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Dieselgate, emissioni hanno causato 1.250 morti l’anno in Italia

Il dieselgate ha causato 1.250 morti all’anno in Italia. Elettrico e veicoli a CNG alternative a diesel e benzina 

Non si tratta solo di truffa: il dieselgate è qualcosa di molto più importante. Molto più grande: il surplus di emissioni dei veicoli diesel, rispetto a quanto dichiarato dalle case automobilistiche, ha causato in Italia 1.250 morti all’anno.

I numeri arrivano dall’ Istituto meteorologico norvegese e dall’istituto internazionale Iiasa, che hanno realizzato uno studio pubblicato sulla rivista Environmental Research Letters da cui emerge che il nostro Paese è il più colpito di tutta l’Europa.

425mila, secondo gli esperti, le morti annue riconducibili all’inquinamento dell’aria nei 28 Paesi dell’Unione europea più Norvegia e Svizzera.

L’addio al diesel, comunque, sembra cosa certa. Case automobilistiche e istituzioni sono pronte a metter da parte il combustibile che tanto inquina, a favore di vetture a basse emissioni.

CNG e auto elettriche: ecco l’alternativa

E mentre le città si preparano ad accogliere l’elettrico (servono infrastrutture adeguate e un ammodernamento del sistema energia), cresce il numero delle auto che viaggiano a CNG (Compressed Natural Gas, da distinguersi dal GPL – Gas di Petrolio Liquefatto). Il combustibile fossile, ottenuto comprimendo il gas, è lalternativa fossile pulita rispetto a benzina e diesel.

Si pensi che la sostituzione del 6% del parco totale di auto con vetture a CNG comporterebbe una riduzione delle emissioni annuali di CO2 del parco sostituito del 40%. Numeri molto più alti se facciamo riferimento a Nox (meno 94%) e al Particolato (meno 95%).

Non solo. Investire sul Gan naturale compresso avrebbe ricadute importanti anche per l’economia e per l’occupazione. L’utilizzo dei veicoli a metano, infatti, genererebbe un risparmio concreto per famiglie e imprese (si calcola un potenziale impatto sui consumi fino a 800 milioni di euro in 5 anni).

La stretta dell’Europa

Abbattere le emissioni del settore mobilità è uno degli obiettivi dell’Europa. Sono entrate in vigore il primo settembre le nuove regole sui test delle emissioni di auto e furgoni, basate sulle reali condizioni di guida. Il nuovo test di laboratorio, WLTP, manda in pensione il test obsoleto NEDC e prova ad introdurre condizioni di prova molto più realistiche per misurare le emissioni di sostanze inquinanti e di CO2. Dal primo settembre, poi, è stato  introdotto un test aggiuntivo, Rde, per misurare le emissioni inquinanti su strada.

Con lo stesso obiettivo, l’Europa starebbe anche lavorando ad un nuovo pacchetto mobilità. Sarà presentato il prossimo autunno e conterrà  un’iniziativa per le batterie, un piano infrastrutture per i veicoli alternativi, un aggiornamento delle regole di public procurement per i veicoli “verdi” e gli attesissimi limiti post-2020 alle emissioni di CO2 delle auto.

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