L’Unione Europea e gli Stati Uniti sono pronti a introdurre nuovi dazi sulle importazioni di tecnologie green. La Cina non ci sta ed è pronta a rispondere a muso duro. La guerra dei dazi è a un passo?
La Cina estende il suo dominio sulle tecnologie green. Intanto l’Occidente tema la guerra dei dazi, ma è pronto a rispondere a muso duro per contrastare lo strapotere asiatico nella transizione energetica. Infatti, l’anno scorso le aziende cinesi si sono guadagnate i primi posti per quota di mercato in diversi settori green, dall’eolico al solare, passando per le auto elettriche. Un primato raggiunto anche grazie ai generosi incentivi di Pechino, che non ci sta a perdere il vantaggio ottenuto e minaccia nuove tariffe sulle importazioni di diversi prodotti europei ed americani. La guerra dei dazi è a un passo?
UE PRONTA A INTRODURRE I DAZI SULLE AUTO
L’UE è pronta a rispondere con la forza allo strapotere commerciale della Cina. Infatti, a breve l’Unione europea deciderà se imporre o meno dazi sulle importazioni di veicoli elettrici cinesi. Un’opzione che non trova tutti i Paesi membri d’accordo. Infatti, il timore è che la misura possa scatenare una nuova guerra commerciale con Pechino. Tuttavia, nel voto informale del 15 luglio i rappresentanti di Stati dove abita il 62,5% della popolazione europea hanno manifestato il loro favore alla misura. Per questo è probabile che i dazi verranno confermati. L’incremento delle tariffe pensato da Ursula von der Leyen va dall’8 al 35%, a seconda del brand.
GLI USA ALL’ATTACCO
L’Ufficio del Rappresentante per il commercio degli Stati Uniti (USTR) ha appena portato a termine il suo piano di aumentare le tariffe su una serie di tecnologie Made in China. I dazi riguardano migliaia di prodotti, tra cui veicoli elettrici, batterie, celle solari, semiconduttori e minerali critici. Le più colpite sono le auto elettriche, che subiranno un incremento delle tariffe sulle importazioni del 100%. I primi aumenti scatteranno il 27 settembre, a cui seguiranno altri. Nel 2025 verrà introdotta una tariffa maggiorata del 50% sui semiconduttori cinesi.
L’eccesso di produzione e la concorrenza sleale cinesi preoccupano molto gli Stati Uniti, come sottolineato recentemente dal segretario di Stato Usa.
“Trasmetterò la mia convinzione che l’eccesso di capacità porta rischi non solo per i lavoratori e le imprese americane e per l’economia globale, ma anche per la produttività e la crescita dell’economia cinese, come la stessa Cina ha riconosciuto nel suo Congresso nazionale del popolo questo mese,” ha commentato il segretario di Stato Yellen durante una visita a un impianto di produzione di celle solari riaperto nel 2022 grazie ai crediti d’imposta dell’Inflation Reduction dopo aver chiuso nel 2017 a causa della forte concorrenza da parte delle fabbriche cinesi, secondo quanto riporta Oil Price.
LA RISPOSTA DELLA CINA
Il timore di una nuova guerra commerciale con la Cina è fondato. Infatti, Pechino è sul piede di guerra. Il Governo cinese ha minacciato di imporre dazi sulle importazioni di diversi prodotti europei, tra cui quelli ad auto di lusso, brandy, carne di maiale e prodotti lattiero-caseari.
Oggi le aziende cinesi che producono tecnologie green stanno rubando la scena ai rivali occidentali. Infatti, i primi cinque fornitori cinesi di 71 categorie di prodotti e servizi nel settore delle rinnovabili hanno aumentato le loro quote di mercato in 21 categorie rispetto al 2022, secondo il quotidiano Nikkei. A farne le spese sono principalmente aziende statunitensi ed europee. l’anno scorso tutte le aziende cinesi erano i primi cinque fornitori mondiali di pannelli fotovoltaici erano aziende cinesi. In un anno la loro quota di mercato complessiva è aumentata di 7,5 punti percentuali, raggiungendo il 59,3%.
I cinesi sono anche dominatori del vento. Infatti, Nel settore dell’energia eolica, le aziende cinesi hanno occupato quattro delle prime cinque posizioni nel settore dell’energia eolica (+100% rispetto al 2022), raddoppiando in un anno la loro quota di mercato combinata (44,2%). In particolare, Goldwind Science & Technology ha visto un aumento della quota di mercato globale del 13,9%.
Per non parlare poi della mobilità elettrica, settore in cui la società cinese BYD detiene il ruolo di secondo produttore al mondo. L’anno scorso ha visto un aumento della sua quota di mercato globale fino al 14,7%.