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Mobilità Auto Elettrica Italia

Ecco come l’auto elettrica sta convincendo (piano piano) gli italiani

 

Che cosa dicono i dati della società di consulenza Areté sulle preferenze degli utenti medi sull’auto elettrica

Se utilizziamo la metafora del caricamento di una pagina web, le nuove frontiere della mobilità sono ancora in loading, con il cerchio che gira. L’auto elettrica è già tra noi, ma non del tutto. In Italia, così come in tutta l’Unione europea, i margini di affermazione sono ancora enormi.

Secondo la nuova instant survey di Areté, società di consulenza, dal titolo “Cosa pensano gli utilizzatori delle auto elettriche?”, chi guida un’auto elettrica è soddisfatto, pienamente soddisfatto (l’87% degli intervistati).

Ecco i dettagli della ricerca.

CHI SONO GLI ITALIANI CHE GUIDANO L’AUTO ELETTRICA

Secondo l’identikit tracciato, gli utenti sono per lo più abitanti di città, hanno una postazione di ricarica domestica, ma non solo. Di più, gli italiani che guidano l’auto elettrica la comprano in un’unica soluzione. Risultato? Piena soddisfazione per l’esperienza e nessuna intenzione di tornare indietro, nessun pentimento. Malgrado le difficoltà di fruizione. E, infatti, “costi elevati e dubbi sull’autonomia ne limitano una più ampia diffusione”, sottolinea Areté.

Altri dettagli sulla tipologia di utenti riguardano le abitudini (chi usa l’auto elettrica compie meno di 400 km con un pieno, l’85% degli intervistati) e le ragioni del passaggio all’elettrico: chi ha una macchina elettrica la sceglie “principalmente per motivi ambientali”, il 40% contro il 25% che guarda più alla miglior manutenzione.

Secondo il sondaggio, il 58% del campione intervistato (distribuito sul territorio nazionale) guida una di queste vetture da oltre un anno, nella maggioranza dei casi vive in una città (nell’89% dei casi) e ricarica la propria auto preferibilmente in casa (57%). Solo il 38% si affida stabilmente alle colonnine collocate negli spazi pubblici e il restante 5% si serve delle infrastrutture collocate nei parcheggi del luogo di lavoro.

COME VA LA NUOVA MOBILITA’

“In Italia nei primi otto mesi dell’anno sono state vendute oltre 41mila auto elettriche (+32% vs lo stesso periodo dello scorso), ma la penetrazione sull’intero immatricolato nazionale stenta a crescere e resta confinata sotto quota 4% (al 3,9%)”, emerge dalla ricerca.

Se, come accennato in apertura, l’87% è soddisfatto dell’esperienza di ricarica (rete colonnine, abbonamenti, modalità di pagamento), questa percentuale sale al 96% se la domanda riguarda il gradimento complessivo per la tecnologia. “Nove italiani su dieci – dunque – tra quelli che guidano un’auto elettrica si dicono convinti della propria scelta e non tornerebbero indietro”.

– Leggi anche: Le auto elettriche inquinano meno anche se l’elettricità non è green

“Un indice di come questo segmento ancora minoritario del mercato automotive nazionale resti prerogativa di un limitato numero di privati (88% del campione) con elevata capacità di spesa emerge dalle modalità di acquisto di queste vetture: quasi la metà dichiara di averle acquistate con pagamento in un’unica soluzione, un’opzione cui mediamente gli acquirenti di auto in Italia ricorrono solo nel 29% dei casi. E la percentuale sale addirittura al 60% per chi compra una Tesla”, aggiunge il rapporto Areté.

GHENZER (ARETE’): “AUTO ELETTRICA HA ANCORA LIMITI”

“I dati della nostra nuova instant survey – sottolinea Massimo Ghenzer, Presidente di Areté, rivelano, da una parte, la piena soddisfazione degli acquirenti delle auto elettriche per questa tecnologia, chi la prova non torna indietro”.

“D’altra parte – aggiunge Ghenzer – i dati mostrano i limiti insiti nell’attuale offerta di modelli elettrici che restano principalmente due: i costi, ancora troppo elevati, riducono di fatto il target di acquirenti a circoscritte fasce di popolazione in grado di acquistare una vettura senza finanziamenti e la limitata autonomia in termini di chilometri che non consente di liberarsi totalmente delle ansie sulle percorrenze. Fino a quando questi due limiti persisteranno questo segmento di mercato è destinato a restare poco più di una nicchia dell’automotive nazionale”.

Conferme, d’altronde, ne arrivano in questo senso in continuazione. Come raccontato su questo giornale, secondo lo studio “Smart Mobility report 2023” realizzato da Energy&Strategy Group del Politecnico di Milano e GASGAS, nell’ultimo anno la diffusione di vetture a spina è aumentata del 57% negli Stati Uniti d’America, dell’82% in Cina e appena del 13% nell’Ue. Segno che tutta l’Italia ma anche tutto il Vecchio Continente ha ancora ampissimi margini da colmare. Secondo i dati di Motus-E relativi alle vendite di vetture a spina di agosto, si è registrata una crescita del 77,81% rispetto allo stesso mese dello scorso anno, quando le consegne erano state 2.280 contro le 4.054 unità del 2023. In attesa di migliorare sul fronte dell’accettazione culturale e di veder progredire il sistema infrastrutturale, con nuovi equilibri di prezzo, la situazione è questa.

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