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Sut: In arrivo maxi-emendamento M5s sul Superbonus. Incentivi auto solo per ibride ed elettriche

Intervista di Energia Oltre con il deputato del Movimento 5 Stelle che nel Dl Sostegni-bis ha proposto di introdurre una cessione del credito per l’acquisto di motocicli elettrici

Proroga del superbonus fino al 2023 con l’idea di un maxi-emendamento al Dl Semplificazioni per introdurre alcune misure come l’estensione degli interventi trainati e alcune semplificazioni. Incentivi per la mobilità elettrica e ibrida, e cessione del credito per i motocicli elettrici. Idrogeno verde. Sono alcuni dei temi affrontati da ENERGIA OLTRE in un’intervista con Luca Sut capogruppo del Movimento 5 Stelle in commissione Attività produttive della Camera.

IL SUPERBONUS

Attualmente la commissione è stata impegnata sul Decreto Sostegni-bis che propone molti interventi nel settore energia, auto ed efficientamento energetico. Il provvedimento dovrebbe essere licenziato dalle commissioni entro il fine settimana dopo il vaglio degli emendamenti segnalati dai gruppi parlamentari. Proprio su uno dei temi più importanti, il Superbonus, ha esordito Sut, “continuiamo a insistere sulla proroga fino a tutto il 2023. La problematica principale che c’è adesso e riguarda un po’ tutti i settori produttivi è quella degli aumenti dei prezzi che sta creando delle problematiche. Poi ci sono carenze delle imprese perché nonostante ne siano nate di nuove, sono oberate di lavoro e per poter programmare tutti i lavori occorre subito una proroga e non aspettare dicembre come prospettato dal presidente Mario Draghi. Se aspettiamo fine anno infatti – ha chiarito il deputato pentastellato – difficilmente i lavori partiranno non sapendo se si riuscirà a terminarli in tempo, ad esempio nel caso di case singole, entro giugno 2022. Per questo stiamo chiedendo a più riprese anche nel Decreto Sostegni di concedere subito la proroga e di non aspettare fine anno”.

In ogni caso, ha aggiunto Sut “stiamo lavorando proprio ora a un maxiemendamento sul superbonus al Dl Semplificazioni che contiene tutto quello che abbiamo proposto sul tema nel Dl Rilancio, nel Dl Sostegni fino a quanto non passato finora che oltre alle proroghe prevede l’estensione di interventi trainati e semplificazioni per l’intervento”.

LA MOBILITA’ ELETTRICA

Altro intervento importante contenuto nel Dl Sostegni-bis, riguarda il tema della mobilità elettrica. “Su questo punto continuiamo sulla linea che avevamo tenuto fin dal decreto Rilancio, nel decreto agosto e da ultimo nella Legge di bilancio sempre concentrati cioè su emissioni fino a 60 g/km CO2, nonostante altre forze politiche di maggioranza insistano per incentivi fino a 135 g/km CO2”, ha chiarito Sut. La proposta di M5S nel Dl Sostegni bis prevede infatti l’incremento di ulteriori 50 milioni di euro per il fondo ‘ecobonus’ con risorse che dovranno andare esclusivamente alla categoria di autoveicoli compresi nelle fasce 0-20 g/km e 21-60 g/km CO2 per poi arrivare al 2022 con la limitazione degli incentivi esclusivamente alle auto full-electric.

Sui motocicli elettrici con un’altra proposta di modifica al decreto Sostegni bis “ho invece proposto l’introduzione della cessione credito per venire incontro a una problematica che ci è stata sollevata dalle associazioni dei costruttori – ha proseguito il capogruppo M5s -. La maggior parte dei produttori di moto elettriche sono pmi o start up che si trovano nella condizione di non poter utilizzare del tutto il credito di imposta che di fatto va perso e in questo senso la cessione alle banche rappresenta un grande aiuto per queste realtà”.

IL TEMA DELL’IDROGENO

Sulla questione idrogeno infine, altro tema dibattuto nelle ultime settimane nel Pnrr “stiamo portando avanti una risoluzione Vallascas in commissione Attività produttive e stiamo facendo una serie di audizione per ascoltare tutti gli attori su questo argomento. La nostra idea parte ancora prima di scegliere se fare idrogeno verde o blu – ha sottolineato Sut -: prima dobbiamo capire dove vogliamo utilizzarlo perché dal nostro punto di vista è utilizzabile nei settore ‘hard to abate’ dove non è possibile elettrificare e quindi c’è bisogno di un’alternativa. A quel punto l’idrogeno deve essere verde perché malgrado se ne parli come se fosse la panacea di tutti i problemi in realtà non lo è. Al momento è vero che la produzione di idrogeno verde non è conveniente dal punto di vista economico, tenuto conto anche del fatto che dovendo raggiungere gli obiettivi del Pniec sulla produzione di energia da fonti rinnovabili, utilizzare parte di questa energia anche per produrre idrogeno porterebbe a dover fare più Fer. Tenendo conto di questo soprattutto le aziende che lavorano nel campo del metano propongono l’idrogeno blu che al momento ha costi inferiori, ma noi siamo contrari perché si parla di tecnologia della Cattura di CO2 che per noi non è assolutamente conveniente né dal punto di vista economico né dal punto di vista ambientale – ha proseguito il deputato M5s -. Per ora si parla solo di impianti sperimentali mentre l’unico effettivo è stato realizzato negli Stati Uniti dal presidente Trump nei pressi di una centrale a carbone che poi è stato chiuso perché antieconomico. Più volte abbiamo chiesto a Eni dati su questa tecnologia e nell’ultima audizione ho chiesto loro perché nei settori in cui si vuole utilizzare l’idrogeno blu non utilizzare a questo punto direttamente il metano evitando il doppio passaggio cioè usare metano per produrre idrogeno e poi usare energia per pomparlo in profondità. Tenendo conto che anche la produzione di idrogeno blu da metano è un processo termico e ha delle emissioni: a quel punto invece di sprecare risorse per processi Ccs forse sarebbe meglio usare metano non potendo elettrificare, ma sul punto non ho ricevuto risposta”, ha concluso Sut.

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