In base alle nuova proposte della Commissione europea, alle aziende verrà richiesto di creare un nuovo sistema di trading di materie prime e di trasferirne la proprietà a Bruxelles
Le piattaforme di trading di materie prime si sono scagliate contro le proposte dell’Unione europea di centralizzare l’acquisto di gas naturale, idrogeno e minerali essenziali, accusandole di essere un eccesso burocratico che renderebbe l’Ue un concorrente commerciale.
I principali fornitori di software del settore hanno avvertito che i piani Ue – che richiederanno alle aziende di creare un nuovo sistema di trading e quindi trasferire la proprietà a Bruxelles – minerebbero anche gli sforzi europei di promuovere i campioni tecnologici locali. Le società hanno anche avvertito che i piani non erano adatti allo scopo per il modo in cui vengono scambiate le materie prime.
LE CRITICHE AGLI ACQUISTI CENTRALIZZATI DI MATERIE PRIME
Le critiche – si legge sul Financial Times – sono le più forti finora agli sforzi dell’Unione europea di aggregare la domanda di materie prime, nella speranza di abbassare i prezzi e dare una scossa ai mercati nascenti o localizzati, così come Bruxelles riuscì a fare con successo per i vaccini contro il Covid. L’Ue si è rivolta agli acquisti congiunti di gas dopo i picchi record dei prezzi a seguito dell’invasione dell’Ucraina da parte della Russia. Enmacc e MetalsHub – due dei principali fornitori di software del continente per l’approvvigionamento di materie prime – hanno affermato che la gara minaccia di indebolire il modello di business dei gruppi tecnologici nella regione.
COSA PREVEDE LA PROPOSTA UE SUGLI ACQUISTI DI MATERIE PRIME
Secondo il documento, pubblicato ad inizio giugno e che attribuisce un valore di 9 milioni di euro al progetto, l’appaltatore, dopo averla gestita per 5 anni, “trasferirà l’intera piattaforma IT modulare e il suo funzionamento alla Commissione europea”.
“Il problema più grande è che il nostro più grande concorrente è la Commissione europea”, ha affermato Jens Hartmann, amministratore delegato di Enmacc, una piattaforma di trading di gas ed energia verde che lo scorso anno ha gestito 35 miliardi di euro di scambi. “Perché l’Ue dovrebbe gestire una piattaforma, se le aziende europee gestiscono già infrastrutture simili? Possiamo offrire una tecnologia in cui abbiamo investito 20 milioni di euro, ma non possiamo cedere la nostra proprietà intellettuale. Come azienda basata su venture capital dobbiamo proteggere la proprietà intellettuale”.
AGGREGATEUE E LA NUOVA PIATTAFORMA IT
La Commissione europea ha affermato che “l’intenzione è di avere un contraente che gestisca questa piattaforma”, aggiungendo che l’organo esecutivo necessita di “competenze specifiche” e che lavorerebbe “in stretto coordinamento con il contraente”. Bruxelles spera di emulare l’uso di una piattaforma chiamata AggregateEU, gestita dalla società di software Prisma, che nel 2023 ha venduto 42 miliardi di metri cubi di gas. La nuova piattaforma IT sostituirà AggregateEU.
Il nuovo software di trading di materie prime fornirebbe preventivi di prezzo per acquisti congiunti, secondo la gara d’appalto, ma non consentirebbe la firma di contratti legalmente vincolanti tra acquirenti e venditori, come fanno la maggior parte delle borse merci. Il commissario europeo responsabile di AggregateEU, Maros Sefcovic, lo scorso maggio ha dichiarato che c’era “una domanda politica molto elevata per questa piattaforma” e che avrebbe costituito il progetto per l’acquisto congiunto di altre materie prime strategiche. I funzionari europei hanno affermato che la Commissione potrebbe richiedere di rilevare la gestione della piattaforma anche prima.
LE SCORTE OBBLIGATORIE E I REQUISITI PER RIDURRE LA DIPENDENZA DALLA CINA
Frank Jackel, co-fondatore e amministratore delegato di MetalsHub, ha avvertito la sua azienda aveva detto a Bruxelles di “non essere felici che l’Ue gestisca la nostra piattaforma software”. “La Commissione europea vuole diventare un concorrente delle principali aziende private nell’Ue? Non abbiamo un numero enorme di aziende tecnologiche in Europa come leader globali, e i decisori politici non sono qualificati per costruire e gestire piattaforme di trading di materie prime”, ha dichiarato Jackel.
Un dirigente automobilistico europeo ha affermato che gli acquisti congiunti potrebbero rafforzare la catena di fornitura per i fornitori più piccoli, ma ha avvertito che l’Unione europea potrebbe usare il suo controllo sulle infrastrutture di mercato per introdurre delle scorte obbligatorie o dei requisiti per ridurre la dipendenza dalla Cina. “Se l’infrastruttura è costruita dalla Commissione europea, non vogliamo che i policymaker o i governi europei abbiano troppa forza sulle piattaforme di trading delle materie prime. Non vogliamo avere scorte obbligatorie per l’industria”. I due produttori di software di trading hanno trovato dei difetti anche nei piani Ue di acquistare congiuntamente più materie prime che hanno poco in comune.
IL TRADING DI MATERIE PRIME: LA QUESTIONE DEL GAS
Il gas è un mercato globale ampio e consolidato, mentre l’idrogeno resta un mercato nascente scambiato esclusivamente su contratti a lungo termine. I minerali critici come litio, grafite e terre rare sono delle materie prime altamente specializzate realizzate su specifiche del cliente con mercati illiquidi e opachi. “Non ha senso, vengono scambiate in modo diverso”, ha spiegato Hartmann.
I due gruppi si sono uniti per presentare un’offerta per la gara e insistono sul fatto che intendono aiutare l’Ue a raggiungere i suoi obiettivi sugli acquisti di materie prime, ma hanno esortato Bruxelles a riconsiderare la progettazione della proposta, su cui l’industria non è stata consultata. “Possiamo aiutare e farlo insieme. Mi chiedo se sia possibile sulla base di questa gara o se possano cambiare la gara in qualche modo”, ha affermato Hartmann. Il dirigente automobilistico europeo ha suggerito che l’Ue istituisca una task force di aziende industriali per consigliare e supportare l’azienda selezionata per costruire la piattaforma di trading. “I decisori politici non hanno esperienza su materie prime o trading”, ha concluso.