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Arriva il nuovo standard Euro 7 per le auto europee. Ecco come sarà

Entro il 2035, lo standard Euro 7 porterà con sé una riduzione del 35% delle emissioni di ossidi di azoto rispetto all’Euro 6. Allo stesso tempo le emissioni verranno ridotte del 13% da Auto e furgoni. Si dovrebbe partire a luglio 2025 ma per ACEA ci sono forti dubbi sui tempi e sulla riuscita: “Si rischia di mettere in crisi l’auto elettrica”

Il nuovo regolamento Euro 7 per le emissioni degli autoveicoli in Europa è finalmente realtà. La Commissione europea ha infatti dato il via libera alla proposta di regolamento che per la prima volta includono anche standard emissivi per il particolato dei freni e le microplastiche dei pneumatici. Naturalmente le nuove norme dovranno ora essere esaminate dal Parlamento e dal Consiglio Ue.

BRETON: QUALITA’ DELL’ARIA E TECNOLOGIA ALLA BASE DEGLI EURO 7

Secondo il Commissario europeo per il mercato interno Thierry Breton “le auto sono importanti per tutti e preoccupano per il loro impatto sul clima e non solo”. Il settore conta “13 milioni di lavoratori ed è estremamente importante per l’Europa” dove ogni anno “vengono venduti 10 mln di veicoli” per un “giro di affari di 80 miliardi di euro”, ha detto il commissario nel corso della conferenza stampa. “Il settore si trova di fronte a una trasformazione che procede verso la decarbonizzazione. Come sapete è stato raggiunto un accordo per lo stop ai motori endotermici nel 2035. Oggi invece arriva la proposta di regolamento per le nuove norme sull’Euro 7 che verranno vendute tra ora e il 2035. Le tre guidance che stiamo seguendo sono basate sulla qualità dell’aria con una Nox ridotta del 35% rispetto agli euro 6. E un focus sul futuro visto che apriamo ai cambiamenti tecnologici su freni e gomme come sorgenti di inquinamento atmosferico”, ha spiegato Breton aggiungendo che con le auto Euro 7 “aiutiamo anche altri paesi in Africa e Asia perché bisogna ricordare che le auto europee hanno una vita anche quando diventano obsolete e vengono spedite in altri paesi”. (QUI IL BLOG DI BRETON)

LE NOVITA’ DEL REGOLAMENTO

La novità principale del nuovo regolamento è la semplificazione rispetto alle norme Euro 6 che divideva gli standard emissioni tra auto e furgoni e autocarri e autobus: ora vengono tutti raccolti in un unico insieme di regole che non distinguono nemmeno il carburante utilizzato ia esso benzina, diesel, trasmissioni elettriche o combustibili alternativi. “Un armonizzazione delle regole”, ha detto Breton. Più nel dettaglio entro il 2035, lo standard Euro 7 porterà con sé una riduzione del 35% delle emissioni di ossidi di azoto rispetto all’Euro 6 e del 56% rispetto a Euro VI, lo standard in vigore per autobus e camion. Allo stesso tempo le emissioni verranno ridotte del 13% da Auto e furgoni (il limite era di 60 mg/km per le Auto a benzina, e 80 mg/km per il diesel) e del 39% da autobus e camion, mentre le particelle dai freni delle Auto saranno ridotte del 27%.

ACEA: PROPOSTA RISCHIA DI RALLENTARE TRANSIZIONE VERSO UN TRASPORTO A ZERO EMISSIONI

L’Associazione europea dei costruttori di automobili (ACEA) nutre serie preoccupazioni in merito alla proposta della Commissione europea relativa ai nuovi standard di emissioni inquinanti per automobili e furgoni (Euro 7) e camion e autobus (Euro VII), pubblicata oggi. “Con le attuali norme Euro 6/VI, l’UE dispone degli standard più completi e severi al mondo in materia di emissioni inquinanti (come NOx e PM). Le emissioni di gas di scarico sono già a un livello appena misurabile grazie alla tecnologia dei veicoli all’avanguardia”, sottolinea Acea.

“L’industria automobilistica prende molto sul serio il suo ruolo di riduzione delle emissioni di CO2 e di inquinanti. In effetti, l’anno scorso abbiamo presentato una proposta molto costruttiva per un nuovo Euro 7 che avrebbe portato a una notevole riduzione degli inquinanti di base, migliorando così la qualità dell’aria -, ha spiegato Oliver Zipse, Presidente dell’ACEA e CEO di BMW -. Purtroppo, i benefici ambientali della proposta della Commissione sono molto limitati, mentre aumenta pesantemente il costo dei veicoli. Si concentra su condizioni di guida estreme che non hanno praticamente alcuna rilevanza nella vita reale”.

La proposta Euro VII è particolarmente severa per i camion. Trascura completamente la rapida accelerazione del passaggio ai veicoli a emissioni zero e ignora anche l’effetto dei futuri obiettivi di CO2 per i veicoli pesanti. “Per conformarsi all’Euro VII, i produttori di autocarri dovranno spostare ingenti risorse ingegneristiche e finanziarie dai veicoli elettrici a batteria e a celle a combustibile al motore a combustione interna. Questo avrà un forte impatto sulla nostra transizione verso veicoli a emissioni zero. Non è un bene per il clima, non è un bene per la salute delle persone e non è un bene per l’industria”, ha dichiarato Martin Lundstedt, CEO del Gruppo Volvo e presidente del Consiglio per i veicoli commerciali dell’ACEA.

“I responsabili politici dovrebbero concentrarsi su misure che accelerino il rinnovo delle flotte, dando priorità agli investimenti in veicoli a emissioni zero, che avranno un impatto molto maggiore sia sulla qualità dell’aria che sulla riduzione delle emissioni di CO2”, ha dichiarato Lundstedt. Il pacchetto legislativo Euro 7/VII non sarà probabilmente pronto prima della metà del 2024, soprattutto se si considera il lungo elenco di test aggiuntivi che comprende, osserva Acea. Le date di attuazione proposte – luglio 2025 per auto e furgoni e luglio 2027 per i veicoli pesanti – “non sono realistiche, dato l’enorme numero di modelli e varianti di veicoli che devono essere sviluppati, progettati, testati e omologati prima di allora. L’Euro 7/VII rischia quindi di essere molto complesso e costoso”, avverte l’ACEA.

“Il contributo delle particelle provenienti da fonti diverse dallo scarico, come l’usura dei freni e l’abrasione dei pneumatici, supererà le emissioni di particelle di scarico. Tali emissioni (di tutti i veicoli, compresi quelli elettrici) dovrebbero essere al centro dell’attenzione sia dell’Euro 7/VII che del regolamento di omologazione dei pneumatici, una volta che saranno pronte nuove e solide procedure di prova”, conclude la nota.

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