Cosa si è detto nell’incontro tra industriali e regione Veneto sulle nuove possibili trivellazioni. I Verdi non ci stanno
Nel racconto del momento energetico italiano è tornato decisamente alla ribalta il tema delle trivellazioni. Come scrive stamani il Corriere del Veneto, la Regione presieduta da Luca Zaia (Lega) ha visto svolgersi un importante vertice tra amministrazione e industriali dal quale è emersa la spinta a maggiori estrazioni in mare.
PROTAGONISTI IN CAMPO
Confindustria veneto, delegato nazionale per l’Energia, Federacciai e Assocarta. Questi i protagonisti del meeting, scrive il Corriere del Veneto. Ovviamente, se da un lato aumenta il pressing – con anche il favore ufficiale giunto dalla vice presidente nazionale Piovesana – dall’altro si radicalizza l’opposizione del fronte ambientalista.
A tenere banco, in concreto, è l'”intervento strutturale sulla componente energia e sull’incremento della produzione nazionale di gas e di energia da fonti rinnovabili” riporta il quotidiano del gruppo Rcs. Ovviamente, il contesto da considerare è anche quello della crisi russo-ucraina. “L’impennata delle bollette energetiche che rischiano di soffocare le aziende è clamorosa” ammonisce il Corriere Veneto. Dagli 8 mld del 2019, oggi le forniture costano 37 miliardi. Il nord consuma la metà del fabbisogno nazionale, inoltre.
LA PROPOSTA
“La proposta prevede” scrive il quotidiano “nel breve termine un aiuto governativo soprattutto per le imprese energivore”. Più in là, invece, la misura riguarderà “la realizzazione di impianti di produzione di energia elettrica da fonte rinnovabile”. Serve, però, anche la manutenzione delle strutture già in piedi sottolinea Carraro di Confindustria Veneto.
Dunque, tanti elementi e tante posizioni in campo. Regioni del nord come il Veneto saranno sempre più al centro del futuro energetico italiano.