Nella notte gli Usa hanno attaccato il nucleare iraniano. I principali siti “sono stati completamente e totalmente distrutti”, ha detto Trump. Un funzionario iraniano ha annunciato che la chiusura dello Stretto di Hormuz è a un passo. L’Iran uscirà dal Trattato di non proliferazione?
Alle 2 di questa notte sei bombardieri Usa hanno colpito tre impianti nucleari strategici per l’Iran: Fordow, Natanz ed Esfahan. Poche ore fa un funzionario iraniano avrebbe rivelato che la chiusura dello Stretto di Hormuz, dove passa il 30% del petrolio globale, sarebbe a un passo, secondo “Iran Military”. “Un carico completo di bombe è stato sganciato sul sito principale, Fordow. I siti nucleari chiave iraniani sono stati completamente e totalmente distrutti”, ha annunciato Donald Trump sul suo social network Truth Social.
L’AIEA RASSICURA, IRAN: IL PROGRAMMA NUCLEARE PROSEGUE
L’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica (AIEA) ha assicurato che “al momento non sono stati segnalati aumenti dei livelli di radiazione” all’esterno dei siti nucleari colpiti.
“Il programma nucleare va avanti”, ha affermato l’Agenzia atomica iraniana, aggiungendo che “non consentirà che il progresso di questa industria nazionale venga fermato”. Tuttavia, l’Iran potrebbe valutare di uscire dal Trattato di non proliferazione nucleare, secondo alcuni analisti.
“Un attacco oltraggioso che avrà conseguenze eterne”, ha detto infatti il ministro degli Esteri iraniano Abbas Araghchi, aggiungendo che gli Usa “hanno commesso una grave violazione del Trattato di non proliferazione nucleare”.
NUCLEARE, STRETTO DI HORMUZ VICINO ALLA CHIUSURA?
Un funzionario iraniano avrebbe annunciato l’imminente chiusura dello stretto di Hormuz, secondo quanto riporta l’account “Iran Military” su X. Una mossa che rimescolerebbe le carte del commercio energetico. Infatti, dallo Stretto transita un terzo del petrolio mondiale. Infatti, pochi giorni fa gli stessi Pasdaran hanno minacciato di bloccare il traffico marittimo nella striscia di mare se gli americani avessero attaccato l’Iran.
Uno dei leader Houthi dello Yemen, Hazam al-Assad, ha già avvertito gli Stati Uniti: “Washington affronterà le conseguenze”, ha scritto su X.
BASI USA NEL MIRINO
Gli oltre 40.000 soldati americani stanziati nelle basi militari in Medio Oriente rischiano di diventare il bersaglio della vendetta dell’Iran. “Le basi Usa in Medio Oriente saranno ridotte in cenere”. È la minaccia lanciata dai Pasdaran subito dopo l’attacco americano. Il ministero degli Esteri di Teheran ha accusato gli Stati Uniti di aver iniziato una “guerra pericolosa contro l’Iran” e di aver “tradito la diplomazia nel bel mezzo di un processo diplomatico”.
“Adesso è iniziata la guerra”, ha scritto Il Corpo delle Guardie Rivoluzionarie Islamiche su X.
“Ogni cittadino americano, o militare, nella regione è ora un legittimo obiettivo”, ha avvertito la televisione di Stato iraniana.
L’eventuale reazione iraniana provocherebbe una pericolosa escalation. “Se la pace non arriva rapidamente, attaccheremo quegli altri obiettivi con precisione, velocità e abilità”, ha avvisato il tycoon su Truth Social.