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Ue

Ue, il piano ‘Fit for 55’ tra crediti gratuiti e aiuti alle famiglie povere

L’anticipazione del Financial Times sul piano che Bruxelles si appresta a varare mercoledì

Crediti della CO2 gratuiti per oltre un decennio e miliardi di aiuti alle famiglie più povere per guidarle verso stili di vita in grado di limitare il riscaldamento globale. Sono queste le linee guida su cui si concentrerà il piano ‘Fit for 55’ che Bruxelles si prepara a varare mercoledì e anticipati dal Financial Times.

IL PACCHETTO

Il nuovo pacchetto ha come obiettivo quello di condurre l’Ue su un percorso di riduzione delle emissioni del 55% entro il 2030 rispetto ai livelli del 1990: il fulcro è rappresentato da un piano di “rinnovamento del mercato del carbonio dell’Ue, noto come Emissions Trading Scheme (ETS), in cui le industrie altamente inquinanti come l’acciaio, il cemento e l’energia pagano un costo diretto per le loro emissioni di carbonio. La bozza di testo trapelata, che dovrebbe essere finalizzata e pubblicata mercoledì – prosegue Ft -, afferma che i settori coperti dal programma” avranno a disposizione “10 anni per l’eliminazione graduale dei crediti di carbonio gratuiti che aiutano a mitigare il costo dell’inquinamento. Bruxelles ha affermato che le quote per queste industrie saranno gradualmente ridotte a zero entro il 2035, mentre viene gradualmente introdotto un meccanismo di regolazione delle frontiere del carbonio (CBAM)”.

DECALAGE GRADUALE

La bozza di testo afferma che “queste concessioni diminuiranno dal 100% al 90% nel 2026 – il primo anno del meccanismo – prima di essere ridotte di un decimo ogni anno successivo ‘per raggiungere lo 0% entro il decimo anno’”, spiega il Ft secondo cui la Commissione Ue “vuole utilizzare un quinto delle nuove entrate dal suo mercato del carbonio per aiutare i governi del blocco ad alleviare la povertà energetica tra i suoi cittadini più colpiti. I soldi proverranno da un nuovo e più piccolo ETS che sarà istituito per coprire i settori dei trasporti e dell’edilizia a partire dal 2026”.

IL FONDO SOCIALE

“La bozza di documento afferma che l’UE istituirà un Fondo sociale per l’azione per il clima composto da ‘importi corrispondenti al 20% delle entrate previste dal nuovo scambio di emissioni nel periodo 2026-2032’. Questo denaro verrebbe utilizzato per cofinanziare i piani dei governi nazionali per affrontare la povertà energetica”, ha concluso Ft.

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