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Snam, nel I trimestre 2023 risultati solidi. Avviato commissioning Frsu Piombino

Nel corso dell’anno, si conferma l’ipotesi di una ulteriore diminuzione dei flussi di gas dalla Russia verso l’Europa già registrata nel 2022

“Nel primo trimestre 2023 abbiamo ottenuto solidi risultati anche a fronte di un contesto che permane volatile con tassi di interesse in crescita”. Commenta così Stefano Venier, amministratore delegato di Snam, i risultati del primo trimestre 2023 della società che ha registrato ricavi totali per 912 milioni di euro (+12,9% rispetto al primo trimestre 2022), in aumento per via della crescita dei ricavi regolati collegati alla realizzazione del piano investimenti, nonché al significativo sviluppo del business dell’efficienza energetica.

I numeri del primo trimestre dell’anno di Snam vedono anche un EBITDA adjusted di 597 milioni di euro (+1,5%), per effetto del contributo dei business legati alla transizione energetica e dell’aumento dei ricavi regolati e un utile netto adjusted di Gruppo pari a 301 milioni di euro (-7,4%), per il venir meno dei proventi one-off del primo trimestre 2022.

AUMENTANO GLI INVESTIMENTI

Capitolo investimenti: il trimestre fa registrare un totale di 313 milioni di euro (+4,7% rispetto al primo trimestre 2022), di cui 308 milioni di euro investimenti tecnici (+38,1%). Degli investimenti totali il 46% è allineato ai Sustainable Development Goals e il 30% alla Tassonomia Europea. A questi investimenti, si aggiungono 409 milioni di euro relativi all’acquisizione di SeaCorridor, la partnership con Eni sui gasdotti che collegano l’Algeria all’Italia annunciata il 27 novembre del 2021.

VENIER: APPROCCIAMO IL PROSSIMO INVERNO CON UN SISTEMA ENERGETICO MOLTO PIÙ SOLIDO E RESILIENTE GRAZIE AGLI STOCCAGGI GIÀ PIENI AL 65%

“Abbiamo incrementato il livello degli investimenti nel periodo, anche per l’intensificarsi dei lavori nei cantieri in vista della messa in esercizio della nave FSRU Golar Tundra, dallo scorso 5 maggio in fase di commissioning. Approcciamo il prossimo inverno con un sistema energetico molto più solido e resiliente grazie agli stoccaggi già pieni al 65% e agli interventi infrastrutturali per la sicurezza in corso. La solida performance economico-finanziaria del primo trimestre ci consente di confermare i target a fine anno”, ha evidenziato ancora Venier.

Per quanto riguarda l’Indebitamento finanziario netto, la cifra si attesta a 12.872 milioni di euro (+949 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2022), in aumento principalmente per l’atteso assorbimento di cassa generato dalla dinamica del capitale circolante connessa all’attività di bilanciamento, per gli investimenti in nuove partecipazioni e per il pagamento dell’acconto sul dividendo 2023. Mentre per il flusso di cassa dell’attività operativa (+224 milioni di euro), “significativamente impattato dall’assorbimento di cassa derivante dalla dinamica del capitale circolante connessa all’attività di bilanciamento, ha consentito di finanziare solo in parte gli investimenti netti per 374 milioni di euro e in partecipazioni (SeaCorridor) per 409 milioni di euro (in totale -783 milioni di euro, inclusa la variazione dei debiti per investimento), generando un free cash flow negativo di 559 milioni di euro. L’indebitamento finanziario netto, inclusi il flusso di cassa del capitale proprio (-376 milioni di euro), derivante dal pagamento agli azionisti del dividendo 2022 e le variazioni non monetarie (-14 milioni di euro), ha registrato un aumento di 949 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2022, attestandosi a 12.872 milioni di euro”, sottolinea Snam.

GAS: CALA LA DOMANDA

Passando alla domanda di gas, nel primo trimestre 2023 quest’ultima è stata pari a 20,54 miliardi di metri cubi, in riduzione di 4,93 miliardi di metri cubi, pari al 19,4%, rispetto al primo trimestre 2022 a causa del calo dei consumi registrato in tutti i settori di attività. In particolare, la riduzione della domanda di gas è attribuibile, secondo Snam (i) al settore residenziale e terziario (-2,53 miliardi di metri cubi; -19,1%), a fronte delle temperature medie significativamente più miti rispetto al primo trimestre 2022 e agli effetti delle azioni di contenimento della domanda di gas per far fronte alla riduzione delle importazioni dalla Russia; (ii) al settore termoelettrico (-1,96 miliardi di metri cubi; -22,7%) per il minor ricorso al gas naturale nella generazione elettrica a causa dell’aumento dei prezzi e della maggiore produzione da fonti rinnovabili; (iii) al settore industriale (-0,45 miliardi di metri cubi; -13,8%) per effetto dell’aumento dei prezzi delle materie prime e dell’instabile situazione macroeconomica che ha determinato una flessione della produzione industriale in alcuni settori energivori.

Depurata dall’effetto climatico, la domanda di gas è risultata pari a 21,15 miliardi di metri cubi, registrando una riduzione di 3,90 miliardi di metri cubi (-15,6%) rispetto al corrispondente valore del primo trimestre 2022 (25,05 miliardi di metri cubi), “in linea con il progressivo incremento delle misure di efficientamento energetico e di ammodernamento degli impianti di riscaldamento con caldaie a maggior efficienza, unitamente alle azioni di contenimento della domanda di gas naturale richieste per far fronte al rischio invernale conseguente alla riduzione di importazioni dalla Russia”, spiega l’azienda.

Nel primo trimestre 2023 sono stati comunque immessi nella rete nazionale di trasporto 16,67 miliardi di metri cubi, in riduzione di 2,81 miliardi di metri cubi, pari al 14,4%, rispetto al primo trimestre 2022 a fronte del calo della domanda di gas e del minor ricorso al gas in stoccaggio.

RIGASSIFICAZIONE DI GNL: AUMENTANO I VOLUMI A CAUSA DEL CONFLITTO RUSSIA-UCRAINA

Per quanto riguarda il Gas naturale liquefatto, nel primo trimestre 2023, presso il terminale GNL di Panigaglia (La Spezia) sono stati rigassificati 0,88 miliardi di metri cubi di GNL (0,13 miliardi di metri cubi nel primo trimestre 2022) e sono state effettuate 21 discariche da navi metaniere (3 discariche nel primo trimestre 2022). A partire dal mese di aprile 2022, si è registrato un incremento dei volumi rigassificati da GNL Italia e un conseguente aumento delle discariche di navi effettuate, dovuto principalmente agli impatti del conflitto Russia-Ucraina sul mercato del gas, che ha portato ad un incremento della richiesta di GNL per il soddisfacimento della domanda interna.

IL TERMINAL DI PIOMBINO: AL VIA IL COMMISSIONING

Sul terminale FSRU di Piombino, informa Snam “al termine della Procedura per il primo conferimento di capacità di rigassificazione per il periodo di 20 anni compreso tra gli anni termici 2023-2024 e 2043-2044, ad oggi risulta assegnata per periodi pluriennali oltre il 95% della capacità offerta (di cui l’86% per l’intero periodo di 20 anni). L’ottimo risultato raggiunto permetterà l’immissione nella rete nazionale di trasporto di maggiori quantitativi di gas naturale contribuendo in maniera sostanziale alla diversificazione degli approvvigionamenti ed alla sicurezza del sistema energetico nazionale”.

STOCCAGGIO GAS: A MARZO SERBATOI PIENI AL 60%

Infine, per quanto concerne la capacità complessiva di stoccaggio gestita dal Gruppo Snam al 31 marzo 2023, comprensiva dello stoccaggio strategico, è risultata pari a 16,5 miliardi di metri cubi, la più elevata in Europa in questo periodo di difficoltà di approvvigionamento. Le scorte di gas naturale al 31 marzo 2023 negli stoccaggi della controllata Stogit ammontavano a circa 5,4 miliardi di metri cubi, cui vanno aggiunti i 4,5 miliardi di metri cubi di stoccaggio strategico, con una percentuale di riempimento a fine marzo pari a circa il 60%.

PREVEDIBILE EVOLUZIONE DELLA GESTIONE: DOMANDA DI GAS IN ITALIA PER IL 2023 IN LINEA RISPETTO AL 2022

“In uno scenario ancora caratterizzato da profonda incertezza e volatilità, Snam è impegnata nella realizzazione del programma di investimenti definito in sede di Piano strategico per assicurare una maggiore sicurezza energetica e la diversificazione degli approvvigionamenti energetici del Paese – scrive l’azienda nell’evoluzione prevedibile della gestione per l’anno in corso -. In particolare, nei primi mesi dell’anno in corso, a seguito dell’operazione di acquisizione conclusa nel 2022, si stanno completando le operazioni per la messa in esercizio della FSRU di Piombino (Golar Tundra) che dispone di una capacità di rigassificazione pari a 5 miliardi di metri cubi di gas annui. Le stime più recenti sull’evoluzione della domanda di gas naturale in Italia per il 2023 risultano in linea rispetto al 2022, influenzate dalle condizioni climatiche miti registrate nel recente inverno e dal prorogarsi di una situazione incerta sul caro energia con effetto sui consumi industriali”.

BENEFICIO PER I RISULTATI ECONOMICI DALLA CRESCITA DELLA RAB

Con riferimento all’esercizio in corso “si prevede che i risultati economici beneficino dell’incremento dei ricavi connessi alla crescita della RAB grazie agli investimenti realizzati, dell’ampliamento del perimetro con l’entrata in esercizio della nuova FSRU, di maggiori ricavi per servizi di flessibilità legati anche agli incentivi sugli asset completamente ammortizzati, e del contributo dei business della transizione energetica – sottolinea Snam -. Nel 2023 si prevede che lo scenario dei tassi di interesse sia in rialzo rispetto al 2022 con un impatto incrementale sugli oneri finanziari, gestito, già nel primo trimestre dell’anno ed in continuità con quanto fatto nella seconda parte del 2022, attraverso una maggiore diversificazione delle fonti e degli strumenti di finanziamento e tramite il ricorso a strumenti di debito più flessibili”.

“Nel medio e lungo periodo si ritiene che il sistema tariffario italiano sia in grado di offrire, attraverso le periodiche revisioni del costo del capitale riconosciuto, un natural hedging. In relazione al conflitto Russia-Ucraina, si precisa che Snam non è attiva nel mercato russo e non detiene partecipazioni, anche in joint venture, in società russe”, prosegue l’azienda.

NEL CORSO DELL’ANNO ULTERIORE CALO DEI FLUSSI DI GAS DALLA RUSSIA

“Nel corso dell’anno, si conferma l’ipotesi di una ulteriore diminuzione dei flussi di gas dalla Russia verso l’Europa già registrata nel 2022. In merito alle società partecipate estere, TAG (società a controllo congiunto) e GCA (società collegata) sono quelle con maggiore esposizione verso forniture di gas russo. TAG nel 2023, a seguito della scadenza della maggior parte dei contratti di lungo termine, risulta esposta ad una maggiore volatilità dei risultati, dovuti all’incertezza dei transiti di gas da Nord verso l’Italia, previsti in diminuzione rispetto ai transiti storici, seppur in parte compensati dai maggior volumi prenotati in uscita dall’Italia verso l’Austria. Tali asset sono comunque considerati asset strategici europei a supporto dei nuovi flussi di gas provenienti dal Sud della Penisola e dello sviluppo dei corridoi europei per il trasporto dell’idrogeno”, sottolinea Snam.

Sul tema ESG, “continua il monitoraggio trimestrale della performance di Snam sui KPIs della ESG Scorecard e la società è ben posizionata per raggiungere gli obiettivi di fine anno. Ad oggi gli investitori ESG rappresentano più del 40% degli investitori istituzionali, ben al di sopra del settore e della media italiana. Inoltre, la valutazione su tematiche ESG ha fornito ottimi risultati e Snam è stata nominata da Sustainalytics Best Performer nel settore gas e utilities”.

CONFERMATI GLI OBIETTIVI FINANZIARI PER IL 2023

Vengono confermati gli obiettivi finanziari per il 2023: investimenti di 2,1 miliardi di euro (di cui 1,9 miliardi di euro in ambito infrastruttura gas e 0,2 miliardi di euro in ambito transizione energetica), in crescita del 10% rispetto al 2022 una RAB tariffaria pari a circa 22,4 miliardi di euro, in crescita del 5% rispetto al 2022 un livello di Utile netto adjusted pari a circa 1,1 miliardi di euro un livello di debito netto tra i 15,0 e i 15,5 miliardi di euro, in funzione dell’andamento del circolante collegato alle attività regolate, conclude Snam.

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