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Solare Ue da record, boom Boeing, Danimarca e Pfas: i fatti della settimana

Il primato dell’energia solare dell’Europa, la rinnovata crescita dei conti di Boeing e l’iniziativa danese sui Pfas tra i fatti della settimana di Marco Orioles

L’Europa celebra un trionfo del solare, superando nucleare e fossili per la prima volta. Nel settore aerospaziale, Boeing segna un importante recupero con consegne e ordini in crescita, nonostante sfide produttive. Sul fronte ambientale, la Danimarca lancia un’iniziativa audace con test sui PFAS per sensibilizzare sull’urgenza di vietare queste “forever chemicals” nell’UE, mentre l’industria chiede esenzioni strategiche.

PRIMATO DELL’ENERGIA SOLARE IN EUROPA

Come riporta Euronews, a giugno 2025 l’energia solare ha superato per la prima volta tutte le altre fonti d’energia, generando – secondo i dati del think tank energetico Ember – il 22,1% dell’elettricità nell’Ue. Questo risultato ha superato di poco l’energia nucleare e ha distanziato nettamente i combustibili fossili. Tredici Stati membri hanno inoltre registrato record mensili di produzione solare, tra cui i Paesi Bassi (40,5%) e la Grecia (35,1%), grazie a un aumento della capacità installata e al clima soleggiato. L’ondata di caldo estivo ha incrementato la domanda di energia, ma il solare ha contribuito a gestirla, come scrive Euronews, evidenziando che “l’Europa sta diventando una potenza solare”, secondo l’analista di Ember Chris Rosslowe. Parallelamente, l’uso del carbone è crollato al 6,1% dell’elettricità totale, il livello più basso mai registrato, rispetto all’8,8% dell’anno precedente. Germania e Polonia, che rappresentano la maggior parte del consumo di carbone nell’Ue, hanno raggiunto minimi storici, con rispettivamente il 12,4% e il 42,9% della loro elettricità generata da carbone. Altri Paesi come Cechia (17,9%), Bulgaria (16,7%) e Danimarca (3,3%) hanno segnato nuovi minimi, mentre dieci Stati, tra cui l’Irlanda, che ha chiuso la sua ultima centrale a carbone il 20 giugno, non hanno utilizzato carbone. Spagna e Slovacchia prevedono di eliminarlo nel 2025. Tredici nazioni, tra cui Belgio, Croazia, Francia, Ungheria, Italia, Portogallo e Slovacchia, hanno raggiunto la massima quota di energia solare mai registrata. Come scrive Euronews, questi risultati si devono ad un forte sostegno pubblico per le rinnovabili: secondo la Commissione Europea quasi nove europei su dieci supportano un aumento delle energie rinnovabili. L’energia solare, grazie a tetti fotovoltaici e bollette più economiche, attrae consumatori giovani e attenti al clima. Schemi comunitari che offrono sconti, proprietà condivisa o creazione di posti di lavoro locali hanno favorito l’espansione della capacità solare, passata dall’1% del mix rinnovabile nel 2008 al 20,5% nel 2023. E non c’è solo il solare: l’eolico ha rappresentato quasi il 16% dell’elettricità nei mesi di maggio e giugno, il livello più alto per questo periodo. Tuttavia, i combustibili fossili coprono ancora circa un quarto dell’elettricità dell’Ue a giugno, evidenziando la necessità di maggiori investimenti in stoccaggio, reti intelligenti e pianificazione della domanda. Secondo Rosslowe, “le rinnovabili a basso costo stanno aiutando l’Europa a liberarsi dalla volatilità dei prezzi dei combustibili fossili”, ma batterie e flessibilità sono cruciali per estendere l’uso delle rinnovabili.

BOOM DI ORDINI E CONSEGNE PER BOEING

Secondo un articolo di Quartz, Boeing ha registrato un significativo progresso nelle consegne e negli ordini di aerei nel secondo trimestre del 2025, rafforzando la sua posizione nonostante le recenti sfide e difficoltà. Citando CNBC, l’articolo riporta che a giugno Boeing ha consegnato otto jet alla Cina, un risultato cruciale dopo che i presidenti Usa Trump e quello cinese Xi hanno evitato una disputa tariffaria che minacciava le esportazioni aeronautiche statunitensi. Nel complesso, Boeing ha consegnato 150 aerei nel secondo trimestre, il miglior risultato per questo periodo dal 2018, prima della crisi del grounding del 737 Max e dei successivi problemi produttivi. Nella prima metà del 2025, le consegne totali hanno raggiunto 280 jet. A giugno, Boeing ha registrato 116 ordini lordi, di cui 42 per il 737 Max e 30 per i Dreamliner widebody, da clienti non specificati. Questo ha portato il portafoglio ordini a quasi 6.000 aerei, un dato che evidenzia la domanda sostenuta per i suoi velivoli. Questi risultati posizionano Boeing quasi alla pari con Airbus, che a giugno ha consegnato 63 aerei, ma sta affrontando difficoltà produttive legate a carenze di motori e problemi con i fornitori. Nonostante i progressi, sottolinea Quartz, Boeing deve superare ostacoli significativi. La FAA limita la produzione del 737 Max a 38 jet al mese dopo l’incidente del gennaio 2024, quando un portellone è esploso in volo. Un aumento della produzione a 42 jet al mese, auspicato dall’amministratore delegato Kelly Ortberg, richiederà un’approvazione regolatoria. Inoltre, a giugno, un tragico incidente ha coinvolto un 787 Dreamliner di Air India, schiantatosi subito dopo il decollo, spingendo Boeing a cancellare le apparizioni pubbliche e gli annunci di ordini al Paris Air Show per rispetto verso le vittime. Questi dati indicano che Boeing sta avanzando nella sua ripresa, e ulteriori dettagli su piani produttivi e prospettive finanziarie saranno rivelati il 29 luglio, in occasione della pubblicazione dei risultati del secondo trimestre.

SINGOLARE INIZIATIVA ALLA MINISTERIALE DELL’AMBIENTE IN DANIMARCA

Come riporta Politico Pro, il ministro dell’Ambiente danese Magnus Heunicke ha promosso una singolare iniziativa durante la riunione iniziata ieri dei ministri dell’Ambiente dell’UE ad Aalborg, in Danimarca, paese che detiene la presidenza di turno del Consiglio dell’Ue: quasi tutti i ministri partecipanti si sono infatti sottoposti a test del sangue per rilevare la presenza di PFAS, le cosiddette “forever chemicals”, sostanze chimiche tossiche che non si degradano naturalmente, si accumulano nell’ambiente e nel corpo umano e causano gravi problemi di salute come cancro, danni al fegato, ridotta fertilità e un sistema immunitario indebolito. L’obiettivo era sensibilizzare sull’urgenza di vietare i PFAS nei prodotti di uso quotidiano in tutta l’Unione Europea; Heunicke ha infatti sottolineato l’onnipresenza di queste sostanze, prevedendo che i test confermeranno la loro presenza nel sangue dei ministri, e quasi 20 ministri, tra cui quelli di Francia, Germania, Paesi Bassi, Belgio, Ungheria e la commissaria europea per l’Ambiente Jessika Roswall, hanno partecipato, con possibilità di ulteriori test nella giornata di venerdì e risultati attesi dopo l’estate. Come sottolinea Politico Pro, uno studio olandese recente ha rivelato che tutti i cittadini dei Paesi Bassi hanno PFAS nel sangue, spesso a livelli superiori ai limiti di sicurezza, con effetti negativi sulla salute, mentre la Danimarca, con altri quattro paesi, ha proposto nel 2023 di eliminare gradualmente migliaia di PFAS secondo la normativa Ue sui prodotti chimici, proposta al vaglio dell’Agenzia Europea per le Sostanze Chimiche. Ma i gruppi industriali chiedono esenzioni per settori critici come semiconduttori, batterie e farmaceutici, mentre la Commissione Europea, tramite Roswall, intende vietare l’uso dei PFAS nei prodotti di consumo, mantenendo esenzioni per alcune industrie strategiche, ancora da definire, al fine di bilanciare la tutela ambientale e sanitaria con le esigenze economiche.

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