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Stellantis

Stellantis si fonde davvero? Tutte le reazioni

La notizia della possibile fusione di Stellantis corre e suscita le reazioni di politica e sindacati, mentre il gruppo annuncia un mese di cassa integrazione per gli operai di Mirafiori

La notizia della possibile fusione di Stellantis con altre case automobilistiche ha sollevato un gran polverone. Il gruppo si è affrettato a smentire le voci riguardo l’operazione, mentre Renault ha preferito non commentare. Intanto, il gruppo ha annunciato un mese di cassa integrazione per i lavoratori di Stellantis e i sindacati insorgono.

STELLANTIS SMENTISCE LA FUSIONE

Stellantis ha smentito seccamente la possibilità di una fusione con altri produttori.

“Non esiste alcun piano allo studio riguardante operazioni di fusione di Stellantis con altri costruttori”, ha affermato John Elkan, secondo quanto riporta Adnkronos.

Il presidente del gruppo ha aggiunto che “la società è concentrata sull’esecuzione del piano strategico Dare Forward e nella puntuale realizzazione dei progetti annunciati, per rafforzare la sua attività in ogni mercato dove è presente, inclusa l’Italia. In questo quadro Stellantis è impegnata al tavolo automotive promosso dal Mimit, che vede uniti il Governo italiano con tutti gli attori della filiera nel raggiungimento di importanti obiettivi comuni per affrontare insieme le sfide della transizione energetica”, ha aggiunto Elkan.

Bocche cucite invece da Renault.

”Renault non commenta le voci e le indiscrezioni. Onestamente, non abbiamo alcuna informazione su questo argomento”, ha detto la direzione per la comunicazione di Renault, in risposta a una domanda dell’Ansa.

SALVINI NON COMMENTA MA DICE NO ALLA PARTECIPAZIONE STATALE

In visita a Bergamo, Matteo Salvini ha glissato di fronte alle domande dei giornalisti riguardo un possibile consolidamento futuro tra Stellantis e Renault.

“Non commento le indiscrezioni”, ha affermato il Ministro dei Trasporti e Vicepresidente del Consiglio Matteo Salvini, durante la sua visita per l’inaugurazione del cantiere per il raddoppio della linea Bergamo-Ponte San Pietro, secondo quanto riporta Ansa.

Invece, nel corso della stessa visita il Ministro ha espresso la sua forte contrarietà nei confronti dell’ingresso dello Stato in Stellantis, opzione che sta prendendo quota negli ultimi giorni.

“Con tutto quello che agli italiani è costata l’ex Fiat, l’attuale Stellantis è l’ultima che può imporre, disporre o minacciare”, ha affermato il ministro dei Trasporti e vicepresidente del consiglio Matteo Salvini, secondo quanto riporta Ansa.

“Diciamo che lo Stato ci è già entrato 18 volte con i soldi dei cittadini. Io sono per il privato, che faccia il privato ma è troppo comodo fare il privato come lo hanno fatto questi signori che poi hanno trasferito all’estero sedi e stabilimenti. Quindi, non penso che lo stato italiano possa accettare imposizioni da signori che con l’Italia hanno poco a che fare” ha aggiunto il Ministro dei Trasporti.

TAJANI: OBIETTIVO DIFENDERE PRODUZIONE

Il Ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ha posto l’accento sull’importanza di spingere sulla produzione e tutelare l’automotive italiano.

”La preoccupazione maggiore è la difesa del posto di lavoro e io mi auguro che Stellantis possa continuare a produrre auto in Italia, elettriche o ibride. È importante che si continui a difendere il lavoro e che l’Italia possa continuare a essere la seconda manifattura d’Europa. Serve una politica industriale italiana che s’inserisca bene in quella europea. Stiamo cercando di fare una politica industriale in un momento complicato, con il costo enorme delle materie prime e la questione dell’auto elettrica e di Stellantis deve inserirsi in questo tema”’, ha affermato sabato il Vicepremier e Ministro degli Esteri, Antonio Tajani, a margine dell’incontro “La casa dei riformisti” nel Milanese, secondo quanto riporta Labitalia.

“Il problema va affrontato su un più ampio raggio. Io sono sempre stato sostenitore dell’auto elettrica fin da quando ero commissario europeo all’industria ma oggi il mercato non è così sensibile all’auto elettrica. Bisogna evidentemente non spingere troppo sull’acceleratore. Abbiamo visto cosa rischia di accadere con le nuove normative comunitarie che impongono la costruzione
solo di auto elettriche a partire dal 2035. In Italia rischiamo di perdere 70.000 posti di lavoro, quindi serve riflettere anche sulla produzione di auto elettrica”, ha aggiunto il Ministro.

STELLANTIS, ARRIVA LA CASSA INTEGRAZIONE

Mentre si discute di acquisizioni e fusioni, Stellantis ha comunicato ai sindacati che a marzo i 2.2260 operai dello stabilimento di Mirafiori dovranno fare un mese di cassa integrazione.

La ragione è che le linee produttive della Maserati e della 500 elettrica lavoreranno solamente un turno.

“Il Governo convochi subito un incontro con Stellantis e con i sindacati perché c’è bisogno di definire le produzioni e di salvaguardare l’occupazione in tutti gli stabilimenti del nostro Paese. Anziché utilizzare la potenzialità di un milione e mezzo di auto prodotte se ne producono meno di 500mila. Bisogna definire quali sono i nuovi prodotti che si fanno in Italia, che riguardano quegli stabilimenti, ma anche tutto il gruppo. E in questo senso c’è bisogno anche di scelte precise, di politiche industriali e strutturali perché c’è tutto il tema della componentistica, come sistema, per sostenere anche le produzioni di auto nel nostro Paese”, ha affermato venerdì sera il Segretario Generale della CGIL, Maurizio Landini, in un’intervista al Tg3.

“Credo che siamo fuori tempo massimo”, ha commentato Landini a proposito della proposta di ingresso dello Stato nel capitale di Stellantis.

2024 IN CRESCITA PER STELLANTIS

Il 2024 si aperto in crescita per il gruppo Stellantis. A gennaio ha immatricolato oltre 49.000 vetture, +13,3% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente. La quota complessiva di mercato è aumentata di 0,8 punti percentuali su gennaio 2023. Fiat si è guadagnata il titolo di marchio leader nelle vendite delle vetture nel mese di gennaio, con 16.000 immatricolazioni e una quota di mercato dell’11,2%. Il modello più venduto è stata la Panda Hybrid, con oltre 11.000 immatricolazioni.

In particolare, il canale privato ha registrato una crescita del 4% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (+22%). Gli aumenti maggiori riguardano i modelli Stelvio (+15%), Giulia (26%) e Tonale (+41%). Spopola la Citroën C3, terza vettura più venduta in Italia.
Peugeot, invece, ha fatto registrare una forte crescita delle vendite, raggiungendo una quota del 5,8% nel settore delle vetture e dei veicoli commerciali.

MONTAGNE RUSSE

Il titolo di Stellantis ha reagito alla notizia della possibile fusione scendendo in picchiata. Infatti, dopo un’apertura in leggero calo rispetto al valore iniziale, il prezzo delle azioni è sceso dell’1.67% in mattinata, salvo poi risalire lievemente nel corso della mattinata. Attualmente il valore si è attesta su 21.065 euro, -0.87% rispetto alla chiusura precedente.

Al contrario, il valore del titolo di Renault presso la Borsa di Parigi è aumentato dell’1,34%.

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