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Come andrà il GNL americano in Asia

Il GNL americano sta ridefinendo i flussi energetici mondiali, garantendo agli Stati Uniti una presenza importante in Asia

Negli ultimi mesi le esportazioni americane di gas naturale liquefatto (GNL) verso la Cina, il Giappone e la Corea del sud – i tre principali importatori del combustibile – hanno raggiunto livelli record, favoriti dalla ripresa della produzione industriale dalla pandemia di coronavirus.

PIÙ GNL AMERICANO IN ASIA

L’aumento delle esportazioni energetiche da parte degli Stati Uniti non sta soltanto obbligando i grandi produttori tradizionali come l’Arabia Saudita a ricercare nuovi clienti per il loro petrolio e gas. Sta anche ridefinendo i flussi energetici mondiali, garantendo all’America una presenza importante nei mercati asiatici, come scrive Reuters.

In Giappone ad esempio, la terza economia più grande al mondo, gli Stati Uniti sono testa-a-testa con il Qatar per quanto riguarda le esportazioni di GNL. E questo nonostante il Qatar rifornisca da anni le utility giapponesi, e nonostante il GNL americano sia il 40 per cento più costoso del gas qatariota per unità di riscaldamento.

COME VANNO LE ESPORTAZIONI DI GNL

Le esportazioni americane, peraltro, sono in procinto di aumentare ancora. I flussi di gas naturale verso i terminali per l’esportazione negli Stati Uniti – dove il gas viene raffreddato a -160 °C prima di essere caricato sulle metaniere e spedito – sono arrivati a 11,8 miliardi di piedi cubi il 31 marzo. È un record giornaliero, su una media di 10,8 miliardi di piedi cubi al giorno per marzo.

A febbraio le spedizioni di GNL americano dirette in Giappone, Cina e Corea del sud sono arrivate a 3,2 milioni di tonnellate, più del doppio del precedente record mensile.

La crescita è stata favorita dal fatto che la domanda di gas nell’Asia nord-orientale è rimasta relativamente forte. Complici anche le temperature invernali particolarmente rigide, che hanno fatto schizzare verso l’alto la richiesta di gas per il riscaldamento.

Nonostante a marzo le esportazioni di GNL siano diminuite rispetto a febbraio – per motivi stagionali: le temperature si sono fatte più miti –, rimangono comunque al di sopra dei livelli medi per il mese, stando ai dati forniti dalla società di analisi Eikon.

IL QATAR CORRE AI RIPARI

L’aumento delle spedizioni di GNL americano si lega alla rivoluzione dello shale gas e al completamento della prima generazione dei terminali per l’export. Ma il Qatar – il maggiore esportatore di GNL al mondo – è corso ai ripari, annunciando un’espansione della propria capacità di esportazione e cercando di attrarre compratori con contratti vantaggiosi. Ad esempio, un recente accordo di fornitura con la compagnia cinese Sinopec prevede uno dei prezzi più bassi mai registrati.

Secondo gli analisti, i progetti americani per l’export dovranno rivedere i loro costi o non riusciranno a competere con il Qatar.

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