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L’Ue parte dalle “fondamenta” per la rivoluzione energetica

L’aggiornamento della direttiva sulla prestazione energetica nell’edilizia prevede il sostegno alla mobilità elettrica ed edifici più efficienti e “smart” entro il 2050. Tutto in nome della lotta ai cambiamenti climatici

Obbligo di migliorare la prestazione energetica di edifici nuovi ed esistenti; sostegno allo sviluppo di infrastrutture di ricarica per veicoli elettrici; implementazione delle strategie nazionali di ristrutturazione degli immobili e indicatori d’intelligenza. Sono queste le principali novità dell’aggiornamento della direttiva sulla prestazione energetica nell’edilizia che impone agli Stati membri di elaborare piani nazionali a lungo termine per sostenere la ristrutturazione efficiente di edifici pubblici e privati, con l’obiettivo di ridurre le emissioni nell’Ue dell’80-85% rispetto ai livelli del 1990. E di costruire nuovi edifici a consumo di energia vicino allo zero entro il 2050. Il provvedimento, già concordato informalmente in prima lettura fra eurodeputati e ministri Ue, è stato approvato in via definitiva con 546 voti a favore, 35 contrari e 96 astensioni.

DALLA RISTRUTTURAZIONE DEL PARCO IMMOBILIARE SOSTEGNO A INVESTIMENTI E A NUOVI STRUMENTI DI FINANZIAMENTO

Gli obiettivi di lungo periodo per la ristrutturazione del parco immobiliare, ammettono gli eurodeputati, dovrebbero sostenere investimenti e la creazione di nuovi strumenti di finanziamento per cittadini e le imprese. Le strategie nazionali seguiranno, a loro volta, tabelle di marcia per raggiungere l’obiettivo di un parco immobiliare fortemente decarbonizzato entro il 2050, con tappe intermedie per il 2030 e il 2040. Saranno messi a punto anche indicatori misurabili per monitorare l’attuazione delle strategie nazionali.

SOSTEGNO ALLA MOBILITÀ ELETTRICA

La nuova direttiva introdurrà, inoltre, requisiti sulla mobilità elettrica per gli edifici di nuova costruzione e per quelli in ristrutturazione, che prevedono la presenza di almeno un punto di ricarica per veicoli elettrici negli edifici in cui saranno presenti più di dieci posti auto. Sarà inoltre necessario installare infrastrutture di cablaggio per la ricarica di veicoli elettrici nei nuovi edifici residenziali e in quelli sottoposti a ristrutturazioni importanti.

STRUMENTI INTELLIGENTI PER AUMENTARE L’EFFICIENZA ENERGETICA

Il testo introduce anche un cosiddetto “indicatore d’intelligenza”, un nuovo strumento che misura la capacità degli edifici di migliorare la propria operatività e interazione con la rete, adattando il consumo energetico alle esigenze reali degli abitanti. La Commissione europea dovrà sviluppare questo strumento entro la fine del 2019. Sia i nuovi edifici che gli esistenti in cui verranno rimpiazzati i generatori di calore, dovranno essere dotati di dispositivi automatizzati per regolare i livelli di temperatura, mentre saranno inasprite le norme sull’ispezione degli impianti di riscaldamento e condizionamento e sull’automazione degli edifici. AiCARR

BENDTSEN (RELATORE): CHIARO SEGNALE CHE SUGLI IMPEGNI INTERNAZIONALI IN MATERIA DI CLIMA FACCIAMO SUL SERIO

“Il successo della revisione della direttiva sulla prestazione energetica nell’edilizia è un chiaro segnale che sugli impegni internazionali in materia di clima e sul completamento dell’Unione dell’energia stiamo facendo sul serio – ha dichiarato il relatore al provvedimento Bendt Bendtsen (PPE, DK)  -. Gli edifici hanno un ruolo fondamentale a riguardo: abbiamo stabilito una direzione chiara per il miglioramento del parco immobiliare in Europa. Daremo agli investitori la certezza che il rinnovamento energetico è un’area prioritaria per il futuro.”

PROSSIME TAPPE: 20 MESI PER RECEPIRE IL PROVVEDIMENTO

Una volta approvata formalmente dal Consiglio, la nuova direttiva sulla prestazione energetica nell’edilizia sarà pubblicata sulla Gazzetta ufficiale dell’Ue ed entrerà in vigore 20 giorni dopo la pubblicazione. Il termine per il recepimento di queste nuove norme nella legislazione nazionale è di 20 mesi. La direttiva aggiornata sul rendimento energetico nell’edilizia è la prima delle otto proposte legislative contenuto nel pacchetto “Energia pulita per tutti gli europei” lanciato nel novembre 2016 a essere approvata dal Parlamento in prima lettura.

IL SETTORE EDILIZIO EUROPEO: CONSUMI AL 40% DEL TOTALE

Il settore edilizio è quello che consuma la maggior parte di energia in Europa, circa il 40% del consumo finale. Il tasso annuale di nuove costruzioni è dell’1%, mentre tre su quattro edifici europei sono non efficienti da un punto di vista energetico. L’industria edilizia genera circa il 9% del PIL europeo, dando lavoro a 18 milioni di persone.

casaIL SETTORE EDILIZIO ITALIANO, ENEA: CRESCE COMPRAVENDITA CASE EFFICIENTI

Di recente, dal “Rapporto annuale sull’andamento del mercato immobiliare urbano”, realizzato da ENEA, Istituto per la Competitività (I-Com) e Federazione Italiana degli Agenti Immobiliari Professionisti (FIAIP), è emerso che nel 2016 in Italia gli immobili delle classi energetiche più efficienti (A+, A e B) sono stati oggetto del 60% delle compravendite nel mercato “nuove costruzioni”, con un incremento del 10% rispetto al 2015. Considerando il mercato nel suo insieme, l’edilizia in classe energetica G, quella meno efficiente, continua a dominare le compravendite (il 66% di monolocali e il 56% di ville unifamiliari), mentre la vendita di case ristrutturate in classe energetica A+, A e B si attesta su valori che variano dal 3% al 7% del mercato di riferimento. Tuttavia solo l’11% risulta ristrutturato nelle prime tre classi energetiche, mentre rientra nelle ultime due classi energetiche quasi il 90% degli immobili da ristrutturare, situati principalmente nell’estrema periferia delle città. Oltre ad analizzare le transazioni immobiliari 2016, lo studio ha intervistato oltre 500 agenti immobiliari associati alla FIAIP in tutta Italia: per il 58% degli intervistati l’Attestato di Prestazione Energetica (APE) non serve ad orientare le scelte di chi compra o vende un immobile e il 40% professionisti del settore lo considera poco utile.

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