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Sorgenia

Sorgenia, chi c’è e chi non c’è nella partita degli asset della multiutility

F2i ritorna in partita su Sorgenia, come aveva anticipato energiaoltre.it. Ma restano in piedi anche le offerte di A2A, Iren, Contourglobal, Rwe

Potrebbe essere la settimana decisiva per la sorte di Sorgenia, la multiutility ex De Benedetti, nel mirino di molti gruppi italiani: in gara, al momento, ci sarebbero 4 o 5 soggetti: Il tandem tra A2a e la società dell’imprenditore ceco Daniel Kretinski Eph (cordata assistita da Rothschild), la romana Acea, l’ex municipalizzata di Reggio Emilia, Torino e Genova Iren (affiancata da Equita) e il gruppo Contourglobal. Forse anche qualche industriale estero come Rwe. E F2i, il fondo che, malgrado avesse annunciato il suo disinteresse, come anticipato da energiaoltre.it, sarebbe al contrario pienamente della partita.

IL SILENZIO STA PER FINIRE

“Il silenzio attorno all’operazione Sorgenia sta per finire. Secondo quanto risulta a Mf-Milano Finanza potrebbe essere rotto domani con la presentazione sul tavolo degli advisor Lazard e Colombo & associati dell’offerta da parte di F2i”. A proposito dell’offerta di F2i, aggiunge Mf-Milano Finanza “(che dovrebbe essere ratificata dal cda che si riunirà oggi), il condizionale resta d’obbligo ma arrivati alla vigilia della scadenza dei termini per la presentazione delle offerte vincolanti, farebbe quasi più notizia se F2i (assistita da Mediobanca) non recapitasse la proposta”.

L’OFFERTA DI F2I

Sempre secondo il quotidiano finanziario “l’offerta di F2i che corre in tandem con gli spagnoli di Asterion, potrebbe essere strutturata in maniera differente da quanto ipotizzato inizialmente, cioè con un conferimento di asset (…) Le ultime ipotesi scommettono su un’offerta cash. La cifra messa sul piatto, sempre secondo queste ricostruzioni, sarebbe corrisposta in parte da Asterion (che potrebbe investire fino a 200 milioni) in parte dalla stessa F2i e per la parte restante, che potrebbe essere superiore al 50%, da un pool composto dalle cinque maggiori banche italiane”.

IREN IN POLE POSITION

L’altro concorrente accreditato è Iren. L’amministratore delegato Massimiliano Bianco è sicuro del successo dell’operazione. Ieri, in un’intervista al Secolo XIX, e oggi sulla Gazzetta di Reggio, Bianco ha confermato che Sorgenia “è esattamente quello che avevamo in mente” in termini di operazioni per rafforzare il gruppo anche se, ha chiarito “siamo – e restiamo – una multiutility dei territori con un focus primario sulle attività tradizionali e sugli investimenti su infrastrutture e servizi locali. Sorgenia ci consente un’accelerazione importante della crescita sulla filiera energia”.

BIANCO HA PARLATO DI QUALITA’ DEGLI ASSET

Nell’acquisto di Sorgenia, Bianco ha parlato di qualità degli asset (“stiamo parlando di impianti a gas moderni, efficienti”) e di un “vantaggio di sistema” che “diventa vantaggio aziendale”. “Per il prossimo decennio almeno gli impianti a gas saranno determinanti per consentire la decarbonizzazione e per favorire lo svilupo delle rinnovabili che non essendo programmabili necessitano di un complemento sempre disponibile in tempi rapidi”. Infine i clienti: “Abbiamo 1,8 milioni di dlienti e vogliamo salire a 2,25 entro il 2024, ma oggi la gran parte dei nostri clienti è nei territori di riferimento e questo è diventato un limite alla luce delle dimensioni raggiunte. Grazie ai clienti Sorgenia riusciremo a portare in Iren anche competenze di marketing digitale e di posizionamento nazionale che noni non abbiamo”.

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