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Saipem nuovo Ad

Si arresta e poi riparte la caduta in Borsa di Saipem. Si fa largo ipotesi di un polo con Maire Tecnimont

Tra le prime ipotesi di manovra finanziaria per rafforzare il bilancio di Saipem si parla di un’iniezione di fondi da 1 miliardo

Anche questa mattina apertura in calo per Saipem che ha alla Borsa di Milano ha registrato un -2% poi virato rapidamente a un +2% sulla scia anche delle prime ipotesi sulla manovra finanziaria per rafforzare il bilancio. Nel corso della mattinata, tuttavia, il titolo è di nuovo scivolato in territorio negativo toccando il -2,36% e al momento, a metà pomeriggio, si attesta a -0,3%.

RICAPITALIZZAZIONE DA UN MILIARDO DI EURO

Il problema principale al momento e capire chi pagherà l’aumento di capitale di Saipem. Sono in corso e proseguirà anche nei prossimi giorni, il confronto tra Eni e Cdp, i due principali azionisti “per ricostituire innanzitutto il capitale minimo di legge. Gli operatori tra cui Bestinver, stimano una perdita netta sui 2 miliardi da colmare con una nuova iniezione di fondi che Equita stima in un miliardo”, evidenzia La Repubblica.

IPOTESI DI UN POLO CON MAIRE TECNIMONT

Non solo. La situazione in cui versa Saipem potrebbe portare di nuovo in auge un vecchio progetto “preparato dal Tesoro già da anni, per integrare l’ex controllata Eni con Maire Tecnimont e creare, con l’aiuto della Cdp, un polo italiano dell’ingegneria. Un’idea simile a quella resa possibile da Cdp coordinando Salini, Impregilo e Astaldi tra il 2013 e il 2018 per fare Webuild il polo italiano delle costruzioni”, si legge su sempre La Repubblica. Anche se alcune indiscrezioni raccolte da Energia Oltre parlano di ipotesi di acquisizione di asset di attività o di società di scopo da parte di Maire Tecnimont più che di fusioni.

CHI È MAIRE TECNIMONT

Maire Tecnimont è un gruppo societario italiano attivo nel settore ingegneristico, tecnologico ed energetico, con competenze specifiche nell’impiantistica (in particolare nel settore degli idrocarburi), nella chimica verde e nello sviluppo di tecnologie per la transizione energetica, nato dalle cessione di Fiat Engineering a Maire Holding nata nel 1991 e di prorietà della famiglia DI Amato e da Tecnimont venduta da Edisono sempre alla Maire Holding. Il gruppo è presente in circa 45 paesi, controlla circa 50 società operative e può contare su un organico di circa 5 960 dipendenti, di cui circa la metà all’estero.

REGIA DELLA CDP

Secondo il quotidiano romano l’operazione dovrebbe essere portata avanti principalmente da Cdp visto che Eni si è staccata da Saipem nel 2015 ed è “arduo” che “voglia puntarci ancora”. “Il gruppo di costruzioni e impianti vale in Borsa 1,39 miliardi, da lunedì più della rivale Saipem (1,35 miliardi). Di Amato è imprenditore di visione, che ha mire di crescita estere (come in Russia), e il gruppo avrebbe un’alta compatibilità, e sinergie di scala, con le divisioni ingegneria e costruzioni di Saipem”, ha evidenziato La Repubblica.

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