La direzione russa dell’impianto ha affermato che la mancanza di alimentazione esterna rappresenta una minaccia per la sicurezza nucleare, ma che la situazione resta sotto il controllo della direzione e che tutte le funzioni di sicurezza sono state eseguite
La direzione russa della centrale nucleare ucraina di Zaporizhzhia, isolata dall’alimentazione esterna da oltre una settimana, ha dichiarato che, entro poche ore dal completamento delle riparazioni, verranno rimessi in funzione due generatori di riserva.
Come riporta l’agenzia di stampa russa TASS, un funzionario russo ha affermato che la mancanza di alimentazione esterna rappresenta una minaccia per la sicurezza nucleare, ma che la situazione resta sotto il controllo della direzione e che tutte le funzioni di sicurezza sono state eseguite.
La centrale di Zaporizhzhia è raffreddata da generatori diesel di emergenza, dopo che i bombardamenti della scorsa settimana hanno provocato l’interruzione di una linea elettrica esterna.
AIEA: A ZAPORIZHZHIA UNA SITUAZIONE “ESTREMAMENTE PREOCCUPANTE”
La più grande centrale nucleare d’Europa da oltre una settimana è priva di alimentazione elettrica esterna e si affida unicamente ai generatori diesel di emergenza per raffreddare i suoi 6 reattori. Nei giorni scorsi l’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica (AIEA) aveva definito la situazione “estremamente preoccupante”.
LA CENTRALE DI ZAPORIZHZHIA ALIMENTATA DA GENERATORI DIESEL PER UNA SETTIMANA
La direzione russa dell’impianto ha confermato che la linea ad alta tensione “Dneprovskaya”, l’ultima ancora attiva, è stata interrotta lo scorso 23 settembre. Da quel momento, il raffreddamento dei reattori e del combustibile esaurito è garantito esclusivamente dai generatori di emergenza a diesel. “La più grande centrale nucleare d’Europa è rimasta senza energia elettrica esterna per più di una settimana, il che rappresenta di gran lunga l’evento di durata più lunga in oltre tre anni e mezzo di guerra”, ha dichiarato il direttore generale dell’AIEA, Rafael Grossi.
LO SCAMBIO DI ACCUSE RECIPROCO TRA RUSSIA E UCRAINA
Nel frattempo, come è spesso avvenuto in questi oltre 3 anni di guerra, Mosca e Kiev si accusano a vicenda della responsabilità del blackout e dei mancati interventi di riparazione: i dirigenti russi sostengono che siano stati i bombardamenti ucraini ad interrompere la linea e a impedirne la riparazione, mentre secondo Kiev sono le forze russe, con i loro attacchi, che hanno ostacolato il ripristino dell’alimentazione esterna.
IL RISCHIO DI FUSIONE DEL NOCCIOLO
Nonostante i 6 reattori VVER-1000 di progettazione sovietica attualmente siano spenti e quindi più freddi rispetto al solito, il rischio di un grave incidente nucleare permane. Senza un’adeguata alimentazione elettrica per pompare l’acqua di raffreddamento, il combustibile nucleare potrebbe infatti surriscaldarsi fino ad arrivare alla fusione del nocciolo. Un’eventualità catastrofica, considerando che Zaporizhzhia si trova a soli 500 km da Chernobyl, teatro del peggior disastro nucleare della storia.