ma le ha vendute alla società statunitense di esplorazione e produzione Apache nel luglio 2010 per raccogliere i fondi necessari a pagare i danni. Ma ora la tragedia sembra essere alle spalle. “Macondo è stato un evento così traumatico per BP, che ci sono voluti più di otto anni per lasciarla alle spalle. È rimasta nella memoria del mercato anche quando ha effettuato i pagamenti e migliorato il suo portafoglio”, ha dichiarato Irene Himona di Société Générale a Ft. Con l’acquisizione di 470.000 acri di terreno per lo sfruttamento di shale da BHP, BP torna ad essere quindi un player importante nell’industria dello shale statunitense subito dopo ExxonMobil, almeno secondo i dati di Wood Mackenzie.

BP CONVINTA DI POTER AUMENTARE LA PRODUZIONE

La produzione onshore statunitense da giacimenti di shale si aggira intorno ai 315.000 barili di petrolio equivalenti al giorno. Gli asset di BHP oggi garantiscono circa 190.000 boe/giorno, che BP ritiene possa aumentare drasticamente, portando la quota di petrolio nella sua attività di shale negli Stati Uniti da quasi il 15 per cento a poco meno del 30 per cento con la ripresa dei prezzi del petrolio. La decisione della compagnia britannica di prendere questo impegno nello shale si basa sulla convinzione di aver finalmente trovato il modo di eguagliare o battere i costi e le prestazioni di produttività dei suoi rivali più piccoli. David Lawler, che dirige il business statunitense dello shale di BP, è stato assunto dal produttore indipendente Sandridge Energy nel 2014 per costituire un’unità autonoma in grado di portare uno spirito imprenditoriale alle attività operative, pur rimanendo parte di un gruppo internazionale. “Abbiamo trascorso gli ultimi quattro anni a riattrezzare il nostro business preparandoci per questa opportunità”, ha dichiarato Lawler dopo l’annuncio dell’accordo BHP. I costi di produzione e sviluppo nel settore shale della BP sono diminuiti del 35 per cento dal 2013 grazie a nuove tecnologie che consentono una “foratura” flessibile e ad altri strumenti digitali per automatizzare i processi di lavoro, ad esempio nelle ispezioni, per gestire i costi di attrezzature e servizi e dimezzare gli organici.

DAL 2014 AD OGGI ASSET BP SALITI DI 10 MILIARDI DI DOLLARI

Lo sforzo sembra aver dato i suoi frutti. Nel 2014, Wood Mackenzie ha valutato le 48 operazioni Lower di BP – il nome si riferisce ai 48 Stati contigui degli Stati Uniti – a circa 5,5 miliardi di dollari. A giugno 2018 tale valore era salito a quasi 10 miliardi di dollari, anche se le ipotesi di prezzo del petrolio e del gas utilizzate nella valutazione erano inferiori.

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