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L’Uk svolta verso la transizione. I piani energetici del partito laburista

Tutti i piani energetici del partito laburista, che prende il potere dopo il governo poco green del primo ministro Sunak

La vittoria del partito laburista in Inghilterra è una boccata d’aria per i sostenitori delle politiche per il clima. Infatti, il Labour Party mette il clima e l’energia pulita al centro del suo programma, mentre in Francia e Usa sono avanti i leader che criticano le misure di contrasto al cambiamento climatico. Tutti i piani energetici del partito laburista.

L’UK ACCELERA SULLA TRANSIZIONE

Il partito laburista sale al Governo e dà una nuova accelerata alla transizione dell’Uk. Un processo che aveva visto il Paese britannico in prima fila per diversi anni, fino al rallentamento dell’ultimo anno a causa del partito conservatore. Il governo del primo ministro Rishi Sunak ha ritardato il divieto di vendita di nuove auto a benzina e diesel e approvato nuove trivellazioni di petrolio e gas nel Mare del Nord. Il segretario dell’energia del partito laburista, Ed Miliband, punta proprio a rimettere clima e energia pulita al centro dell’azione del Governo.

Tra le nuove proposte troviamo un piano di 13,2 miliardi di sterline per l’efficientamento energetico delle case, il doppio rispetto a quanto messo in campo dal governo precedente. Le risorse andrebbero anche in sovvenzioni e prestiti a basso interesse per pannelli solari, batterie e isolamento domestico.

IL PIANO DEI LABURISTI

Tra i principali impegni dei laburisti c’è quello di ridurre i prezzi dell’energia. Obiettivo non semplice. Si stima infatti che il prossimo inverno le bollette aumenteranno di nuovo con la crescita dei prezzi globali dell’energia. La strategia prevede di estendere una tassa imprevista sulle compagnie petrolifere e del gas. L’imposta porterebbe circa 8,3 miliardi di sterline, che andrebbero a finanziare “Great British Energy”, una nuova società elettrica che sosterrà progetti di energia pulita in tutto il Regno Unito per ridurre la dipendenza dal gas naturale straniero e i costi per i consumatori.

Tuttavia, la Gran Bretagna avrà bisogno di ulteriori investimenti per circa 15 miliardi di sterline all’anno in energia pulita nel prossimo decennio per decarbonizzare la produzione di elettricità entro il 2030 e decarbonizzarla completamente entro il 2035,, secondo il Climate Change Committee.

UK, OBIETTIVI DIFFICILI

Costruire una rete elettrica green è un altro degli obiettivi difficili da realizzare. L’anno scorso, circa il 33 per cento della fornitura di elettricità nel Regno Unito proveniva da combustibili fossili. Secondo le stime, raddoppiare l’eolico onshore, triplicare l’energia solare e quadruplicare l’eolico offshore non sarà sufficiente a raggiungere l’obiettivo, servirà una fonte base-load che assicuri energia in caso di bassa produzione da rinnovabili. ancora bisogno di una fonte di energia di base per colmare le lacune che si verificano quando la domanda è alta, il sole è basso e il tempo è ancora.

Fonte che il manifesto laburista identifica nell’idrogeno e nei sistemi energetici marini che si basano sulla prevedibilità delle maree, ma anche una “riserva strategica” di centrali a gas, con l’aiuto della cattura e stoccaggio di CO2. Tecnologia ancora lontana dalla commercializzazione in grande stile.

In ogni caso, la vittoria del partito laburista rappresenta un argine contro l’avanzata dei movimenti che criticano la lotta al cambiamento climatico. Il Fronte Nazionale di estrema destra e il presidente repubblicano Donald Trump, entrambi in rampa di lancio per governare, puntano fortemente sulla critica a queste politiche.

“I risultati sembrano chiari – gli elettori hanno respinto la retorica anti net zero e hanno scelto energia più economica, più pulita e più sicura”, ha detto Greg Jackson, fondatore e CEO della società di servizi Octopus Energy. “Questa sembra una frana per un’economia verde.”

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