Advertisement vai al contenuto principale
Gnl

Si prepara un nuovo boom per il Gnl

Gli esperti si aspettano che il 2019 si trasformi in un anno record per le decisioni di investimento finale (FID) su nuovi progetti di Gnl

La crescente transizione verso il gas naturale nel riscaldamento e nella generazione di elettricità in tutto il mondo continuerà a guidare la crescita della domanda di Gas naturale liquefatto (Gnl) per gli anni a venire. Ne sono convinti molti analisti di settore notando che la prima ondata di progetti nel settore del gas liquefatto, la cui realizzazione è cominciata dieci anni fa, è ora operativa, ma le principali compagnie petrolifere e del gas già stanno pianificando e autorizzando nuovi progetti per i prossimi anni, creando di fatto le basi per un secondo boom di offerta del Gnl.

GLI ESPERTI SI ASPETTANO UN ANNO RECORD PER LE DECISIONI DI INVESTIMENTO FINALE

Gli esperti si aspettano, infatti, che il 2019 si trasformi in un anno record per le decisioni di investimento finale (FID) su nuovi progetti di Gnl, diventando così l’anno più importante in termini di volumi di progetti nel settore, visto l’imminente via libera per molti investimenti greenfield nel settore. A dire il vero, un certo numero di progetti sono già stati approvati quest’anno o hanno raggiunto tappe significative nel loro percorso verso decisioni finali di investimento. Ma visto che ci sono dei tempi tecnici che inevitabilmente sposteranno il secondo boom tra qualche anno, gli analisti avvertono che l’industria dovrebbe evitare sforamenti dei costi, per i quali la prima ondata di progetti Gnl è diventata famosa.

PREVISTI INVESTIMENTI SUPERIORI AI 200 MILIARDI DI DOLLARI

Il prossimo boom dei progetti Gnl andrà innanzitutto a beneficio degli appaltatori engineering, procurement and construction (EPC) in quanto si stima che porterà a spese complessive, compresi gli impianti di Gnl e le infrastrutture a monte, che supereranno i 200 miliardi di dollari tra il 2019 e il 2025, ha dichiarato Wood Mackenzie ad aprile quest’anno, rilevando, appunto, che il “boom del Gnl è tornato”.

EXXON E QATAR PETROLEUM HANNO DATO IL VIA IN TEXAS

Quest’anno è iniziato con Exxon e Qatar Petroleum che hanno raggiunto un FID a febbraio per proseguire con lo sviluppo del progetto texano di esportazione di Gnl Golden Pass a Sabine Pass, con investimenti per oltre 10 miliardi di dollari. Dando il via libera ora, assicurano i partner del progetto “Golden Pass sarà in prima linea nella seconda ondata del Gnl americano”, ha dichiarato Wood Mackenzie.

OLTRE 630 MILIONI DI TONNELLATE DI GNL A METÀ DEGLI ANNI TRENTA

Quest’anno, come detto, rappresenterà probabilmente un record per il numero di nuove approvazioni di progetti, ha dichiarato Michael Stoppard, Vice Presidente e Chief Strategist for Global Gas di IHS Markit, a marzo. I progetti attuali, insomma, avvieranno “una nuova fase di sviluppo”, ha detto Stoppard aggiungendo che IHS Markit vede la domanda di Gnl passare da 320 milioni di tonnellate nel 2018 a 465 entro la metà degli anni Venti e superando addirittura le 630 milioni di tonnellate entro la metà degli anni Trenta.

L’AFRICA PROBABILE LEADER DEGLI INVESTIMENTI GREENFIELD

Il mese scorso, i FID sono proseguiti con Anadarko che ha annunciato la decisioni finali di investimento per il progetto Area 1 in Mozambico LNG, il primo sviluppo di gas liquefatto onshore del paese che inizialmente consisterà in due treni con una capacità totale di 12,88 milioni di tonnellate all’anno (mtpa) a cui partecipa Saipem. L’Area 1, così come il progetto Area 4 del Mozambico, che dovrebbe ricevere il FID da parte di Exxon entro la fine dell’anno, può rendere l’Africa leader negli investimenti greenfield di Gnl quest’anno, con il 28% di tutti gli investimenti approvati in progetti recentemente autorizzati,ha  evidenziato Rystad Energy. gnl

ARTIC LNG E QATARGAS AL TOP DEI PROGETTI GNL DI QUEST’ANNO

L’Area 1 è il terzo più grande progetto di Gnl in termini di investimenti greenfield quest’anno. Ai primi posti in classifica si piazzano il progetto russo Artic Lng e quello di Qatargas, che devono però ancora ricevere il FID. Secondo le stime di Rystad Energy, Arctic LNG e Qatargas LNG disporranno di investimenti rispettivamente di 25,75 miliardi di dollari e 17,5 miliardi di dollari. Novatek, che sostiene il progetto russo, ha annunciato di aver completato la struttura dei partecipanti al progetto, e che il FID dovrebbe arrivare entro la fine dell’anno.

I FRANCESI DI TECHNIPFMC IN PRIMA LINEA

In prima linea in entrambi i progetti i francesi di TechnipFMC hanno vinto a giugno il contratto per il progetto Mozambico di Anadarko e a luglio un contratto per il progetto Arctic LNG 2. E proprio Douglas J. Pferdehirt, presidente e Ceo di TechnipFMC, ha dichiarato la settimana scorsa, commentando i progetti Gnl: “Negli ultimi 18 mesi, c’è stata una notevole focalizzazione del mercato sull’ondata di gas liquefatto. La crescita del mercato Gnl continua ad essere sostenuta dallo spostamento strutturale verso il gas naturale come combustibile di transizione energetica, contribuendo a soddisfare la crescente domanda di energia e riducendo al contempo i gas serra”.

ANCHE SAIPEM SI DIFENDE BENE

Anche l’Italia si difende bene con Saipem: l’azienda italiana, in joint venture con McDermott International e Chiyoda Corporation, come anticipato, ha sottoscritto con i titolari dei diritti di concessione sull’Area 1 del Mozambico un contratto EPC per l’ingegneria e la costruzione di due treni di liquefazione del gas naturale, con una capacità nominale totale di 12,88 milioni di tonnellate all’anno (MTPA), nonché di tutte le necessarie infrastrutture, dei serbatoi di stoccaggio e delle strutture portuali per l’esportazione. . Saipem, titolare di una quota lavori nel progetto per un valore ad oggi pari a circa 6 miliardi di dollari, opererà come leader di CCS JV s.c.a.r.l., la joint venture costituita in Italia per l’esecuzione del progetto

GLI ANALISTI TEMONO UNO SFORAMENTO DEI COSTI

Una delle maggiori preoccupazioni tra gli analisti sulla nuova ondata di progetti di Gnl è il timore che l’industria possa ripetere gli sforamenti dei costi e i ritardi della prima ondata di boom del Gnl, ha detto a maggio Simon Flowers, Chief Analyst e Presidente di Wood Mackenzie. Nella precedente fase, il superamento dei costi è stato in media del 33 per cento, con i progetti australiani che hanno visto costi superiori addirittura al 40 per cento, ha scritto in aprile Giles Farrer, Direttore della Ricerca, Global Gas and LNG Supply di Wood Mackenzie. “Mentre Wood Mackenzie non si aspetta aumenti simili questa volta, il potenziale per gli operatori e gli appaltatori di far cadere la palla sulla consegna del progetto rimane. Questo rischio aumenterà solo se il numero di progetti andrà oltre le nostre previsioni di base”, ha detto Farrer.

ISCRIVITI ALLA NOSTRA NEWSLETTER

Abilita JavaScript nel browser per completare questo modulo.

Rispettiamo la tua privacy, non ti invieremo SPAM e non passiamo la tua email a Terzi

Torna su