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Vitol, il più grande commerciante di petrolio del mondo, eliminerà completamente il greggio russo

Un portavoce: “il commercio con il petrolio russo sarà completato entro la fine del 2022″

La major delle materie prime Vitol prevede di chiudere le sue attività che coinvolgono il petrolio greggio russo entro la fine dell’anno. Lo ha riferito Bloomberg, citando un portavoce della società olandese.

Il commercio con il petrolio russo “diminuirà in modo significativo nel secondo trimestre con il declino degli obblighi contrattuali a termine”, ha affermato il portavoce, aggiungendo che “prevediamo che sarà completato entro la fine del 2022”.

Il rapporto rileva che l’annuncio è stato fatto a seguito dell’invito del governo ucraino rivolto ai quattro principali commercianti di materie prime di interrompere la negoziazione del petrolio russo, i cui proventi, secondo il governo ucraino, verrebbero utilizzati per finanziare la guerra in Ucraina.

IL PROGETTO VOSTOK

Vitol in precedenza aveva segnalato di stare pianificando la fine del commercio di petrolio russo, ma dovrà decidere anche cosa fare con la sua partecipazione nel gigantesco progetto petrolifero Vostok, guidato da Rosneft.

Vitol, insieme a Mercantile & Maritime, ha acquistato il 5% del megaprogetto siberiano prima della pandemia. Con riserve stimate in 2,6 miliardi di tonnellate di greggio, pari a circa 19 miliardi di barili, il gruppo di giacimenti su cui si estende il progetto Vostok potrebbe produrre fino a 100 milioni di tonnellate di greggio all’anno una volta raggiunta la piena capacità. La stessa Rosneft stima le riserve dei giacimenti fino a 44 miliardi di barili.

Ora, con tutta la pressione pubblica sulle imprese affinché escano dalla Russia – e molte già lo stanno facendo – il pressing potrebbe aumentare anche sulle società private, come la major del commercio di materie prime.

I CONTRATTI DI VITOL CON ROSNEFT

Il mese scorso alcune fonti anonime hanno dichiarato all’agenzia Reuters che Vitol possedeva dei contratti a lungo termine con Rosneft con scadenza almeno fino ad ottobre 2022. I contratti a lungo termine con i commercianti privati di materie prime non sono normalmente resi pubblici.

Secondo quel rapporto, i commercianti di petrolio si aspettavano che sia Vitol che la collega major delle materie prime, Trafigura, avrebbero continuato a commerciare il greggio russo ad aprile e maggio, anche se forse in volumi inferiori “considerate le potenziali difficoltà nel vendere i carichi agli acquirenti dell’Unione Europea”.

L’Unione Europea ormai da settimane sta discutendo di un potenziale embargo petrolifero alla Russia, ma l’unica cosa che sembra essere stata decisa è che, se mai si trovasse un accordo, si tratterebbe di una graduale diminuzione delle importazioni, piuttosto che di una sospensione.

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