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Usa vogliono il bando del petrolio russo. Ecco quanto pesa l’import-export con l’Italia

Nel frattempo il prezzo del petrolio Brent ha toccato i 140 dollari al barile, sfiorando di fatto il record del 2008 (di 147 dollari) mentre il Wti si è attestato a 130,5 dollari al barile

Gli Stati Uniti stanno pensando di coinvolgere l’Europa per realizzare una messa al bando formale alla vendita di petrolio russo, nel tentativo di stringere sempre di più la morsa nei confronti di Mosca. A proporlo è stato il segretario di Stato americano Antony Blinken anche se per ora Bruxelles si è mostrata cauta sul punto.

L’EUROPA TENTENNA

Il numero uno dell’Ue Urusula von der Leyen ieri non ha infatti voluto rispondere a una domanda diretta da parte della Cnn sulla proposta Usa mentre i ministri degli esteri e delle Finanze tedeschi si sono detti apertamente contrari a un divieto di importazioni di gas, petrolio e carbone della Russia.

PETROLIO BRENT A QUOTA 140 DOLLARI

Nel frattempo il prezzo del Brent ha toccato i 140 dollari al barile, sfiorando di fatto il record del 2008 (di 147 dollari) mentre il Wti si è attestato a 130,5 dollari al barile con un netto rialzo rispetto ai 115 della chiusura della settimana scorsa.

A QUANTO AMMONTANO I CONSUMI PETROLIFERI IN ITALIA NEL 2021

Ma quanto petrolio consuma l’Italia? Nel 2021 i consumi petroliferi italiani sono ammontati a 55,3 milioni di tonnellate, con un incremento del 9,8% (+4.953.000 tonnellate) rispetto al 2020, recuperando circa la metà dei volumi complessivi persi nel 2019 (- 4.927.000 tonnellate, pari al -8,2%), secondo i dati unem.

I CONSUMI DI PETROLIO A GENNAIO 2022

A gennaio di quest’anno i consumi petroliferi totali sono stati pari a circa 4,2 milioni di tonnellate, in aumento del 10,1% (+389.000 tonnellate) rispetto allo stesso mese del 2021, ma ancora inferiori dell’11% rispetto al gennaio 2020 (quando ancora non era scoppiata l’emergenza pandemica).

L’ITALIA IMPORTA PETROLIO SOPRATTUTTO DA AZERBAIJAN E LIBIA

Se andiamo a considerare, invece, la provenienza del greggio importato, gli ultimi dati disponibili di unem, evidenziano che nei primi undici mesi 2021 il petrolio importato in Italia è aumentato del 13,5% rispetto allo stesso periodo 2020; in forte crescita gli arrivi da Africa e Mare del Nord, in calo quelli da Medio Oriente ed America. Crescita per l’Azerbaijan (primo fornitore con un peso del 22,3%) e la Libia, secondo fornitore con una quota del 18,5%.

DALLA RUSSIA

E dalla Russia? Da gennaio a novembre dello scorso anno il nostro paese ha importato 5,140 milioni di tonnellate di petrolio – circa il 10% del nostro fabbisogno – e sempre nello stesso periodo il costo del greggio importato in Italia è aumentato del 59,9% rispetto all’anno precedente a causa del confronto con la primavera 2020, quando le quotazioni erano ai minimi. Grazie al rafforzamento dell’euro, l’incremento espresso in euro è lievemente inferiore rispetto alla quotazione in dollari che altrimenti risulterebbe in aumento del 67%.

LA PRODUZIONE 2021 DI PETROLIO RUSSO A 10,5 MLN DI BARILI AL GIORNO

I dati del governo russo mostrano che la produzione annuale totale di condensati di petrolio e gas durante il 2021 è stata in media di 10,5 milioni di barili al giorno, che è oltre il 2% in più rispetto all’anno precedente. Nel 2022 il ministero dell’Energia prevede che la produzione media annua giornaliera di greggio salirà tra 10,84 milioni e 11,05 milioni di barili, con un aumento dal 3% al 5% rispetto al 2021. Secondo quanto riferito dal vice primo ministro russo Alexander Novak in un’intervista al canale televisivo Rossiya 24 sono circa 524 milioni le tonnellate di produzione complessiva estratte nel paese lo scorso anno.

QUANTO PETROLIO PRODUCE L’ITALIA

Anche l’Italia ha dei suoi giacimenti petroliferi, principalmente collocate in Basilicata, in Sicilia e in alcune concessioni marine lungo la costa adriatica e il Canale di Sicilia. In base ai dati 2021 del Mise, il nostro paese ha prodotto 4,8 mld di kg di petrolio (circa 3,5 mln di barili di petrolio considerando che ogni barile contiene circa 135 kg di greggio) di cui 3,9 dalla Basilicata che si conferma il più grande giacimenti di terraferma d’Europa (circa 2,8 mln di barili di petrolio)

 

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