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Zelensky Ucraina

Zelensky: “la Russia colpisce gli impianti a gas dell’Ucraina per compromettere i preparativi per l’inverno”

L’agenzia di stampa russa TASS, citando il Ministero della Difesa russo, ha confermato l’attacco al sistema di trasporto del gas ucraino. L’Ucraina quest’anno ha dovuto affrontare una grave carenza di gas a seguito di una serie di devastanti attacchi missilistici russi, che hanno ridotto significativamente la produzione interna

La Russia ha colpito un impianto di gas nella regione meridionale ucraina di Odessa, compromettendo i preparativi per l’inverno. Lo ha dichiarato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, spiegando che l’infrastruttura del gas è stata attaccata nel villaggio di Novosilske, al confine con la Romania, dove si trova l’interconnettore di Orlovka, attraverso il quale l’Ucraina riceve gas attraverso la rotta transbalcanica.

“Questo è stato un colpo deliberato ai nostri preparativi per la stagione del riscaldamento, assolutamente cinico, come ogni colpo russo al settore energetico”, ha scritto Zelensky su Telegram.

GLI ATTACCHI MISSILISTICI RUSSI ALLE INFRASTRUTTURE UCRAINE

L’agenzia di stampa russa TASS, citando il Ministero della Difesa russo, ha confermato l’attacco al sistema di trasporto del gas ucraino. L’Ucraina quest’anno ha dovuto affrontare una grave carenza di gas a seguito di una serie di devastanti attacchi missilistici russi, che hanno ridotto significativamente la produzione interna.

Secondo Mosca, le infrastrutture come i sistemi energetici sono obiettivi legittimi, perché contribuiscono allo sforzo bellico dell’Ucraina. Stamattina il governatore della regione meridionale di Odessa ha segnalato un attacco alle infrastrutture del gas e al gasdotto principale, affermando che sono in corso i lavori per pompare il gas fuori dal gasdotto.

IL GAS AZERO E LA ROTTA TRANSBALCANICA

I funzionari energetici ucraini non hanno specificato se l’interconnettore sia stato danneggiato e se il gas continuerà ad essere pompato. Secondo l’operatore di transito ucraino, oggi era previsto il pompaggio di 0,4 milioni di metri cubi di gas attraverso Orlovka.

Il mese scorso, l’Ucraina ha pompato per la prima volta un piccolo volume di prova di gas azero attraverso la rotta transbalcanica e ha annunciato l’intenzione di aumentare significativamente le importazioni di gas dalla società energetica azera SOCAR. La rotta transbalcanica consente la consegna di gas dalla Grecia all’Ucraina attraverso Bulgaria e Romania. Kiev ha definito la rotta “estremamente importante”, in quanto fornisce l’accesso al GNL dai terminal greci e turchi, al gas azero e rumeno e, potenzialmente, al gas offshore bulgaro.

L’UCRAINA TORNA A RISPONDERE AGLI ATTACCHI RUSSI

L’Ucraina riprende a colpire il cuore energetico ed economico della Russia con droni a lungo raggio, ma al tempo stesso, indebolita dai bombardamenti sulle proprie infrastrutture, si trova costretta a comprare, seppur indirettamente, proprio il gas di Mosca per affrontare il prossimo inverno. Uno scenario di guerra energetica complesso, che si intreccia con un controverso accordo sui dazi tra UE e USA, definito da più parti irrealizzabile e utile solo a sventolare una bandiera politica. Le notizie, riportate oggi da diverse testate tra cui Il Corriere della Sera, Il Fatto Quotidiano, La Stampa e Affari & Finanza di Repubblica, dipingono un quadro di paradossi strategici ed economici che definiscono il conflitto e le sue ripercussioni globali.

GLI ATTACCHI AI DEPOSITI ENERGETICI RUSSI

Tre giorni fa, all’alba, un drone ha scatenato un vasto incendio in un deposito di petrolio a Sochi, sul Mar Nero, costringendo alla sospensione dei voli nell’aeroporto della città. Non si tratta di un atto isolato: nei giorni scorsi sono state bombardate delle raffinerie nelle regioni di Samara e Ryazan, e a inizio luglio era stato colpito un impianto a Ilsky. Era da oltre quattro mesi che l’Ucraina non prendeva di mira le infrastrutture energetiche russe.

Secondo il Corriere della Sera, queste operazioni erano state sospese durante i periodi di maggiore impegno diplomatico seguiti all’insediamento alla Casa Bianca di Donald Trump e all’avvio di comunicazioni dirette tra gli USA e il Cremlino. Dal momento che i colloqui non sembrano aver prodotto risultati concreti, la ripresa degli attacchi indica che Washington potrebbe aver concesso a Kiev nuova libertà operativa.

Così facendo, l’Ucraina otterrebbe un duplice effetto: da un lato indebolirebbe lo sforzo bellico russo e, dall’altro, invierebbe un messaggio di deterrenza. Secondo le stime dell’agenzia Reuters, solo all’inizio del 2025 i raid di Kiev sono costati alla Russia circa il 10% della sua capacità di raffinazione e questo, insieme alle sanzioni, ha portato Mosca in seria difficoltà economica.

L’UCRAINA BLOCCA I GASDOTTI, MA ACQUISTA GAS RUSSO DALL’EUROPA

Un altro fronte caldo per l’Ucraina è l’approvvigionamento di gas in vista del prossimo inverno. Come riportava pochi giorni fa il Fatto Quotidiano, si può notare una profonda contraddizione: Kiev ha deciso di bloccare completamente il transito di gas russo attraverso il suo territorio, ma i bombardamenti russi sulle sue infrastrutture energetiche hanno ridotto di almeno un terzo la capacità di produzione. Per riempire gli stoccaggi, quindi, l’Ucraina deve importare gas dall’Europa. Il gas acquistato dagli alleati europei, però, in parte proviene ancora dalla Russia. I principali fornitori sono infatti Ungheria e Slovacchia, che a loro volta acquistano il combustibile da Mosca.

Infine, vi è anche un paradosso finanziario: la Banca nazionale ucraina ha stimato un fabbisogno di 2,9 miliardi di dollari per le importazioni di gas nel 2025, finanziate soprattutto dagli aiuti e dai prestiti erogati dall’Unione europea e dal Fondo Monetario Internazionale. In pratica, l’Europa finanzia l’acquisto di gas che, indirettamente, arriva ancora dalla Russia. Ecco perché, per diversificare l’approvvigionamento, Kiev di recente ha firmato un contratto di fornitura con l’Azerbaigian.

LE RISERVE DI GAS UCRAINE SONO AL MINIMO DEGLI ULTIMI 12 ANNI

Le riserve di gas ucraine sono al minimo degli ultimi 12 anni, con gli impianti di stoccaggio che attualmente sono pieni per meno di un terzo. Lo ha affermato la società di analisi ExPro. “L’Ucraina ieri aveva 10 miliardi di metri cubi di gas negli impianti di stoccaggio, e negli ultimi 19 giorni ha pompato un miliardo di metri cubi di gas”, ha affermato ExPro.
Il ministero dell’Energia ucraino ha affermato che Kiev ha bisogno di circa 13 miliardi di metri cubi di gas negli stoccaggi per la stagione invernale.
Secondo ExPro, gli impianti ucraini sono pieni al 32,3%, con le riserve in calo del 9% rispetto allo scorso anno. Non è ancora chiaro come l’attacco russo di oggi all’interconnettore del gas della regione di Odessa, utilizzato per fornire gas statunitense e azero attraverso Bulgaria e Romania, influenzerà la futura raccolta di gas del Paese.
L’Ucraina è stata costretta ad aumentare i prelievi di gas dagli stoccaggi e ad aumentare le importazioni durante l’inverno e la primavera, dopo che gli attacchi missilistici russi hanno danneggiato gli impianti di produzione nella parte orientale del Paese. Il ministro dell’Energia ha affermato che, per la stagione invernale 2025/2026, l’Ucraina dovrà importare almeno 4,6 miliardi di metri cubi di gas.

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