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Tempa Rossa fuori dal Cipe

Il petrolio che arriverà da Tempa Rossa sostituirà quello che oggi Eni raffina dall’estero, per questo Total preme per il riavvio dei lavori in Basilicata. Ma il progetto è stato cancellato dal Cipe che ha escluso tutti i nuovi lavori.  L’articolo di Annarita Digiorgio

Il progetto Tempa Rossa doveva essere concluso da un pezzo. E invece ora con un colpo di penna è stato fisicamente cancellato dal Cipe. Che ha escluso tutti i nuovi lavori.

Nonostante quelli già avviati, con centinaia di operai assunti, anni e anni per autorizzazioni, milioni di finanziamenti privati già investiti, e anche quando finalmente è partito il cantiere e anche la sperimentazione, a ogni step arriva un intoppo. Politico se non amministrativo o giudiziario.

Un caso emblematico di come l’Italia fa scappare investitori stranieri, lavoro, economia e progresso per il nostro Paese.
Abbiamo il petrolio e non lo peschiamo! Strana scelta per questi sovranisti…

LA DECISIONE SU TEMPA ROSSA

Lo stop alle opere che dovevano essere già concluse, nonché alle future procedure, è legato agli espropri di terreni. La decisione è arrivata del Governo. Maturata nelle riunioni del 15 e del 20 maggio del Cipe, il Comitato interministeriale per la programmazione economica, con la quale è stata rifiutata al giacimento di Tempa Rossa, la richiesta di proroga della dichiarazione di pubblica utilità presentata dalla Total E&P Italia. Gli effetti pratici saranno sicuramente due: lo stop definitivo alle opere che dovevano essere già concluse e non sono state realizzate ed un rallentamento nelle procedure.

NON APPROVATA LA RICHIESTA DI PROROGA DELLA DICHIARAZIONE DI PUBBLICA UTILITÀ

Il testo sancisce la «non approvazione della richiesta di proroga della dichiarazione di pubblica utilità presentata da Total E&P Italia spa relativamente alle opere per lo sviluppo del giacimento di idrocarburi in Basilicata nei comuni di Corleto Perticara, Guardia Perticara e Gorgoglione». Viene a mancare dunque la dichiarazione di pubblica utilità necessaria per assoggettare le opere da realizzare necessarie per la collettività. In definitiva quindi non potranno essere avviati i lavori per gli interventi non ancora eseguiti. In caso di eventuali ulteriori espropri le procedure diverranno più lunghe, costose e farraginose, dato che i terreni dovranno essere acquistati con una normale trattativa e non più con procedura di pubblica utilità.

SEN LIUZZI (M5S): “PROVVEDIMENTO IN LINEA CON DECISIONE DI GOVERNO SUL PETROLIO, RITENUTO NON DI INTERESSE STRATEGICO NAZIONALE

A commentare la decisione la senatrice 5 stelle Mirella Liuzzi: “Un ulteriore tassello contro un modello di società basata sull’energia fossile è stato messo a segno dal governo Conte. Riguarda la Basilicata e, pertanto, in tema di petrolio riguarda l’intera nazione. Il provvedimento è in linea con la decisione già presa a dicembre scorso dal governo di non ritenere il petrolio di interesse strategico nazionale e va in contrasto con quanto deciso dal contestato “Sblocca Italia” di Renzi della passata legislatura, che ha invece considerato di pubblica utilità, urgenti e indifferibili, tutti gli interventi per ricerca di petrolio e metano e per la rigassificazione e lo stoccaggio e il trasporto del gas.
 La condizione di opera di pubblica utilità persa dal progetto Tempa Rossa non la fa più ritenere opera idonea a soddisfare i bisogni della collettività assegnatele dal governo più fossile mai avuto, quello di Matteo Renzi, il cui scopo era facilitare i collegamenti per il trasporto del petrolio estratto da Corleto a Taranto”.

IL PIÙ GRANDE CANTIERE SU TERRAFERMA D’EUROPA

Secondo le stime dovevano essere due milioni e seicentomila le tonnellate di greggio che dal Centro olio di Tempa Rossa dovevano arrivare a Taranto per essere raffinate e poi immesse sul mercato. Ma dopo la sperimentazione ancora si attende l’entrata in produzione. E ad oggi non vi sono certezze. Oltre i nuovi cantieri necessari, molto dipende anche dal via libera definitivo al protocollo di controlli tra l’Ispra e la Regione Basilicata per il monitoraggio ambientale nella zona di Tempa Rossa come in quella di Viggiano. Eppure Tempa Rossa è il più grande cantiere su terraferma d’Europa, già oggi dà lavoro a 3mila persone.

INVESTIMENTO DA 3 MILIARDI DI EURO

L’investimento complessivo è di 3 miliardi euro e di questi circa 300 milioni saranno investiti a Taranto per costruire due serbatoi di stoccaggio ed allungare il pontile petroli della raffineria il cui traffico di greggio comporterà l’approdo di 90 navi l’anno.

E infatti nel frattempo sono andate avanti invece le nuove opere a Taranto, funzionali a ricezione, stoccaggio e movimentazione. Quelle civili sono pronte al 50% e saranno completate a fine anno, dopodiché via alle opere meccaniche, con l’allungamento del pontile petroli.

PETROLIO LUCANO PER SOSTITUIRE QUELLO RAFFINATO ALL’ESTERO

A seguito dell’accordo tra Eni, Total e Comune di Taranto sono già in corso gli scavi preliminari alla realizzazione dei due serbatoi per 180mila metri cubi complessivi, lavori che dureranno tre anni, mentre sta per partire l’attività preliminare per l’allungamento del pontile che durerà 2 anni e mezzo.
Il petrolio che arriverà da Tempa Rossa sostituirà quello che oggi Eni raffina dall’estero, per questo Total preme per il riavvio dei lavori in Basilicata. Nel frattempo il greggio lucano arriverà nella città pugliese attraverso l’oleodotto già esistente (quello a servizio del giacimento della Val D’Agri).

A Taranto Eni ha anche già inaugurato una nuova sede vicino alla raffineria in modo da avere contatti più facili con gli impianti, i clienti e le agenzie marittime.
A regime, arriveranno qui 50mila barili al giorno da Tempa Rossa.

RIDUZIONE DELL’IMPATTO AMBIENTALE

Al contrario di quanto si pensi Tempa Rossa ridurrà notevolmente l’impatto ambientale rispetto all’attuale, grazie all’implementazione di tutta una serie di strumenti, per esempio i sistemi di recupero vapore, e un viadotto sottomarino che riduce di almeno dieci volte l’inquinamento del trasportato a terra.

Ma neanche questo aspetto scalfisce gli oppositori del progresso, i sedicenti sovranisti che anziché sviluppare l’economia, il lavoro e l’autosufficienza energetica italiana, preferiscono condannarsi alla dipendenza totale dai Paese stranieri.

FOCUS PROGETTO

DESCRIZIONE

Il progetto “Tempa Rossa” si riferisce allo sviluppo del giacimento di idrocarburi all’interno della concessione di coltivazione di idrocarburi denominata “Gorgoglione”, localizzato nella Regione Basilicata tra le Province di Potenza e di Matera. Nello specifico il progetto di sviluppo prevede l’attivazione completa ed integrata di 5 pozzi già perforati e sottoposti a test di lunga durata e la perforazione di un altro pozzo (da completare in caso di esito positivo del sondaggio), nonché la realizzazione del “Centro di trattamento oli”, di due serbatoi di stoccaggio del greggio e di un
deposito, da ubicare nell’area industriale del comune di Guardia Perticara (Pz), per lo stoccaggio del GPL e delle relative strade di accesso e di servizio.

DATI STORICI

2001

La Conferenza Stato-Regioni del 24 aprile stabilisce le procedure e le funzioni amministrative in tema di ricerca e coltivazione di idrocarburi. L’opera è inclusa nella delibera n. 121 tra le infrastrutture strategiche nel settore del gas, e prevede un finanziamento a carico dei soggetti privati.

2002

L’intervento non è incluso nell’Intesa Generale Quadro tra il Governo e la Regione sottoscritta il 20 dicembre.

2003

La Total Italia Spa, soggetto aggiudicatore, con nota del 10 marzo, invia il progetto preliminare al MIT e ai Ministeri dell’industria e dell’ambiente che si pronuncia sulla competenza della Regione in relazione agli aspetti ambientali. Il Ministero dell’industria, che già aveva approvato il programma dei lavori contestualmente al rilascio della bconcessione di coltivazione idrocarburi ”Gorgoglione”, con nota 9 giugno, esprime parere favorevole, per gli aspetti di competenza, sul progetto preliminare.

2004

Il soggetto aggiudicatore trasmette documentazione integrativa alla Regione con nota del 26 aprile.

2005

Ulteriore documentazione viene trasmessa dal soggetto aggiudicatore con nota 7 dicembre.

2006

L’opera è inclusa nella delibera CIPE n. 130 di rivisitazione del PIS. La Regione Basilicata, con delibera di Giunta del 3 maggio, esprime giudizio positivo di compatibilità ambientale con
prescrizioni, e parere favorevole sulla valutazione di incidenza, rilasciando inoltre l’autorizzazione paesaggistica ed escludendo dal programma dei lavori il pozzo “Tempa d’Emma Nord 1” e le relative opere, inizialmente inserite in progetto.

2007

A richiesta del Ministero dello sviluppo economico, la Regione Basilicata, con delibera del 5 marzo, esprime l’intesa, ai fini dell’adeguamento del “programma dei lavori di ricerca e di sviluppo“ nell’ambito della concessione “Gorgoglione”, adeguamento proposto dal soggetto aggiudicatore in relazione alle limitazioni poste dalla Regione con la delibera n. 622/2006 e alla necessità di prolungare i tempi di realizzazione delle perforazioni esplorative e del completamento dei lavori di sviluppo. Il 31 marzo Total Italia Spa pubblica, sulla GUCE, il bando di gara a procedura ristretta per l’affidamento dei lavori di preparazione del sito per un importo complessivo a base di gara d 35,4 Meuro di cui 34,3 lavori e 1,1 per oneri della sicurezza non soggetti a ribasso. Il Ministero per lo sviluppo economico, con decreto del 31 luglio, approva l’adeguamento del “programma dei lavori di ricerca e di sviluppo “ nell’ambito della concessione “Gorgoglione”. Il Ministero per i beni culturali esprime parere favorevole, con prescrizioni, con nota del 20 novembre. Il Presidente della Regione Basilicata, con nota del 5 dicembre, esprime parere favorevole in relazione alla
localizzazione delle opere nei limiti esposti nelle precedenti delibere di Giunta. Il MIT, con nota del 6 dicembre, integrata con nota del 18 dicembre, trasmette la relazione istruttoria del progetto preliminare sull’intervento “Attivazione di giacimenti di idrocarburi “Tempa Rossa”. Il CIPE, con delibera del 21 dicembre, approva il progetto preliminare con le prescrizioni del MIT e, in particolare, con esclusione della realizzazione del pozzo di esplorazione “Tempa d’Emma Nord 1”. Il costo dell’intervento è di 877 Meuro, di cui 119 per perforazione pozzi, 53 per lavori civili, 48 per flowline ed oleodotti e 657 per la realizzazione del centro oli e del deposito GPL. Il costo sarà coperto interamente dal soggetto aggiudicatore con mezzi autonomamente reperiti, trattandosi di una infrastruttura privata, anche se strategica per l’approvvigionamento energetico nazionale. L’efficacia dell’approvazione del progetto è condizionata alla stipula di un atto integrativo all’IGQ stipulata tra il Governo e Regione Basilicata. Per la realizzazione dell’opera sono previsti circa 50 mesi, cui vanno aggiunti i tempi per l’espletamento degli iter autorizzativi del progetto definitivo, alla redazione del progetto esecutivo ed all’espletamento della gara.

2008

Il 26 giugno l’appalto viene aggiudicato all’impresa Ferrara Snc di Poliporo (Mt), in qualità di capofila di una associazione temporanea di imprese con Bulfaro Costruzioni Srl, Leone Srl, Eredi Bernardo Snc, Donnoli Costruzioni Srl, Edil Carone Snc, Coema Costruzioni Snc, Eco costruzioni Aliano Srl per un prezzo finale di 24,9 Meuro, su un importo stimato iniziale di 35,4 Meuro.

2009

I lavori di preparazione del sito, iniziati nel 2008, vengono interrotti nel mese di febbraio dopo la decisione della Procura di Potenza di sospendere la concessione alla Total per presunti episodi di corruzione e turbativa emersi durante l’inchiesta su Tempa Rossa. La compagnia annuncia ricorso al Tribunale del Riesame. L’opera è inclusa nella delibera CIPE n. 10 del 6 marzo di ricognizione sullo stato di attuazione del PIS. In data 7 aprile il Tribunale del Riesame di Potenza, accogliendo l’appello presentato dalla Società, revoca il provvedimento di sospensione sostituendolo con la nomina di un Commissario. Tale nomina consente alla società di riprendere le attività e di disporre la risoluzione del contratto sui lavori di preparazione del sito.

2010

Dal 1 gennaio, a seguito del procedimento di scissione parziale di Total Italia Spa, viene costituita una nuova società la cui ragione sociale è Total E&P Italia Spa, alla quale vengono assegnate le attività di esplorazione e produzione di idrocarburi liquidi e gassosi precedentemente condotte da parte di Total Italia Spa. Di conseguenza tutte le attività relative all’opera saranno gestite da Total E&P Italia Spa. Il 15 febbraio viene revocata la nomina del Commissario. Total E&P Italia Spa, in data 29 marzo, invia il alla GUCE il bando di gara per l’assegnazione a “Contraente Generale”
dell’appalto per la “Progettazione, Approvvigionamento, Fornitura, Costruzione e Messa in Servizio del Centro Olio, del Centro GPL, dei Siti di Perforazione e dei collegamenti in Corleto del Progetto Tempa Rossa”. Nello specifico le attività del contraente generale riguardano: progettazione di dettaglio, emissione della documentazione per la costruzione, messa in funzione e manutenzione dell’impianto, ottenimento dei permessi, fornitura di tutte le attrezzature/materiali, costruzione e direzione della costruzione, controllo qualità, certificazione CE dell’impianto, direzione lavori, appalto e acquisto, programmazione, controllo costi, contabilità, management del progetto, precollaudo, messa in funzione e assistenza all’avvio. I siti principali dei lavori sono Corleto Perticara, Guardia Perticara e Gorgoglione in Basilicata. Il valore stimato dell’appalto è tra i 700 Meuro e 1.100 Meuro, mentre il valore minimo per oneri di sicurezza associati con lo scopo di lavoro della costruzione e non soggetto a ribasso di gara è stimato in 17 Meuro. Nel bando si fa riferimento anche ad un valore associato alle misure antimafia non soggetto a ribasso di gara che verrà indicato nella documentazione dell’invito di gara. La durata dell’appalto è fissata per il periodo dal 15/05/2011 al 01/11/2014. Dalla relazione di bilancio 2009 di Total Italia Spa, in merito alla concessione Gorgoglione su cui insiste il giacimento “Tempa Rossa”, si rileva che nel corso dell’anno 2009 sono state svolte attività di progettazioni, investimenti in impianti e infrastrutture e lavori di carattere tecnico, geologico e geofisico preparatori alla futura messa in produzione del giacimento. Nell’Allegato Infrastrutture alla DFP 2011-2013 l’opera “Sviluppo del giacimento petrolifero Tempa Rossa” è riportata nelle tabelle: “1: Programma delle Infrastrutture Strategiche – Aggiornamento 2010”; “3: Programma Infrastrutture Strategiche – Opere non comprese nella tabella 2”; “5: Stato attuativo dei progetti approvati dal CIPE 2002-2010”.

Nella Seduta del 4 novembre la Conferenza Unificata Stato-Regioni sancisce l’accordo sull’Allegato Infrastrutture. La TOTAL E&P Spa pubblica il 3 novembre l’avvio del procedimento di dichiarazione di pubblica utilità ed approvazione del progetto definitivo con VIA del progetto Tempa Rossa nell’ambito della concessione Gorgoglione (ex concessioni Gorgoglione, Corleto Perticara e Tempa d’Emma). Sulla GUCE del 5 novembre TOTAL E&P Spa pubblica il bando per l’affidamento dei lavori di preparazione del sito “Tempa Rossa”, consistente in attività di indagine e saggi archeologici complementari a quelli già realizzati, in scavi, sbancamenti e rilevati per realizzare le piattaforme su cui verrà costruito l’impianto industriale (escluso dai lavori), predisposizione delle strade interne, opere di presidio idraulico e sistemazione di corsi d’acqua, interventi di stabilizzazione di versanti instabili e/o potenzialmente instabili, realizzazione della strada di accesso al Centro oli di Tempa Rossa e della strada circolare, preparazione del sito di stoccaggio del GPL, preparazione dei siti per lo stoccaggio del materiale di risulta. L’importo complessivo è stimato in 69,4 Meuro. Sulla stessa GUCE viene pubblicato il bando per l’affidamento della progettazione, approvvigionamento, fornitura e costruzione di una rete di condotte interrate a servizio del costruendo Centro Olio nei comuni di Corleto Perticara e Guardia Perticara. L’importo viene stimato tra 25 e 35 Meuro.

2011

Il 25 gennaio viene istituito presso il MSE un Tavolo tecnico istituzionale Stato – Regione Basilicata, con l’obiettivo di “assicurare un’effettiva ricaduta occupazionale sul territorio e il rendimento sostenibile agli investimenti delle compagnie petrolifere, garantendo nel contempo la massima prevenzione e tutela dell’ambiente del territorio e della salute pubblica”. Il 2 febbraio il TAR della Basilicata sospende le procedure di gara per i lavori occorrenti per la realizzazione del Centro Olio della Total di Corleto Perticara la cui scadenza è fissata per il 10 febbraio. Il Tar accoglie il ricorso dell’ATI Ferrara. Le procedure di aggiudicazione vengono sospese in attesa della decisione sulla competenza in materia amministrativa. La società TOTAL E&P Spa presenta ricorso contro la decisione del Tar Basilicata. In data 15 aprile viene pubblicato un avviso esplorativo per i lavori di ristrutturazione e adeguamento area pozzo Tempa Rossa 2. Il termine per la presentazione delle offerte è fissato al 29 aprile. Nell’Allegato Infrastrutture al DEF 2012-2014 l’opera “Sviluppo del giacimento petrolifero Tempa Rossa” è riportata nelle tabelle: “1: Programma delle Infrastrutture Strategiche – Aggiornamento aprile 2011”; “3: Programma Infrastrutture Strategiche – Opere non comprese nella tabella 2”; “5: Stato attuativo dei progetti approvati dal CIPE 2002-2011 (marzo)”. Il 29 aprile viene sottoscritto un memorandum di intesa tra Stato e Regione Basilicata “per l’accelerazione dello sviluppo regionale, la crescita occupazionale, l’incremento di infrastrutture e la realizzazione di interventi di ricerca e innovazione in relazione alla ricerca e coltivazioni di fonti fossili in Basilicata”. Il 2 maggio TOTAL E&P Spa pubblica sulla GU il bando per l’aggiudicazione di “Accordi quadro per studi di ingegneria e altri servizi per il progetto Tempa Rossa”.

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