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Troppo caldo fa male ai pannelli solari

Un nuovo studio, del Massachusetts Institute of Technology, ha calcolato quanto l’efficienza dei pannelli solari diminuirebbe a causa del riscaldamento globale entro il 2100.

L’energia solare sta pian piano diventando la fonte dominante di energia rinnovabile in molti paesi che possono vantare un irraggiamento importante per molte giornate l’anno. Si potrebbe pensare, tuttavia, che più faccia caldo più i pannelli solari siano in grado di produrre energia. In realtà un nuovo studio del Massachusetts Institute of Technology ha confutato questa teoria.

SECONDO IL MIT IL CALORE SAREBBE IN REALTÀ UN MALE PER LE PRESTAZIONI DEI PANNELLI SOLARI

fotovoltaicoSecondo il Mit, infatti, il calore sarebbe in realtà un male per le prestazioni dei pannelli solari ed è qualcosa di cui tecnici e scienziati erano già a conoscenza. Il nuovo studio, del Massachusetts Institute of Technology, ha calcolato quanto l’efficienza dei pannelli solari diminuirebbe a causa del riscaldamento globale entro il 2100. Gli autori si basano su studi precedenti che hanno stabilito un legame tra il cambiamento climatico e le prestazioni dei pannelli solari ed hanno effettuano i loro calcoli guardando ai pannelli solari al silicio, che sono il tipo di più diffuso sul mercato. Ma anche anche i più sensibili agli effetti negativi del riscaldamento climatico.

CALO MEDIO PARI A 15 KWH ENTRO IL 2100

Secondo Ian Peters e Tonio Buonassisi, i pannelli solari al silicio subirebbero un calo annuo della produzione di energia pari a 15 kWh entro il 2100 a causa delle temperature più elevate, che in alcune parti del mondo arriverebbero addirittura a 50 kWh. In termini percentuali, gli autori hanno riscontrato che il calo medio della produzione di energia solare sarebbe di circa lo 0,45% per grado di variazione della temperatura media globale. La “media” del risultato potrebbe essere fuorviante, specialmente quando si pensa allo 0,45% come una cifra poco significativa. Ma si tratta di una media. In alcuni luoghi in cui le temperature salgono più velocemente di quella media, la perdita di efficienza potrebbe finire per essere statisticamente significativa. Naturalmente, spiegano i ricercatori, i risultati di questo studio non possono essere considerati conclusivi, ma sono più che altro una possibilità. Come notano gli stessi autori, lo studio rappresenta solo uno scenario climatico che utilizza un solo coefficiente di temperatura rappresentativo, caratteristico di un tipo di pannelli solari al silicio.

PROBABILE CHE LO SCENARIO DI TEMPERATURE IN COSTANTE AUMENTO SI STABILIZZI

Infatti, ci sono diversi scenari sui prossimi otto decenni che si basano su molte variabili, tra cui spiccano, naturalmente, le emissioni. Come notano anche gli autori dello studio del MIT nel loro lavoro, il livello delle emissioni nei prossimi decenni potrebbe avere un effetto significativo sulle prestazioni effettive dei pannelli solari. La maggior parte degli esperti, prendendo in esame le varie zone del mondo e gli obiettivi di temperatura dell’accordo di Parigi, concorda infatti sulla probabilità che lo scenario di temperature in costante aumento si stabilizzi.

PER ORA IL SILICIO TECNOLOGIA DOMINANTE, MA IN FUTURO?

Ma non tutto il futuro è cupo come può sembrare: i pannelli solari al silicio possono essere la tecnologia dominante oggi, ma potrebbero non rimanere la tecnologia dominante tra 80 anni. Recenti ricerche suggeriscono che un gruppo di materiali chiamati Perovskite può mantenere una promessa come alternativa più economica ed efficiente ai pannelli al silicio. Anche questi materiali hanno i loro problemi, il principale dei quali è la stabilità, ma se la ricerca continua, qualcuno potrebbe trovare una soluzione. Nel frattempo, il silicio rimarrà la tecnologia dominante, il che significa che la maggior parte degli impianti solari in tutto il mondo, specialmente nelle parti più calde, rimarrà vulnerabile ai cali di efficienza con l’aumento delle temperature.

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